DO         SOL      FA      DO                      SOL  FA    SOL
Davanti a me la strada si aprirà, e nuovi spazi di gioia porterà

DO     SOL           FA             DO    FA        SOL    FA        DO   SOL   DO
La mia speranza un sogno non è più, quel che cercavo qui diventerà realtà.

SOL                                FA     SOL   DO
E così, e così, un passo nuovo avrò

SOL                        FA      DO           SOL DO
e sulla strada lascerò segni di carità.

Sulla mia strada domani incontrerò, forse qualcuno che aiutar potrò
Il mio servizio inizierà così, quel che volevo qui diventerà realtà.

E così, e così, un passo nuovo avrò
e sulla strada lascerò segni di carità.

Lungo la strada fatica proverò, ma insieme a un’altra più forza io avrò
Il mio cammino allor diventerà, segno concreto di gioia e libertà.

E così, e così, un passo nuovo avrò
e sulla strada lascerò segni di carità.

“Come Rover dovrai ricordare che,
varcando le soglie dell’adolescenza verso
la virilità, avrai superato lo stadio in cui
s’impara ad osservare la Legge Scout ma
che ormai dovrai applicarla praticamente
usandola come guida alla tua condotta
nella vita. Per di più sei ora in situazione
di responsabilità tale da dare l’esempio
agli altri, esempio che potrà condurre verso
il bene e verso il male, a quanto a fondo
tu mantieni la Promessa che hai fatto sul
tuo onore, come Rover, di offrire agli altri
buona volontà ed aiuto”. (B.P.)

Parliamo spesso di coerenza nelle nostre discussioni agli scout o in famiglia:
– quando non tutti partecipiamo ad una uscita o a una determinata attività,
– quando ci sentiamo dire dai capi che agli scout ci comportiamo in un modo e fuori in un modo diverso,
– quando i nostri genitori brontolano perché in casa nostra non aiutiamo mentre quando dobbiamo fare servizio ci “spacchiamo in quattro per gli altri”
– quando noi rispondiamo male o ci comportiamo in maniera non corretta con qualcuno e ci sembra giustificato dalla situazione, ma se qualcuno si comporta così con noi lo reputiamo maleducato o privo di scrupoli…

E di esempi come questi, se proviamo a pensarci un po’ ce ne sono veramente tanti!

Cosa vuol dire quindi essere coerenti?
Si può imparare ad esserlo, o si “nasce” così?
Lo riteniamo uno stile di vita? O un comportamento da usare ogni tanto?

C’è un brano del Vangelo che ho sempre ritenuto difficile per me: SIATE PERFETTI COM’È PERFETTO IL PADRE VOSTRO CHE È NEI CIELI (Mt. 5, 48)
Mi sono sempre chiesta come può pensare Dio che noi, uomini con tutte le nostre debolezze e le nostre meschinità, potessimo diventare perfetti come Lui!
“È senz’altro una sorte destinata solo ai santi” mi sono sempre detta. ”Io devo cercare di comportarmi nel migliore dei modi, ma come posso pensare di raggiungere la perfezione di Dio?” Mi sembrava quasi di essere sacrilega…
Ma ecco che la risposta mi arriva in modo inaspettato, come a volte succede a tante nostre domande: una mattina mentre mi stavo preparando per andare a Messa, ed ero estremamente in ritardo, distrattamente con un orecchio ascoltavo la radio accesa… trasmettevano la Santa Messa e il sacerdote commentava proprio questo brano del Vangelo.
“Siate perfetti” diceva “non vuol dire raggiungere la perfezione: quella è solo da Dio, siate perfetti vuol dire RISPONDERE OGNUNO ALLA PROPRIA VOCAZIONE. In questo modo raggiungiamo la perfezione del nostro essere persona così come Dio ci ha immaginato, ci ha concepito, ci ha creato, ognuno diverso dall’altro, ma ognuno ugualmente perfetto!”
Ecco io credo che essere coerente sia proprio questo: rispondere alla nostra vocazione, diventare perfetti come il Padre ci ha creato, realizzare così la nostra umanità nella sua pienezza! A questo punto non avremo difficoltà a comportarci “coerentemente” perché farà parte del nostro modo di essere, sarà semplice perché sarà vero!

Per ascoltare il canto
http://riviste.fse.it/carnetdimarcia/category/approfondimenti/canti/

Elena Pillepich