Il miracolo è avvenuto?
Rientrando a casa e cercando di riprendere la nostra vita dopo questo evento, sperando di trovare la nostra quotidianità nel punto esatto dove l’avevamo lasciata, come se il nostro vivere fosse un flusso di azioni ed emozioni che per un arco di tempo abbiamo abbandonato per vivere qualcosa di straordinario, rimanendo della stessa carne e con gli occhi fissi nel medesimo e noiosissimo punto? Possibile che quel dono dell’incontro non abbia letteralmente spaccato la serratura delle nostre esistenze ribaltando tante nostre convinzioni che al cospetto della conoscenza e dall’aver visto non ci abbia messo nemmeno un dubbio o che ci abbia fatto nascere una domanda…??
Questo Euromoot ha assunto delle sembianze diverse dall’idea che inizialmente avevamo, non perché ne abbiamo perso il controllo ma perché è stato necessario affidare un pezzo di esso a coloro che se ne sono presi cura prima e durante l’evento. La matrice di questo grande gioco è rimasta sempre e solo poterci guardare negli occhi, osservarci da vicino, conoscere le nostre differenze che sono state la chiave di volta della riuscita o della catastrofe di questa sfida. Più che altro il quesito è se ciò che abbiamo vissuto durante questi 8 giorni possa essere preso come modello di ciò che viviamo quotidianamente e interrogarci con quale atteggiamento affrontiamo la nostra esistenza, perché se poniamo una critica sulla logistica o su cosa potevamo prevedere e organizzare meglio ne potremmo parlare fin quanto vogliamo, ma quest’incontro non è stato messo in scena per preparare bravi amministratori o logisti, al centro del mirino di questo Euromoot c’era la persona che decide, nonostante tutto, di abbracciare la buona scelta. Due citazioni dei nostri patroni mi colpiscono in particolare, San Paolo “Esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono”, Santa Caterina “II prossimo ci è stato dato come mezzo per mostrare l’amore che nutriamo per Dio”
Potremmo mai preparare le strade al Signore se noi per primi pretendiamo che gli altri si adeguino al nostro modo di fare?
Queste pagine sono niente per descrivere tutto l’entusiasmo, i sorrisi, la strada, la fatica, gli imprevisti, le soddisfazioni e tutto quello che voi, Scolte e Rover, siete stati per noi.
Le Pattuglie Nazionali Scolte e Rover sono consapevoli di poter migliorare sempre, ma sono fiere e orgogliose di aver lavorato per mesi e anni a questo progetto immaginando quei monti e quei sentieri colorati, animati, vissuti da voi.
Allora vi chiediamo di nuovo, donne di carattere e uomini della partenza che siete e che sarete, è avvenuto il miracolo?

Parate Viam Domini e Buona strada
Barbara Orioni e Lorenzo Cacciani