Quello del 2014 è stato, dicono gli esperti, il terzo gennaio più caldo dal 1800 a oggi, e uno dei più piovosi (quasi il doppio della media degli ultimi quarant’anni). Gli effetti immediati, purtroppo, li abbiamo già visti. Almeno una famiglia del mio gruppo si è ritrovata la casa allagata, e temo che parecchi gruppi potrebbero raccontare storie analoghe.
Dei cambiamenti climatici in generale e del consumo insensato di suolo italiano che rende questi nubifragi così pericolosi, avremo senz’altro occasione di riparlare. Qui, poiché dovreste leggere queste righe all’inizio dell’estate, vorrei parlare solo del loro effetto più vicino e concreto sulla natura che dobbiamo custodire e sulle nostre attività. Secondo il Consiglio Nazionale delle Ricerche, infatti, un gennaio così bagnato potrebbe avere come conseguenza diretta per gli Italiani anche un’estate sensibilmente più calda e asciutta della media. I fenomeni fisici alla base di questa previsione sono spiegati negli articoli che cito come Fonti, ma a questo punto dovrebbe essere evidente perché parlo di effetti vicini e e concreti: quest’anno avremo maggiori rischi di incendi durante i campi, e quindi ancora più bisogno del solito di prevenirli e sapere certe cose.

Essere preparati (a evitare) gli incendi
Partiamo da qualche dato di fatto, preso (sintetizzando) dal sito del Corpo Forestale dello Stato:

“Il vero nemico del bosco non è il fuoco, ma chi incendia. Ogni 200 incendi, 199 sono causati dall’uomo, uno su quattro è provocato volontariamente, uno su tre è causato dalla sottovalutazione dei pericoli di chi accende un fuoco per ripulire dalla vegetazione secca il terreno o per distruggere i residui delle potature”.

In una situazione del genere, cosa possiamo fare? 

Potete trovare diversi buoni consigli nelle varie guide di prevenzione e protezione dagli incendi disponibili online e no. Qui, mi limito ad alcuni dei più importanti per noi, da quelli meno ovvii a quelli che
lo sono talmente… che potremmo dimenticarcene!

Prevenzione

  • Assicurarsi davvero, ma proprio davvero davvero, che ogni fuoco sia completamente spento prima di passare ad altro, che si tratti di un falò o di un fornelletto usato per scaldare il latte.
  • So che non lo fate, ma ve lo dico lo stesso, per un motivo a cui forse non avete mai pensato: non abbandonare mai rifiuti in giro (se possibile, nemmeno quelli degli altri che già trovate lungo la strada!). Non solo nei boschi, ma anche in eventuali discariche abusive che doveste incontrare lungo il cammino perché “tanto lì è già pieno di spazzatura…”. Infatti, anche se lo si dice di rado, i
  • rifiuti abbandonati non sono solo uno schifo dal punto di vista estetico, una causa di malattie per gli animali e una fonte d’inquinamento dell’acqua e del suolo. I rifiuti abbandonati nei boschi sono un’ottima esca per incendi, anche in quantità minime.
  • Per le stesse ragioni, prendete l’abitudine di segnalare quelle discariche e altre zone a rischio d’incendio (per esempio gli ammassi palesemente non controllati e abbandonati di grandi quantità di erba secca e altri “rifiuti vegetali”) alla forestale della zona.
  • Se proprio è indispensabile andare in uscita con l’auto e lasciarla parcheggiata sull’erba, accertatevi che la marmitta non sia a contatto con l’erba stessa, altrimenti potrebbe incendiarla
  • Stesso discorso per i fornelletti, dopo aver finito di cucinare

Quando si incontra un incendio…

  • Se avvistate fiamme o anche solo del fumo, chiamate immediatamente il Corpo Forestale dello Stato (numero verde 1515) o i Vigili del Fuoco (numero verde 115). Non pensate che altri l’abbiano già fatto.
  • Ma… assicuratevi di aver calcolato con la massima esattezza possibile la posizione dell’incendio, che potrebbe essere anche a uno o due chilometri da voi, prima di telefonare!

Nel caso ci si trovi proprio davanti a un incendio, ricordate che le vie più sicure quasi sempre sono, oltre a strade e corsi d’acqua, i luoghi da cui soffia il vento, cioè quelli dove è meno probabile che le fiamme si spostino. In casi estremi, stendersi a terra in un luogo dove non c’è vegetazione incendiabile, per respirare meno fumo possibile (il fumo tende a salire)

A proposito di telefonate e telefonini…

Esiste un’applicazione gratuita chiamata VVF PIM (Prevenzione Incendi Mobile), che anche senza collegamento a Internet fornisce informazioni generali sulla prevenzione degli incendi: provatela!

Per finire, le sedi

Buona parte delle nostre attività e servizi si svolge nelle sedi scout, quindi non posso concludere senza menzionare anche questi luoghi. Vincono solo Clan e Fuochi che possono rispondere sì a tutte queste domande antincendio:

  • Avete già un estintore in sede?
  • Siete sicuri che sia ancora funzionante?
  • Sapete davvero come usarlo?
  • Vero che la vostra sede NON è una di quelle che gli incendi li chiamano perché, per pigrizia o nostalgia, è piena di materiale più o meno infiammabile che non si usa più da un pezzo?

Buona Strada e Buona Custodia,

1. Gennaio bagnato? Estate da forno!
2. Ogni 200 incendi, 199 sono causati dall’uomo.
3. E uno su quattro è volontario.
4. La vostra sede è amica o nemica degli incendi?

FONTI

Comunicato CNR: www.cnr.it/cnr/news/CnrNews?IDn=2868
www.greenme.it/informarsi/ambiente/12526-cnr-clima-estate-calda-troppa-pioggia
Un decalogo della Forestale sugli incendi: www.parcodelpocn.it/ita/legginews.asp?id=943

Marco Fioretti