Intervista a: Francesco BERLONI

Il personaggio che incontriamo oggi e che ci farà da guida nel nostro cammino è un esempio in tutti i sensi. Ci parlerà del suo passato e del suo presente… e che presente! Per me è un onore intervistarlo, anche perché, da collega, non mi capiterà più di fare domande ad uno come lui… Francesco BERLONI Rover di Calcinelli – Capitano dell’Arma dei Carabinieri a Corleone
Buona Strada

Caro Francesco, prima di tuffarci nell’argomento, parlaci un po’ di te.
Un caro saluto ai lettori e Buona Strada. Sono entrato a far parte della grande famiglia degli Scout d’Europa nel 2000 come esploratore. Le attività e le avventure vissute con i fratelli scout sono ancora nitide nella mia mente. Devo tanto al metodo e allo stile scout, per me sono stati una sana palestra educativa di cui andrò sempre fiero.
La mia vita militare è iniziata molto presto: nel 2005, all’età di 16 anni, sono entrato alla Scuola Militare “Teuliè” di Milano, poi Accademia Militare di Modena e infine Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma. Per un totale di 8 anni di formazione. Nonostante gli impegni, durante le licenze invernali ed estive, non vedevo l’ora di vestire l’uniforme kaki ed il fazzolettone gialloverde di Calcinelli.
Dal 2014 al 2017, ho svolto il mio primo incarico professionale come Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile di Trapani. Oggi presto servizio a Corleone.

Cosa significava al tempo in cui eri Rover/RS la parola “Servizio”???
Il Servizio è quanto di più nobile ed importante nella vita di un buon cristiano, quindi di uno scout. Per impegni lavorativi non ho mai fatto servizio da RS all’interno del mio Gruppo, bensì ritengo di aver fatto il possibile per mettere in pratica, quotidianamente, lo spirito del servizio. Se svolto con dignità ed abnegazione, credo sia qualcosa di estremamente gratificante.

Ed oggi?
Il mio Servizio non è mai cambiato, oggi più che mai.
L’uniforme è diversa, ma la Promessa è sempre allo stesso posto, cucita sul cuore. L’Arma dei Carabinieri mi offre un’opportunità unica, che allo stesso tempo è anche una grande responsabilità: poter essere di aiuto alla gente nel momento del bisogno, cerco di farlo quotidianamente con professionalità e umanità.

Che tipo di “servizio” svolgi all’interno dell’Arma dei Carabinieri?
Sono un Ufficiale dell’Arma e attualmente ricopro l’incarico di Comandante della Compagnia Carabinieri di Corleone, dalla quale dipende un Nucleo Operativo e Radiomobile e sette Stazioni Carabinieri, dislocate capillarmente nei comuni limitrofi. Mi occupo prevalentemente di indagini di polizia giudiziaria, prevenzione e repressione dei reati. Oltre agli aspetti operativi, i momenti sicuramente più gratificanti e stimolanti per me, sono gli incontri con gli studenti delle scuole. Sono preziose occasioni per avvicinarmi ai più giovani e confrontarmi con loro, affrontando importanti temi di attualità come il bullismo, il cyberbullismo e le dipendenze, al fine di accrescere la cultura della legalità e il rispetto per le Istituzioni.

Sei felice, nel senso sei appagato…hai realizzato il tuo sogno?
Sono molto felice, ho sicuramente realizzato il mio sogno e tale consapevolezza la percepisco quotidianamente, avendo la fortuna di lavorare con infaticabili collaboratori, accomunati da un non comune senso del dovere e spirito di sacrificio. A questo si aggiunge anche la stima ed il riconoscimento dei cittadini onesti.

Quanto del Rover che eri c’è nel Capitano BERLONI?
Ribadisco che la mia Promessa è sempre cucita sul cuore, la finalità del servizio e la determinazione sono le stesse.

Beh, allora…Gentilissimo Capitano chi è per lei il suo prossimo???
In questo momento, il mio prossimo sono i cittadini di Corleone e dei paesi della mia giurisdizione. Il mio prossimo sono i miei Carabinieri, dei quali conservo profondo rispetto. Il mio prossimo è chiunque abbia bisogno di me.

Comando e responsabilità…in quale percentuale caratterizzano la tua esperienza? Possono essere in correlazione con la parola servizio???
Responsabilità del comando, in queste parole si racchiude pienamente tutta la mia esperienza. Le percentuali possono variare a seconda dei diversi contesti, di certo, sono inscindibili uno dall’altro. Non si può essere dei buoni Comandanti se non ci si assume anche la responsabilità delle proprie scelte. Chiaramente, affinché queste parole possano caratterizzarsi positivamente, devono essere indirizzate verso un unico obiettivo – aiutare il prossimo – da raggiungere attraverso il nostro Servizio. Il raggiungimento di un qualsiasi risultato non può prescindere da un giusto equilibrio tra queste componenti.

Botta e risposta. Ti dico una parola a caso e rispondi con la prima parola che ti viene in mente: sicurezza… incolumità… obiettivo… forza…
Sicurezza → Priorità
Incolumità → Prevenzione
Obiettivo → Prossimo
Forza → Gruppo

Se ti parlo di “coerenza” a cosa pensi?
Parlando di coerenza penso all’esempio. Mai come oggi, in un contesto sociale fatto di falsi miti e idoli a breve scadenza, un buon esempio è determinante per formare buoni cittadini e buoni cristiani.

Vivi e lavori in un territorio fortemente condizionato dalla criminalità organizzata… com’è il tuo rapporto con la popolazione locale?
Il rapporto con la cittadinanza è sicuramente buono.
Ho felicemente constatato che la maggior parte dei corleonesi è comprensibilmente stanca di vivere nello stereotipo del paese del padrino. Grazie a molti giovani operosi ed onesti, Corleone sta con determinazione riconquistando la dignità che gli spetta, mostrando la ragione per cui questo paese dovrebbe essere veramente conosciuto in tutto il mondo: il grande patrimonio culturale ed artistico, gli incantevoli paesaggi e la fertilità delle sue terre, ma soprattutto per i veri corleonesi.

Al di là dalla tua funzione istituzionale… pensi ancora che in un contesto del genere possano trovare spazio parole come “servizio” e “prossimo”?
Assolutamente sì, se c’è qualcosa che questa meravigliosa regione mi ha insegnato, è che gli anticorpi sono tanto più forti quando si sviluppano in un contesto che sembra severamente compromesso.
La fiducia nello Stato e nelle Istituzioni può accrescersi dal semplice atteggiamento quotidiano di ognuno di noi: nella gentilezza, nella generosità, nell’umanità e nei piccoli gesti sinceri.
Pertanto, soprattutto in questo contesto, il servizio al prossimo troverà sempre più spazio come cura per i mali che affliggono da troppo tempo questa terra.

a cura di Michele Zoncu