Canto del “Campo della Pagaia”
di F. Piazza – Campo 1969 – Val Visdende
F C7
Quanto è forte la corrente
F
La canoa torna indietro:
C7
forza rema, che il torrente
F
risalire devi anche tu!
Bb A
Ciascun guida la sua barca
C7
Contro prove e avversità;
F
con la forza vincerà
Bb A
la corrente che veloce
C7 F
va e travolge chi coraggio non avrà.
La pagaia è il tuo ideale,
che ti aiuta a risalire:
ideale di servire
come Scout, come vuoi tu.
Link canto https://youtu.be/L003wkEN8Xw
Gestisci l’inevitabile,evita l’ingestibile
“…e se la strada non c’è, fattela!”
È uno dei punti cardine del nostro cammino scout, da lì in poi dovrai essere in grado di badare da solo a te stesso. Gli anni precedenti avevi attorno un Branco, un Riparto, un Clan o Fuoco compatto sul quale appoggiarti.
Ora la vita cambia. Stai seguendo un sentiero su una mappa e sei sicuro di arrivare a destinazione nel tempo prestabilito. Forse non lo sai, o non ti ricordi che sul tuo stesso cammino due anni fa è passata una tempesta di nome Vaia e che subito dietro al crinale ha cambiato per sempre la geografia del luogo. È la stessa che ha colpito le magnifiche foreste ai piedi delle Pale di San Martino dove il Maestro Stradivari andava a scegliere gli abeti che sarebbero diventati opere d’arte e di musica. Il sentiero scompare, inghiottito da un canalone o sepolto sotto alberi caduti in disordine formando un groviglio quasi impenetrabile.
Non te l’aspettavi, vuoi rispettare i tempi e la prima soluzione che può venire in mente è procedere a testa bassa, con roncola o accetta per liberare qualche varco.
Spesso non si ha idea di quanto spreco di energie potrebbe esserci nell’intraprendere un’azione istintiva e non ponderata. Conviene fermarsi, analizzare bene il contesto e magari fare un giro più lungo ma che sia più agevole. Con questo non si intende che gli imprevisti di percorso debbano essere evitati: spesso, proprio per la loro stessa natura “imprevista”, fanno parte della vita di tutti; vanno affrontati nella maniera più efficace ed efficiente anche grazie al nostro “essere pronti”. Prendersi il tempo necessario, magari condividere le idee con chi ha già affrontato una situazione simile. Può far bene dunque anche questo piccolo insegnamento in ambiente canoro: ascoltiamo un brano ben riuscito da altri per imparare o migliorare la nostra esecuzione.
Sarà più facile e perderemo molte meno energie. Il tutto avendo cura di scegliere sempre qualcosa alla portata del gruppo di cui facciamo parte, oppure solo un piccolo gradino più in alto, così migliorandosi passo dopo passo.
Marisa Licursi – Francesco De Col