Perché Benedetto XVI ha aperto un account Twitter e Papa Francesco lo ha mantenuto?
Perché anche in Rete c’è – ci deve essere – spazio per coltivare la propria interiorità e momenti di preghiera. Occorre educarsi alla comunicazione, per non delegare il
ruolo ad altri e agire subito. Nel mondo di oggi non è più possibile conservare un atteggiamento passivo. «Coniugare sapienza e precisione per cui l’espressione sintetica
non va a detrimento della profondità e della lentezza dell’assimilazione, ma anzi fornisce l’aggancio per una meditazione più affilata e densa»
(citazione tratta dalla presentazione dell’e-book “Twitter Theology” di P. Antonio Spadaro SJ su Amazon.it)
Se dunque avete aperto o volete aprire un account Twitter e non ci avete capito molto, ecco qualche dritta per orientarvi:
• Twitter non c’entra nulla con Facebook, evitate di scrivere quello che postereste su Faccialibro.
• Mettete una foto e scrivete la vostra bio, anche qui la paroal d’ordine è autenticità;
• Seguite (follow) le persone simili a voi, ma non pretendete che vi seguano. Se non lo fanno, potete defollowarle e inserirle in una lista di persone che volete comunque tenere d’occhio;
• Per rivolgervi a una persona dovete citarla con @suonome, mentre per intervenire in una discussione a tema dovere usate #nomedeltema. Nei TT (trend topic) trovate gli argomenti più discussi. Esistono anche hashtag ricorrenti come #sapevatelo #wsantagata #lol #scout #ff (follow friday, usato di venerdì per suggerire a chi vi segue altri account da seguire);
• È consigliabile non usare tutti i 140 caratteri che avete a disposizione per ogni post. Se ne usate di meno la gente può re-twittare (ripubblicare) il vostro post aggiungendo un commento (quindi: ilvostrocommento RT @nomedichihagiàscritto il suo messaggio su #twitter);
• Per inviare un DM (messaggio diretto, cioè privato) a una persona è necessario che vi seguiate vicendevolmente.
Eccoti una breve lista di utenti che ti consiglio di seguire e leggere:
@Pontifex_it, il Santo Padre; @AnnodellaFede, Pagina ufficiale dell’Anno della Fede;
@FSE_Azimuth, la redazione della nostra rivista per i capi; @FSERover, La branca Rover della nostra Associazione;
@UIGSE_FSE, Unione Internazionale delle Guide e Scouts d’Europa;
@Scouts_Europe, Associazione Francese delle Guide e Scouts d’Europa della FSE;
@WorldScouting, il WOSM, World Organization of the Scout Movement;
@agesci, ha bisogno di presentazioni? @NotediPG, spunti quotidiani di Pastorale Giovanile;
@AntonioSpadaro e @GiaccardiChiara, fidatevi… seguiteli senza pensarci, ne vale la pena!
Ricordatevi che Twitter è molto più vicino a uno strumento di informazione che a un social network. O meglio, è un social network al cui centro ci sono le informazioni.
Quindi postare un link a una cosa interessante, divertente o utile, fa di voi un utente interessante, divertente o utile.
Per il sentire comune (soprattutto in Italia), un social network va bene nella misura in cui assomiglia a Facebook, e più è diverso, più è strano. Cosa ce ne facciamo di un social diverso da Facebook? Perché dovremmo usare Twitter? Perché non ci sono i giochi?
Perché non mi segue nessuno? E perché “Valentino Rossi” non mi risponde mai? Sono queste le grandi domande, che molti si fanno e, stavolta cercherò di rispondere brevemente e, per non annoiarvi troppo, userò quel format pratico ed efficace che funziona da millenni: una sorta di decalogo. In 140 caratteri.
1. Twitter è un social di contenuti. Hai cose da dire? Dille. Hai commenti da fare? Falli. Hai le foto delle tue vacanze? Resta su Facebook.
2. Su Twitter le cose si dicono in 140 caratteri, per limitarsi all’essenziale.
3 Nella bio devi dire qualcosa per far capire che tipo sei. Lo spazio è poco, ma sufficiente: se sei acuto, si vede. Se non lo sei, si vede pure.
4. Una foto del profilo decente aiuta i rapporti con gli altri. Una bella foto è sempre meglio di una brutta foto.
5. Su Twitter girano le notizie: pensa all’argomento che ti interessa, segui chi ne parla e partecipa. Non hai interessi? Non ci credo.
6. Se hai solo foto e post da linkare, o roba da vendere, sei nel posto sbagliato. Twitter è dialogo: si scrive, e soprattutto si risponde.
7. Quando qualcuno ti menziona (@tuonome) è buona norma fare un re-tweet o citare il tweet commentandolo.
8. Per rispondere alla domanda “perché non mi segue nessuno?” devi farti un’altra domanda: sto scrivendo cose che valga la pena leggere?
9. Twitter è uno spazio reale, non virtuale, immateriale ma reale. Ti sei chiesto qual è il tuo stile scout in rete?
10. Non limitarti a chiedere “come funziona sto tweeter?” sbagliando pure a scriverne il nome…
Come diceva B.-P.: “Gioca il gioco”!
Insomma, Twitter è un po’ come i Lego, è più versatile di un coltellino svizzero, e se usato nel modo giusto può essere il MacGyver della comunicazione online. Potete scriverci sciocchezze, cose serie, pillole d’amore, di saggezza, di satira. Potete promuoverci voi stessi e la vostra attività. Potete anche non scrivere nulla, farvi una
lista di utenti interessanti da seguire, usarlo quindi solo per leggere cose interessanti e trovarci stimoli e idee inaspettati. Il fatto è che, come tutti i social, Twitter è un moltiplicatore di possibilità.
Gipo Montesanto
Commissario Nazionale Rover