Quante volte, in cammino lungo una strada in salita, con lo zaino che ti pesa sulle spalle, ti sei chiesto: ma quando si arriva? Non sapevi quando saresti arrivato e poi… il più bel panorama di sempre ti si è aperto davanti agli occhi. Quante volte, hai chiesto qualcosa al Signore e magari ti è arrivato tutt’altro? Solamente dopo hai capito di aver chiesto qualcosa che magari poteva soddisfare un desiderio momentaneo, ma non ti era riuscito di guardare oltre, un po’ più in là.

Insomma, spesso diciamo e chiediamo cose che non ci servono davvero… Anche online, dove si svolge una parte immateriale della nostra vita. Anche in questo spazio di vita immateriale (che volutamente non chiamo “virtuale”) possiamo imparare a chiedere qualcosa di immateriale per la nostra vita. Cara Scolta e caro Rover, ormai sai bene che mi piace stuzzicare, su queste pagine, qualche tua riflessione sulla nostra vita offline così come su quella online, con lo stesso “stile” scout che ci contraddistingue…

Ti faccio subito una domanda, per te che leggi: secondo te, Dio ascolta i nostri tweet e le nostre domande su Facebook? Io credo proprio di sì, li ascolta già mentre le nostre dita corrono sulla tastiera per scriverli.

Te lo dico direttamente, rischiando che qualcuno si offenda: non bisogna cinguettare a vanvera… Se ci teniamo a una rete di bene, di bello e di vero, dobbiamo vivere in stile scout anche su internet; usarlo non per scrivere stupidaggini o banalità, ma per un compito che può essere straordinario. Lo stesso vale quando parli davanti agli altri: hai qualcosa di importante da dire, dilla! Altrimenti fà che sia più forte la volontà di star zitto prima di azionare la bocca senza collegare il cervello! Giovanni Paolo II diceva che cultura è ciò che rende più umano l’uomo.

E allora è necessario saper scegliere tra le notizie da cui continuamente veniamo bombardati e rilanciare (che in gergo si chiama retweet) solo ciò che conta davvero. Ancora: impariamo a rinunciare all’egoismo e alla gelosia della nostra scoperta, accettando il rischio di questo tipo di comunicazione come comunione e condivisione! Forse questo renderà internet uno spazio in cui i giovani possano abitare, costruendo relazioni che li aiutano a crescere.

La stessa cosa è per la preghiera. Tanti non sanno pregare, chiedono vantaggi materiali o cose inutili che non ci servono davvero. Ricordate quel brano (Lc 11, 5-13) dove un tizio chiede tre pani che servivano per sfamare l’amico che torna dal viaggio e non per nutrire se stesso? Innanzitutto in quel brano si capisce una cosa: prima di essere Padre, Dio è indicato come “amico”. Se uno di voi ha un amico, e va da lui a mezzanotte… Può essere mezzanotte nella nostra vita, dove siamo nel buio più totale, o può essere un orario insolito nella vita del nostro amico. Nostro Padre ha un ufficio aperto 24 ore su 24, e non si tratta di un self service. È Lui stesso che ci serve. Ma oggi vogliamo andare oltre; condizione necessaria per ottenere qualcosa dal Padre, è di chiedere lo Spirito Santo. Lo stesso Signore dice: “Cercate innanzitutto il regno di Dio, la relazione con Dio, ed il resto vi verrà dato in abbondanza”.
Lo Spirito Santo è davvero la cosa più importante che possiamo chiedere.
Quindi: quando sei preoccupato, sei affannato, tutto ti va storto, fermati un attimo, fai silenzio, chiudi la porta della tua camera e dialoga con Lui. Sono sicuro che nel momento stesso in cui lo fai ti sentirai già meglio.
Come si dice… provare per credere!

Gipo Montesanto
Commissario Nazionale Rover