Il mondo dei social network ci mostra come la maggior parte delle persone si senta sempre autorizzata ad esprimere la propria opinione spesso senza cognizione di causa, per il puro gusto di affermare il proprio giudizio senza che questo sia minimamente ragionato.
Come Scout d’Europa, sappiamo che “essere puri di pensieri, parole ed azioni” presuppone invece un grande sforzo, intellettivo e comportamentale, che deriva da una superiore capacità di ragionare rispetto a quello che siamo e su quello che facciamo quotidianamente. Vi invito a vedere il cortometraggio “La luce dentro”, una produzione tutta italiana che risponde all’obiettivo del bando Social film Fund CON IL SUD, che ha lo scopo di raccontare con le immagini il sud del nostro paese, attraverso la descrizione dei fenomeni sociali che lo caratterizzano. Questo breve film documentario racconta, da un inedito punto di vista, la storia di un padre, arrestato poco prima che nascesse il figlio. Da allora, padre e figlio si sono conosciuti solo attraverso il carcere e le sue regole. È facile giudicare, è facile lasciarsi andare a commenti del tipo “Se l’è meritato”; il popolo dei social network avrebbe un gran da fare intorno a storie come questa. Vi invito a riflettere sul fatto che l’imprevisto è alle porte anche della nostra vita quotidiana: il motto “estote parati” ci serve non solo per allertarci a saper gestire gli imprevisti, ma anche come monito per prevenirli. Il documentario racconta di una esperienza fragile di genitorialità, di una infanzia condannata a pagare per colpe non imputabili a figli arrabbiati, delusi e desiderosi di veder riscostruita la propria famiglia.
Vi sono anche scene strazianti, come quando una figlia, al di fuori della casa circondariale, chiama il papà affacciato alle sbarre della finestra. Sono immagini dure che invitano alla riflessione, prima ancora che a facili sentenze o acerbe soluzioni.

DATI DEL FILM
Titolo: La luce dentro
Paese: Italia
Anno: 2020
Durata: 62 min
Regia: Luciano Toriello

Trailer https://youtu.be/tsp0JLTsjDw

Massimo Pirola