È la domanda che ciascuna di noi si è posta nel momento in cui è arrivata la comunicazione che tutte le attività erano sospese causa emergenza COVID-19. Possibile che l’uscita di Santa Caterina sarà annullata? Possibile parlare e stare
accanto alle ragazze senza poterle vedere davvero? Possibile che non ci sia un modo o un mezzo per arrivare a loro comunque? Possibile che questa volta sia davvero impossibile?
Nel nostro distretto, così vasto e variegato, unire tutte le scolte è sempre stata una lotta contro l’impossibile, contro la pigrizia, contro la comodità di fare attività solo con i gruppi più vicini. Queste uscite avevano sempre il sapore della scoperta e del nuovo, dell’incontro con ragazze lontane che non conoscevi, con abitudini e tradizioni diverse. Spesso era un sapore difficile da digerire. Questa volta, per la prima volta, è andato tutto al contrario: forse per il principio per cui se ti vietano qualcosa sei maggiormente spinto a farla, allo stesso modo, questo Santa Caterina si è trasformato nel grido allegro di tante ragazze che, pur distanti, hanno lanciato tutte assieme un messaggio.
Nello scegliere l’attività da proporre ci siamo trovate chiaramente in difficoltà perché, sebbene fossimo ancora in un periodo in cui le restrizioni erano meno severe, molte non avevano comunque accesso alle sedi o modo di trovarsi anche in piccoli gruppetti.
Il tema che era stato concordato per l’uscita però, sembrava adattarsi particolarmente: l’idea iniziale era di spronare le ragazze a vedere oltre l’ostacolo, ad allungare lo sguardo al di là del problema, non per non affrontarlo o dimenticarsi della sua esistenza, ma per essere sempre consapevoli che la soluzione è a portata di mano e di ingegno.

O per dirla parafrasando le parole di B.-P., che dietro alle nuvole più nere il sole non smette mai di splendere. Se chiedevamo alle scolte questo passo, non potevamo non essere noi le prime a compierlo, perciò in una concitata (e lunghissima) chiamata ci siamo rese conto che la tecnologia, per una volta, era dalla nostra parte e, forti di questa convinzione, un po’ per volta abbiamo dato corpo al nostro Santa Caterina virtuale. Nulla di più di una semplice veglia in cui ciascuna era portata a riflettere su quello che le impediva di scavalcare i propri limiti, di superare la sofferenza, di riprendersi da un momento di stallo e indecisione per essere la versione migliore di sé stessa.
Ciò che ha reso questo nostro tentativo speciale è il cuore e la sincerità che ci hanno messo le nostre ragazze: a loro è stato chiesto, in base ai rispettivi talenti, di cimentarsi nel suonare, nel cantare e nell’animare le canzoni che accompagnavano i momenti di riflessione e di portare un pezzo di loro a servizio di tutte sottoforma di immagine o disegno, così che anche le altre potessero scorgere questo sforzo di miglioramento e soprattutto scoprire che in questa lotta quotidiana non sono da sole.
Da questo racconto apparirà che le nostre scolte erano trepidanti in attesa che noi proponessimo loro qualcosa e fin da subito entusiaste. Per quanto positivo il riscontro finale, è stata necessaria un’insistente opera di convincimento, una cura particolare nel seguirle e soprattutto un fiume di provvidenza per accompagnare questo progetto.
Nel Vangelo c’è scritto che riceveremo cento volte tanto quello che siamo stati in grado di dare: forse questo riassume meglio di tutto questa avventura. Alle scolte abbiamo lanciato uno stimolo, piccolo e modesto, loro lo hanno accolto e lo hanno trasformato in un messaggio importante e profondo; ciascuna di loro ha messo a disposizione una piccola parte di sé e assieme a quella delle altre è diventata una immagine vera e toccante del loro mondo e di quello che stanno vivendo.

Quello che ci portiamo a casa?

La consapevolezza di essere innamorate delle nostre ragazze perché sanno stupirci nonostante le conosciamo come le nostre tasche, la bellezza dell’incontro e dello sforzo comune e i sorrisi delle scolte quando hanno capito che ci sono 123 cuori nel distretto che si emozionano condividendo la stessa passione.

Le capo fuoco del Distretto N-O