Basteranno dei numeri per raccontare questa bella storia che abbiamo vissuto insieme? Ora, mentre le nostre giornate passano tra mille impegni, ogni tanto la mente fugge libera tra quei monti, sotto quel sole e nel caldo di quel tempo. Ci siamo ritrovati il primo giorno quasi in 2000 sul prato dell’alzabandiera, circondati da 50 orifiamme a fare corona, con 40 assistenti ecclesiastici a seguire le nostre anime incolte e anche 2 violini,
una tromba e qualche flauto traverso ad accompagnare la nostra preghiera. Alla partenza 106 clan e 85 fuochi: 934 rover e 744 scolte. I passi di 1698 paia di scarponi hanno calcato un imprecisabile numero di chilometri di strade e sentieri divisi su 42 percorsi e attraversando il territorio di
50 Comuni.
Ad animare i 6 laboratori di attività (abilità manuale, canto, civismo, creato, espressione, spiritualità) ci hanno pensato 58 persone tra capi componenti le Pattuglie Nazionali Rover e Scolte, R/S, più vari esperti esterni “assunti” per l’occasione. La logistica è stata un’impresa per 52 R/S che hanno montato, smontato, pulito, sistemato, collegato, recuperato, aperto e chiuso il campo, restituendo un territorio migliore di come lo si era ricevuto.
A supportare tutto ci ha pensato il centro radio Campo Base Claut acceso 24 ore su 24, pronto a ricevere i messaggi più improbabili da 72 radio portatili in mano ai capi modulo e ai referenti dei tanti servizi. Circa 500 collegamenti giornalieri hanno raggiunto i 4 operatori radio di Claut, con
un tempo di conversazione medio di 1 minuto, senza poi dimenticare gli altri 2 operatori collegati da Malga Pradut e altri 2 al rifugio Vittorio Veneto
sul monte Pizzoc. Onde radio portate in giro nell’etere grazie a 3 antenne VHF-UHF in cima all’hangar del campo base e 4 trasponder con raggio di copertura di 50 km, montati in cima a 4 montagne (2471, 2478, 2140, 2694 metri di altitudine) da 33 volontari. Un “piccolo” servizio che ha richiesto
più di un anno tra studio, progettazione, costruzione, montaggio e smontaggio e che ha permesso a tutti di sentirsi più sicuri e protetti.
A collegare ulteriormente tutti citiamo anche il numero imprecisabile di smartphone che hanno sparato più di 600 tweetts raccontando il cammino anche a chi non era con noi e facendoci così seguire con il pensiero e con la preghiera.
E dietro le quinte di questo spettacolo la cambusa si occupava di organizzare i rifornimenti per tutti i rover e le scolte distribuendo 240 scatole da 500 gr di pasta, 3060 uova, 1530 fette di pollo, 93 kg di riso, 300 kg di salame, 400 kg di formaggio, 300 kg di mele, 260 kg di zucchine, 260 kg
di cetrioli, 260 kg di pomodori. E poi 700 scatole di dadi, 80 scatoloni da 10 kg di biscotti e 1020 vasetti di marmellata.
Infine sono stati divorati 360 kg di pane equivalente a 4700 panini!
Nella cambusa centrale hanno lavorato 3 cambusieri fissi e altre 15 persone si sono alternate durante il campo.
Qui sono anche stati sfamati quotidianamente tutti gli R/S in servizio, la protezione civile, il corpo forestale, autorità di vario livello e ospiti vari sfornando 80/100 pasti al giorno e consumando 75 kg di patate, 70 kg di pasta, 180 litri di latte e 50 di zucchero, 18 kg di macinato, 6 casse di pomodori e 4 di cetrioli e tanto altro ancora, tutto acquistato a chilometro 0. Forse questa lunga carrellata di cifre non basterà a raccontare tutto. È però probabile che ciascuno di noi si riconosca dietro qualcuno dei numeri che sono passati, ricordandoci così di aver contribuito a costruire, come nella sequenza numerica di una melodia, una sinfonia indimenticabile.

Monica D’Atti