Disegnare mappe, oltre che divertente, è anche una grande responsabilità.
Avevate mai pensato che, oltre a essere indispensabili per non perdersi, le mappe sono anche uno strumento di grande potere (nel senso più ampio del termine)? A casa ho un libro sulla cartografia che riassume questo punto molto bene: “chi disegna le mappe controlla come gli altri vedono il mondo”.
Se togli da una mappa i simboli specifici per chiese, sinagoghe, moschee e altri luoghi di culto, nessuno potrà riconoscerci le tradizioni religiose dei luoghi che
rappresenta.
Se una mappa, magari digitale, viene pubblicata solo nella lingua dominante di una nazione, le sue minoranze linguistiche non ci ritroveranno i luoghi in cui loro vivono, con i nomi con cui loro li chiamano: cioè la loro storia, memoria e cultura. E chiunque provasse a individuare quei luoghi, con i loro nomi tradizionali, con strumenti come Google Maps e non trovarli potrebbe addirittura dubitare che siano mai esistiti.
Una buona mappa, infine, è anche necessaria per agire: come si può, per esempio, preparare un buon piano per risanare un bosco, un quartiere o l’argine di un fiume se non si sa esattamente dove sono frane, alberi

malati, discariche abusive o qualunque altro problema?
Pensando a tutto questo capirete perché, secondo me, uno dei tanti modi possibili per custodire il mondo meraviglioso che il Signore ci ha donato è raccontarlo e rappresentarlo con una mappa. Il nostro Paese, poi, ne ha un gran bisogno, essendo bellissimo ed estremamente vario, ma ancora pieno di problemi e, in molte zone, non sufficientemente conosciuto.
Mapparlo bene sarebbe cosa da Esploratori come poche altre, ma come?
Non sarebbe meraviglioso poter disegnare, oltre ai tradizionali percorsi rettificati e schizzi topografici, anche mappe digitali come quelle di Google, ma completamente personalizzabili? Magari pubblicandole su Internet, per lavorarci insieme e condividere i risultati con tutti, non solo con chi passa per le nostre sedi?
Certo che lo sarebbe, e c’è di più: il modo per farlo già esiste ed è anche un ottimo strumento di servizio per Scolte e Rover.

Arriva OSM
Quel modo si chiama OpenStreetMap, o per brevità OSM: una mappa digitale online simile a Google Maps, ma disegnata e liberamente riutilizzabile da tutti, come Wikipedia. Per capire come funziona, e perché la considero un ottimo strumento di servizio, provate a cercare i luoghi del Campo Nazionale 2012 su Google Maps e su OSM. La differenza è veramente apprezzabile solo al computer, ma basta un’occhiata
alle due schermate in queste pagine per rendersene conto. Secondo Google Maps, intorno a Claut, Erto e così via c’è poco o niente. OSM, invece, contiene molti
più dettagli, dagli impianti di risalita a nomi e quote di parecchie cime.

Il perché è presto detto: Google Maps utilizza mappe proprietarie, certo di altissima qualità, ma aggiornate da pochissime persone che seguono istruzioni, scadenze e priorità aziendali. Su OSM, invece, chiunque può aggiungere a una mappa quello che manca e farne versioni in dialetto, o personalizzate in qualsiasi altra maniera. Qui non ho spazio per spiegarvi come fare, ma vi assicuro che è possibile anche senza smartphone o GPS ed è molto meno complicato di quanto potreste pensare.

Personalmente, OSM mi pare un ottimo strumento di servizio e attività da Custodi per la terza Branca, e in ogni caso solo dopo aver imparato a dovere l’uso di carta, bussola e cervello. Detto questo, come prova della sua facilità, fra i link a fine articolo troverete un’Alta Sq. che ha già mappato su OSM durante le sue Uscite, e la presentazione di OSM fatta da Luca Allulli su Azimuth_2010-4. Venendo al concreto, l’accesso aperto a tutti e la possibilità di farsene versioni personalizzate rendono OSM perfetta per attività di Clan e Fuoco come:
• mappatura di itinerari escursionistici, completi di note su bivacchi, mezzi pubblici, punti per la spesa e altre informazioni utili;
• conservazione di tradizioni popolari, creando mappe in dialetto, magari con link a leggende che parlano dei vari luoghi mostrati;
• protezione e sviluppo locali, ovvero mappe che mostrino le cose buone o meno buone effettivamente presenti nei vostri quartieri.

La prima categoria dell’ultimo esempio potrebbe includere sedi scout o altri servizi per giovani e anziani, trasporti pubblici o itinerari turistici “dimenticati” dalle guide ufficiali.
La seconda, discariche abusive, assenza di trasporti pubblici, edifici pericolanti o altri rischi per i residenti.
Ma questi sono solo esempi, il bello di OSM è che decidete voi cosa metterci.
Ultimo ma non ultimo, l’autofinanziamento. Anche se pochi lo sanno, le mappe di Google non sono affatto legalmente riutilizzabili gratis per scopi “commerciali”.
Quelle di OSM invece sì. È per questo che già tante persone stampano OSM ovunque per creare prodotti personalizzati da rivendere. Un gruppo scout potrebbe farci magliette con mappe dettagliate dei campi che ha fatto, ma questa è solo una fra mille possibilità.
Se ve ne vengono in mente altre, fatecele sapere!

Per saperne di più
www.openstreetmap.org (la mappa vera e propria)
www.openstreetmapitalia.it il blog italiano di OSM
www.slideshare.net/lucadelu/introduzione-a-openstreetmap introduzione a OSM
http://openmtbmap.org/it/ Mappe OSM per escursionismo e Mountain Bike
http://sardiniaopendata.org/2013/09/30/mapping-con-gli-scout-2/
http://sardiniaopendata.org/2013/09/19/mapping-con-gli-scout/
• vedi anche Azimuth_2010-4 presentazione di OSM fatta da Luca Allulli