Veglia Itinerante ad Assisi 26-27 gennaio 2013

Chi ha fatto della propria vita una testimonianza del Vangelo? Chi ha vissuto un momento di profondo cambiamento nella sua epoca? Chi ha trasmesso alle generazioni future la fede di sempre?
Penso di non far torto a nessuno se faccio il nome di San Francesco d’Assisi.
Proprio sulla strada tracciata dal Santo Patrono d’Italia, è nata la veglia “CHIAMATI PERCHE’ AMATI”, che ha visto i Rover e le Scolte dei Distretti di Ancona, Pesaro-Romagna, dei Gruppi Perugia 1° e Roma 11, “FARE STRADA” nel loro cuore e tra le vie dell’incantevole città di Assisi, per arrivare a comprendere il messaggio di fede che Francesco ci ha lasciato. Il tutto si è svolto nella notte tra sabato 26 gennaio e domenica 27 gennaio scorso, sotto un cielo stellato impreziosito dalla luna piena. 330 scout, tra Rover, Scolte e RS, hanno messo in discussione le loro certezze di oggi per essere domani testimoni con la loro vita del Vangelo, di quel libro che sembra così obsoleto ai nostri giorni, ma che racchiude un messaggio sempre di attualità: l’AMORE.
È stata una notte di PREGHIERA fuori dal comune, oserei dire straordinaria.
Straordinaria perchè ha raccolto intorno a se giovani che hanno “SACRIFICATO” (dal latino sacrificium, sacer + facere, “rendere sacro”) il loro sabato sera e il sonno di un fine  settimana. Straordinaria perchè tutto era PREGHIERA, una preghiera fatta dalla strada percorsa per le vie di Assisi, dai luoghi di culto della città, aperti in via del tutto eccezionale per la notte, dai balli davanti al fuoco scoppiettante in cima alla Rocca Maggiore, dai canti che hanno rallegrato gli animi, dal ristoro offerto dagli RS in servizio.
Straordinaria per le catechesi che gli assistenti ci hanno fatto vivere: le parole, i gesti, i segni che ci hanno proposto sono state gocce d’acqua che hanno aperto una fessura
nel nostro intimo, per far entrare quel messaggio che Francesco ha diffuso tra la gente della sua epoca, e che ancora oggi è forte nei luoghi, nell’arte e nelle persone.

Ecco come abbiamo vissuto la Veglia Itinerante ad Assisi:

Ore 20.00 Basilica Santa Maria degli Angeli
Il tutto ha avuto inizio con un enorme quadrato d’innanzi alla maestosa facciata della Basilica, dove in alto svetta la statua di Maria, che con le braccia sembrava volerci stringere a se prima della nostra partenza per il cammino che da lì a breve avremmo intrapreso e che l’indomani mattina ci avrebbe nuovamente condotto a Lei.

Ore 21.00 Basilica Inferiore di San Francesco
Padre Lucio, dei frati conventuali, ha fatto gli onori di casa illustrando la bellissima chiesa, la sua volta e l’altare costruito sopra la Tomba di Francesco; qui Fra Andrea (Ass. Naz. Scolte) ha iniziato a presentarci Francesco, “una vita lunga solo 44 anni, ma intesa”. Francesco “sempre il PRIMO”, sempre “con le TASCHE PIENE”, potremmo definirlo il “RE” della Movida di Assisi. Poi a 25 anni la sua vita inizia a stargli stretta, si sente soffocare e allora … inizia un nuovo cammino, “smise di amare se stesso”, e come l’ha definito Giovanni Paolo II° divenne: “uomo libero, uomo felice, uomo innamorato e ancora vivo che continua ad affascinare, ad entusiasmare, a contagiare”.

