Senza ricorrere alla magia di Harry Potter è facile immaginare che la prossima estate non sarà come quelle che abbiamo vissuto finora.
Il virus che ha stravolto la vita di miliardi di persone non fa certo eccezione per gli Scout. Al momento in cui scrivo, non vi è idea se potremo fare le attività ed eventualmente a quali condizioni. Però gli Scout sono sempre pronti. Per questo proviamo ad immaginare come “potrebbe essere” e quindi cominciamo a “prepararci”.
Se sarà consentito fare attività all’aria aperta, con o senza maschera e guanti, probabilmente sarà comunque da rispettare la distanza tra le persone. Questo cozza in particolare con un aspetto del Campo Mobile o della Route ovvero con la convivenza negli spazi angusti di una tendina.
Se questo si avvererà, dovremo ripensare, almeno per un po’ a come passare la notte in modo da garantire una certa distanza tra le persone. Ovviamente ognuno potrebbe avere la propria tendina, ma questo implica un aggravio di pesi, volumi e costi… Più ragionevole pensare che ognuno, a sera, si costruisca il suo rifugio.
Questo è quindi l’argomento di questo articolo.
I vari tipi di rifugio, pregi e difetti.
Per cominciare i rifugi possono essere sopraelevati o adagiati a terra. I primi generalmente sono costituiti da un’amaca sovrastata da un telo di copertura, mentre per il secondo tipo si dorme su un materassino/stuoia appoggiati, in modo isolato, al terreno e sormontati, anche in questo caso, da un telo di copertura.
Le due tematiche hanno quindi un elemento in comune ovvero la copertura.
Come fare una copertura che sia robusta, leggera ed efficace?
Per prima cosa sconsiglio di ricorrere al poncho in quanto le dimensioni non consentono di proteggere efficacemente una persona di statura normale dalle eventuali intemperie.
Consiglio di procurarsi un telo che abbia almeno 3 metri per 2 metri come dimensioni minime.
Di quale materiale? Ovviamente esistono i teli commerciali, fatti in vari materiali PVC (poli vinil cloruro) – PE (poli etilene) ecc Si differenziano per peso, grado di impermeabilità, robustezza meccanica, costo.
Ma perché non provare a costruire il NOSTRO telo?
Quello di cui si possa dire “l’ho fatto io”. Proviamo un modo semplice, un compromesso da usare d’estate.
Acquistiamo in ferramenta un telo dello spessore (grammatura) adeguato alle nostre esigenze, alle nostre capacità di trasporto nello zaino (peso e volume) ed al nostro portafoglio. Acquistiamo anche della colla per quel tipo di materiale. Procuriamoci una pinza per occhielli ed occhielli in metallo (bastano quelle da pochi euro).
Stendiamo il nostro telo e con adeguato pennarello tracciamo una linea a 3-4 centimetri da ogni bordo.
Stendiamo un sottile strato di colla tra il bordo e la linea e quindi pieghiamo il telo lungo le linee al fine di avere un bordo più robusto. Una volta incollato procediamo con la pinza a fissare gli occhielli, a partire dagli
angoli e poi ogni 40 – 50 cm.
Il nostro telo, leggero ed impermeabile sarà quindi pronto e lo potrete usare per i rifugi singoli, come evidenziato in queste immagini sotto.
E non dimentichiamo il cordino…
Per finire… i picchetti…
Ovviamente possiamo prendere dei picchetti metallici, o farne in legno direttamente sul luogo di pernottamento…
Non rimane che sperare di poter vivere, anche quest’anno una meravigliosa avventura all’aria aperta. E se non sarà possibile? Pazienza, ma sapremo adattarci alla situazione.
Lorenzo Salce