Un po’ come la goccia che scava la roccia. Così può essere vista la sfida della vita. Produce un solco, una cavità, un incavo che si forma negli anni e che diventa simile a una ciotola accogliente, e quando serve… a una trincea sicura, a un camminamento profondo.
Acqua che ha scavato tranquilla nei giorni sereni e di pace, tumultuosa e potente nei giorni di pressione, quando la vita “pioveva a dirotto”.
Ci sono sfide che ci formano ogni giorno anche se a volte non ce ne rendiamo conto. Il nostro aspetto interiore (e perché no, anche esteriore) si compone e si modella. Noi duttili, non impermeabili, sensibili e modificabili, però di matrice rocciosa ancorché parzialmente solubili ed erodibili. E quello che alla fine risulterà sarà spesso una sorpresa nell’imprevedibile potenza creatrice della forza sfidante. Possiamo ripararci e chiudere tutti i buchi, impedire infiltrazioni e isolarci. Questa è una strategia vitale applicata da varie persone.
Limitare al massimo imprevisti e variabili, deviare flussi e acquazzoni, non farsi mai trovare in mezzo a una tempesta, stare al coperto, non esporsi. Alla fine di una vita siffatta sicuramente la roccia che riconsegneremo avrà poche rughe e pieghe, niente buchi e fessure. Sarà però anche una pietra con poco da raccontare, specchio di un’esistenza in difesa. Chi si sarà invece lasciato modellare dalla sfida sarà articolato e concrezionato, forse anche un po’ ruvido, ma con lati impensabilmente lisci e dolci.
Comunque mai ovvio e uniforme. La sfida accade, non c’è tanto bisogno di andarla a cercare. Ti si para davanti ogni giorno nelle forme più inaspettate, nei momenti più inattesi, a volte accadimento sorprendente, stravagante, a volte terribile e stravolgente. È semplicemente la vita che ti si offre.
È la vita nella sua piccolezza e quotidianità, ma che richiede il coraggio del leone per essere vissuta ogni giorno. La sfida non è il grande evento epico
che ti fa stare sul monte con la spada sguainata.
C’è anche quella, c’è anche un attimo di gloria e di forza in molte esistenze. Ci sono momenti eroici che chiamano al sacrificio e alla dimostrazione di coraggio. Momenti significativi donati a chi saprà non scappare quando si presenteranno. Istanti forse riservati a chi fin da piccolo ha sognato di
poter affrontare draghi e nemici… perché anche il coraggio richiede formazione e preparazione, come un piccolo muscolo dell’anima che devi tenere allenato. Però per tutti c’è la sfida del giorno di oggi. Ieri è passato, domani forse verrà, ma oggi è qui. Sfida è aprire gli occhi al mattino e alzarsi con
il sorriso, salutare chi vive in casa con te, uscire per andare a scuola e al lavoro pensando che ci sono sempre cose da imparare e da realizzare. Sfida è non permettere che si portino via la tua vita facendoti gettare il tempo in cose vane, magari facendoti credere che tutti si viva solo così, collegati, connessi a formare compagnie che parlano di sé e di niente, in terribili spazi uniformatori di cervelli, assorbitori e modellatori di neuroni. Sfida è andare oltre senza andare lontano, semplicemente girando la testa per vedere che c’è altro, tanto altro e tanto da fare.
Sfida è tenere sempre fuori dal cassetto quei valori che tanti vorrebbero imbucare nel fondo più nascosto: l’amore, la bontà, la generosità, il rispetto, la volontà, la giustizia, la pace. Sfida tosta è tenerli fissi ed evidenti nel desktop della propria vita e attuarli, e misurarsi con il mondo perché siano esercitati, perché siano condivisi e reali e presenti e non siano solo raccontati e sospirati o presentati ad arte dai burattinai del momento. Perché lo sappiamo e lo vediamo, non ce lo possiamo nascondere facendo le anime belle, quelle a cui bastano il proprio bozzolo e i propri pensieri: viviamo in un mondo dove pare vinca sempre chi esercita il male, chi fa della prepotenza e della furbizia i propri utensili.
Questo è il mondo che dobbiamo affrontare e rivoltare, ogni giorno, un pezzo alla volta.
Perseguire il bene, riconoscere il male nei suoi mille travestimenti, soprattutto lì dove si maschera da bene per cercare complicità e assenso. E sapere
che non c’è bisogno di essere potenti per fare questo, bisogna solo esserci, sempre. Perché sono le morbide e fragili gocce che scavano le rocce… noi, modellati dalla sfida della vita, possiamo sfidare la vita come fa una tenera goccia.
Monica D’Atti