Euromoot, o meglio, l’incontro con l’altro. Non venitemi a raccontare che non siamo partiti dalle nostre confortevoli abitudini, dalle quali ci separiamo con non pochi sacrifici, avendo precedentemente nascosto in qualche parte remota della nostra mente un pregiudizio. Difficile classificarli, ne abbiamo infiniti e di diversa natura, alcuni sono legati a vicende che ci hanno segnato con un bell’amaro in bocca i quali sono più difficili da superare, altri li assimiliamo dai racconti di qualche conoscente, non da meno sono quelli radicati nelle tradizioni delle nostre unità dei quali sentiamo parlare da generazioni… Eppure pensando e organizzando questo evento, non abbiamo potuto fare a meno di cercare di creare un momento di conoscenza e di confronto mirate a contribuire alla formazione dei partecipanti. La branca Rover ha pensato a diverse attività ma poi sotto alla lente d’ingrandimento delle opportunità ci abbiamo voluto mettere l’Accoglienza, l’Identità e la Strada verso il Successo.
Come tradizione della nostra branca, le idee migliori maturano e si manifestano nei luoghi più impensati e facendo quelle attività insolite e gustose che ci piace tanto fare. Per immergerci nel percorso emotivo e spirituale che ci avrebbe portato a individuare le attività sopra descritte, decidemmo di andare in Sicilia, Catania per la precisione, dove certamente non ci dirigemmo nelle bellissime coste adornate da scogliere laviche ma piuttosto puntammo il naso verso l’alto. L’ago della bussola ci ha portati verso il versante nord dell’Etna dove ci attendeva una nevicata freschissima, caduta per l’occasione durante la notte alla vigilia della nostra venuta in terra sicula.
Racchette e ciaspole ai piedi, siamo partiti per guadagnare un po’ di dislivello tanto per assaggiare l’aria pungente del gigante buono e per far comprendere ai nostalgici convinti che le belle montagne sono solo al nord Italia, con un ottima traccia che ci costringeva a sprofondare gli scarponi fino a raggiungere il ginocchio, riuscimmo a localizzare un accenno di cratere dentro al quale, oltre alla neve, il vento si fermava e ci lasciava respirare meglio facendoci ammirare ciò che avevamo intorno. Il dualismo della neve con il blu dello Ionio sullo sfondo, creava uno spettacolo da togliere il fiato e in quel limbo sospesi tra il cielo, la roccia e il mare, chiesi ai miei incaricati di distretto di pensare ad attività da proporre per i punti rossi dell’Euromoot. Lì, in quel posto, dopo aver rivolto una preghiera alla nostra Madonna della Strada, qualche idea ci venne a bussare nella nostra mente e la sera, una volta rientrati, ci lavorammo per dare consistenza a ciò che doveva essere qualcosa di più che un’intuizione.
Con l’Accoglienza abbiamo proposto di raccontare i valori principali di ogni paese partecipante all’Euromoot, valorizzare il senso dell’accoglienza,
abbattere il “muro del pregiudizio” che potrebbe nascere nell’incontro tra popoli provenienti da diverse parti d’Europa.
L’identità ci è servita per far riflettere singolarmente i Rover sul loro percorso di vita e scout individuandone i momenti chiave in un’ottica di crescita personale, maturare la propria idea di identità attraverso il confronto con gli altri e per far riflettere i ragazzi sul senso di essere scout d’Europa oggi.
La Strada verso il Successo ci è servita per far conoscere e approfondire gli scogli di B.P., decisione di portare questi 5 elementi anzitutto per facilitare la conoscenza alle unità oltre il confine non essendo uno strumento così frequentemente usato dai nostri fratelli dell’UIGSE, scoprire la prospettiva di opportunità degli scogli come spunto positivo per il proprio cammino e fare interagire i Rover attraverso attività pratiche come espressione/mimo/canto.

Certo la lingua non ci ha facilitato, d’altronde era uno scoglio sul quale dovevamo sbattere il muso per capire quanto è importante sapersi esprimere, comprendere e ascoltare. Saper Comunicare è oggi alla base di tante incomprensioni che nascono quando non ci si capisce, o peggio ancora quando
non si ascolta cosa l’altro ha da dirci. Allora per quanto possa essere stato difficile usare l’inglese o il latino in qualche frangente, la prova che bisognava superare era di andare oltre i preconcetti che avevamo in testa e forse la lingua, per qualcuno, è stato un pretesto per non provarci. Le attività che abbiamo scelto sono state di fatto il fulcro intorno al quale abbiamo potuto costruire la sfida che ci attendeva ed il successo, o meno, dell’Euromoot è girata intorno alla volontà che ognuno di noi ha voluto utilizzare per passare oltre alle barriere, generando un vero e proprio stile nell’affrontare le difficoltà e cioè di esserci saputi concentrare sulle cose che ci accomunano piuttosto che sugli aspetti/differenze che ci dividevano.
Cosa mi ha lasciato l’Euromoot?
Personalmente non riesco a smettere di pensare e pregare per le persone che ho conosciuto durante il cammino di preparazione di questo evento,
Bertrand dalla Francia con il quale ho condiviso molti confronti duri e sinceri ma con il quale mi sono concesso l’abbraccio più significante di questa esperienza, Adam dalla Slovacchia con il quale abbiamo condiviso l’attenzione ai dettagli del Roverismo, Nathalie dal Belgio con la quale ho ammirato la devozione allo Scoltismo essendo moglie, mamma di 5 figli, responsabile e una instancabile ottimista, Franziska dalla Germania che con il suo lavoro attento e meticoloso è stato il nostro perno nelle comunicazioni interne di tutta la UIGSE.
Ho poi scoperto di avere delle sorelle e dei fratelli non di sangue ma nei valori, con i quali mi sono potuto fidare ed affidare e che l’esperienza dell’Euromoot ha sancito un legame che non si dissolverà mai e per i quali ho un posto riservato nel mio cuore.
Il mio Parate Viam Domini?
Il 3 agosto, mi sono fermato ai cancelli della città del Vaticano perché non volevo perdermi neanche un partecipante e credetemi se vi dico che ad un certo punto non riuscivo più a riconoscere chi fossero gli italiani, i francesi, i tedeschi, i polacchi o i belgi, ho potuto ammirare un solo grande popolo che cammina sulle strade del Signore, cantando, gioendo e pregando. What else?

Parate Viam domini e Buona Strada.
Lorenzo Cacciani