Ore 22.30 Chiesa Nuova – Santo Stefano
La comunità in pellegrinaggio si è dovuta dividere, tra la Chiesa Nuova, sorta sopra la casa nativa di Francesco, e Santo Stefano. Don Stefano, assistente del Gruppo Chiaravalle 1°, e Padre Marco, Associazione Francescout e Assistente Regionale dell’Agesci, ci hanno parlato dell’infanzia di Francesco, dei rapporti con il padre e la madre, dello stato di benessere di cui godeva la sua famiglia, che gli ha permesso di essere un giovane sempre al centro dell’attenzione della vita della città. Una vita quella di Francesco simile a quella di molti giovani della nostra epoca, che troviamo nelle notizie di cronaca, nei telegiornali, nei reality e anche nelle nostre piccole comunità.

Ore 23.45 Cattedrale di San Rufino
Nella Cattedrale è conservato il fonte battesimale in cui Francesco ha ricevuto il battesimo con il nome scelto dalla madre, Giovanni, nome caro alla tradizione cristiana. Il padre, lontano da casa al tempo della nascita del primogenito, al suo ritorno impose il nome di Francesco, in onore della Francia, in quanto la sua ricchezza di commerciante di stoffe era data dagli importanti affari che aveva con quel paese. Dopo la catechesi di Padre Lucio sull’essere un figlio che viene dalla carne e un figlio che viene dallo spirito, Fra Andrea ha rievocato la memoria del battesimo. Dal cero Pasquale ognuno ha acceso la propria candela, come hanno fatto i nostri genitori e padrini nel nostro battesimo, e poi nelle Chiesa ha echeggiato per 3 volte la parola RINUNCIO, al peccato, alla seduzione e a satana, e la parola CREDO, in Dio, in Gesù Cristo e nello Spirito Santo.

Ore 00.30 Rocca Maggiore
La Rocca sovrasta la città di Assisi, ad attenderci c’erano dei bracieri scoppiettanti, attorno a loro ci siamo scaldati bevendo del tè e della cioccolata calda e sono stati poi la coreografia perfetta per i canti e i balli che ci hanno aiutato a restare svegli dandoci la carica per proseguire. La Rocca simbolo del potere della città, rappresenta l’ambizione di Francesco da giovane, la sua smania di diventare cavaliere, smania alimentata dall’ambizione del padre, forte della ricchezza Akela del Gruppo “Maiolati Spontini”, ha narrato la “leggenda dei 3 compagni”: Francesco era in viaggio verso la Puglia, per ricevere l’investitura da cavaliere, e una notte in sogno il Signore gli domanda “Chi può esserti più utile il Padrone o il servo?”, Francesco rispose “il Padrone”, allora il Signore gli replicò “Perchè allora abbandoni il Padrone per seguire il Servo?”. Nel cuore di Francesco iniziarono a cadere i sogni, i desideri e le ambizioni che lo avevano infiammato fino ad allora, e iniziò un nuovo cammino che lo porterà alle “nozze” con la
vita religiosa. Per i rover e le scolte ora iniziava un percorso a coppie, fino alla prossima tappa, condividendo con il compagno o la compagna di viaggio le proprie ambizioni e i propri desideri.

Ore 2.00 San Gregorio
Qui Fra Andrea ha parlato ai ragazzi di come i sogni e le ambizioni di Francesco pian piano iniziarono a venir meno, e come l’incontro con il lebbroso, che fino ad allora Francesco disprezzava, e quello con il Crocifisso di San Damiano, che gli disse “ VA E RIPARA LA MIA CHIESA”, siano le prove davanti a cui Dio gli ha chiesto di seguirlo. La risposta di Francesco in entrambi gli episodi fu : “ECCOMI”. La scelta di Francesco è radicale, la sua vita cambierà ma non il suo modo di vivere, infatti come la passione animò i suoi anni di gioventù, la stessa passione e fuoco animerà il suo cammino sulla strada del Vangelo.

