È sera, andiamo a dormire impostando la sveglia (o le sveglie!!) all’orario giusto per aprire gli occhi, alzarci e iniziare la nostra giornata di studio o lavoro. Va proprio così, ci svegliamo, ci alziamo (in quest’ordine mi raccomando!!) e la nostra vita procede.
Domani, dopodomani, ecc.…

• Ma se un giorno le nostre certezze e abitudini venissero meno?
• Se la sicurezza dei giorni si sciogliesse come neve al sole?

Da diverse settimane, ormai, la nostra routine è stata interrotta per causa di forza maggiore. Una situazione di emergenza ci ha richiesto di restare in casa, non andare a scuola, all’università, al lavoro (per alcuni).

• Eravamo pronti? No
• Ci ha destabilizzati?
• Ci siamo nascosti dietro la paura? No
• Abbiamo provato ad adattarci?

Papa Francesco nella preghiera straordinaria di marzo scorso ha detto:

“Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili
e disorientati, ma nello stesso
tempo importanti e necessari,
tutti chiamati a remare insieme,
tutti bisognosi di confortarci a
vicenda. Su questa barca ci siamo
tutti.”

La vita di Fuoco e di Clan ci insegna che gli imprevisti esistono, gli ostacoli si superano, le salite si scalano e le mete si raggiungono.

Quante volte in Route e in Campo Mobile abbiamo perso il sentiero? Quante volte un temporale ci ha reso il cammino più pesante? Quante volte un infortunio ha frenato il nostro passo? TANTE.

Abbiamo sperimentato sulla nostra pelle il dono dell’altro/a che ci ha aiutato a fare il punto sulla carta e a riconoscere la strada da seguire e il supporto di chi ci ha alleggerito lo zaino dopo una caduta. Questa è la Comunità di Fuoco e di Clan, questa è la “barca” citata dal Santo Padre.

Ancora Papa Francesco:

“La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e
superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le
nostre abitudini e priorità. Ci dimostra come abbiamo lasciato addormentato e abbandonato ciò
che alimenta, sostiene e dà forza alla nostra vita e alla nostra comunità.”

La nostra “tempesta” è la provvisorietà della strada, la fatica durante un sentiero, il punto d’acqua che non raggiungiamo, il peso dello zaino. Eppure, sono delle opportunità perché ci permettono di misurarci e sperimentare la nostra vita che, spesso, ci pare insensata.
La sofferenza e il dolore ci distolgono dalla meta, ma la tappa non è il viaggio. Il Campo Mobile e la Route ci permettono di alzare lo sguardo verso l’orizzonte per capire dove andare, ci regalano la bellezza di condividere riflessioni e scelte con i fratelli Rover e le sorelle Scolte e sono la prova tangibile della Provvidenza che trasforma le nostre debolezze in forza e gli ostacoli in opportunità. I sentieri più panoramici e spettacolari sono le deviazioni che abbiamo detestato e non volevamo prendere. Il Roverismo e lo Scoltismo vogliono, ogni giorno, che non ci accontentiamo di stare sulla difensiva e di schivare
il peggio.
Ci vogliono decisi a superare gli ostacoli e a trarne vantaggio, insieme, con la nostra Comunità.

“Getta il cuore oltre ostacolo” e Buona Strada

Barbara Orioni