Santo Padre,
La ringraziamo di cuore per avere accettato di incontrare le Guide e gli Scout d’Europa nel loro raduno europeo, EUROMOOT, dove partecipano 5.000 giovani tra i 17 e i 21 anni. In questo momento è bello ritrovarci con Lei, nella Sua casa, in ideale continuità al 2014, quando Lei ha scritto un
messaggio che è rimasto vivo nei ragazzi dell’Eurojamboree in Francia. Molti di quei volti – che allora erano tra gli 11 e i 16 anni – ora sono qui per vederLa di persona e ascoltare la Sua parola. Grazie, Santità: a ragione possiamo dire che questo è un incontro di famiglia, che in qualche modo continua lo spirito del Sinodo sui giovani appena concluso, e per il quale La ringraziamo.
Dalla Esortazione post sinodale “Christus vivit” il cammino di questi giovani ha preso ispirazione e vuole esserne traduzione concreta.

Molte volte Lei, Santo Padre, ha raccomandato a noi Pastori di camminare con i giovani, che la loro vita incarna in modo particolare le sfide della strada, del raggiungere una meta, dello stare insieme, del dialogare con serietà e allegria, del fare qualcosa di bello: ebbene, tutto questo appartiene al carisma dello Scautismo, ed è metodo del loro crescere come buoni cittadini e buoni cristiani, esploratori dei sentieri di Gesù, il grande Capo e salvatore. Il tema che ha ispirato questo raduno europeo sono le parole di San Giovanni Battista: “Parate viam Domini”. E’ ancora la strada che ritorna
come immagine eloquente e impegnativa, misteriosa e affascinante: strada, comunità, servizio, sono le scansioni dei loro anni giovanili, e – con la grazia di Dio – della loro intera esistenza.
In questi giorni, in qualunque situazione si sono trovati, hanno vissuto insieme l’esperienza della Lectio Divina e degli antichi amanuensi, che hanno
segnato l’esperienza benedettina e consegnato al mondo il patrimonio umano e cristiano che ha fondato l’Europa che tutti amiamo e in cui crediamo.

Santo Padre, giovane è la loro vita e ancora breve la loro esperienza: per questo ogni giovane ha bisogno degli adulti, dei loro formatori qui
presenti. Ma grande è il loro cuore, e ardente è il desiderio non di essere importanti ma di essere utili, qualunque sarà la vocazione che il Signore donerà a ciascuno. Essi – insieme ai loro Capi – vogliono guardare avanti e pensare in grande, seguire Gesù, Colui che ha parole di vita eterna.
Lei, Successore dell’Apostolo Pietro, ci dica le parole del divino Maestro, resti davanti a noi, ci confermi la strada della fede e della vita: nessuno vuole sbagliare, e tutti desiderano – nella Chiesa – seguire Dio e servire gli altri, desiderano lasciare il mondo un po’ migliore. Grazie, Le vogliamo bene.

Card. Angelo Bagnasco
Presidente Consiglio Conferenze Episcopali d’Europa