Ore 3.30 San Damiano
Una fiaccolata di luci colorate ci ha accompagnato a San Damiano dove ad attenderci c’era una riproduzione del Crocefisso di San Damiano, oggi custodito presso la Chiesa di Santa Chiara. Il volto di quel Cristo in Croce, è il volto che ha compiuto il miracolo nella vita di Francesco; qui Francesco comprende la sua missione, accetta e fa suo il disegno che Dio gli propone. La scelta di vita fatta da Francesco è racchiusa nelle parole del santo padre Giovanni Paolo II ”Non abbiate paura, spalancate le vostre porte a Cristo!”, e in questo luogo, dopo un momento di riflessione in ginocchio davanti alla croce, tutti i partecipanti siamo stati invitati a “LASCIARCI CONQUISTARE DA CRISTO”.

Ore 5.00 Santa Maria Maggiore
Nella piazza adiacente alla Chiesa, ex Cattedrale, Francesco si spoglia davanti al padre, al Vescovo e alla comunità di Assisi, rinnegando l’identità che gli uomini gli avevano assegnato, per scegliere l’identità che Dio gli ha proposto. Qui Fra Enrico Maria, giovane frate Minore, ex scout Agesci, ha testimoniato di come ha maturato la scelta di consacrarsi a Dio. Una scelta maturata in occasione di un cenone di Capodanno, all’età di 16 anni. Ascoltarlo era come ascoltare un adolescente che parlava della sua amata, con gli occhi che brillavano, con un sorriso che appariva timidamente sulle sue labbra, e un’emozione che trapelava dal suo spirito, quell’emozione che sa dare l’AMORE, quello che fa tremare le gambe…

Ore 6.30 Tomba di Francesco
Basilica Inferiore – Arriviamo all’incontro più intimo della notte, quello della visita alla Tomba del Santo. Dopo aver conosciuto la sua vita, i suoi tormenti, le sue scelte e le sue passioni, davanti alla Tomba del Santo ognuno ha avuto il suo momento di comunione, la sua preghiera personale. Mi piace pensare che ogni rover e scolta abbia sentito in quel momento il calore di un abbraccio, che li rassicurasse e che li fortificasse, nel rispondere ECCOMI alla chiamata del Signore, nel non aver paura di vivere intensamente la propria vita.

Ore 8.00 Santa Maria degli Angeli
Finalmente siamo tornati al punto di partenza, il sole ormai è alto, la stanchezza e il sonno si fanno sentire. Intorno a noi la città si sta svegliando. Ci sono ancora 2 momenti fondamentali di questa nostra veglia, La Santa Messa, concelebrata da Fra Andrea e i nostri assistenti che hanno camminato con noi durante la notte, e la visita alla Poriuncola. Fra Andrea con la sua omelia ci ha aiutato e restare svegli, a ripercorrere il cammino appena concluso ed a guidarci verso il transito nella Porziuncola. Al momento dell’Eucarestia è stato come essere accompagnati da Francesco tra le braccia del Padre. La visita alla Porziuncola è stato l’attimo ultimo della veglia, da dove ognuno di noi può ripartire per la STRADA della vita, consapevole di essere più forte, di affrontare la vita con coraggio, con la passione che ha caratterizzato la vita di Francesco.

Ore 10.30 Piazza Santa Maria degli Angeli
Conclusa la veglia, unica e indimenticabile, con la stanchezza e il sonno veramente ormai al limite, tutti hanno avuto la forza di ballare e cantare nelle stessa piazza da dove 14 ore prima eravamo partiti. Una gioia devastante !!! Dimenticavo, non poteva mancare la foto ricordo.

Ore 11.00 Pullman – Tutti dormono
Pensiero Personale: Per me che ho vissuto questa veglia, i passi e le parole, i sorrisi e le lacrime, le preghiere e i canti, dico che è stata una grande testimonianza di uomini e di donne del domani, di cui l’umanità ha bisogno.

Buona Strada
Juri Baglioni – IDR Ancona

2013.B.PREGHIERA.VITAROVER.02