Quando la neve scende giù lieve
non esitar si deve,
prendi lo zaino e lesto va
dove ti porterà.
Rit.: Si va sulla montagna
dove la neve il volto ci abbronzerà
l’ardor che ci accompagna
sarà la fiamma che ci riscalderà.
Salir, sempre salir
finché ogni valle canta così (Si Si):
“Sciator, ripete il vento
e l’ardimento il tuo motto sarà”.
Signorinella pallida e snella
smetti la tua gonnella
la tua pelliccia di vison
mettiti i pantalon.
Vecchio scarpone d’ogni emozione
vinci la tentazione
finchè nel cuor c’è gioventù
non si finisce più
La salute e la forza del canto.
Certo il canto ci fa stare bene, sia ascoltarlo che facendolo nascere dalla nostra voce, da soli o in compagnia di un buon coro. Esso ci unisce spontaneamente a chi sta attorno a noi. Richiamando il suo essere strumento di forte comunicazione, raccontiamo la storia di Fratello David Johnson, monaco americano 34enne, innamorato della Siria e delle comunità cristiane che vi abitano. Fratello David vive insieme ad altri religiosi nel monastero di Saint-Jacques Persian a Qara (Siria).
Il Lunedì di Pasqua del 2012, un convoglio dell’Esercito Siriano Libero è passato per il monastero, e fratello David lo ha salutato dalla torre come avrebbe fatto con qualsiasi abitante del suo Colorado d’origine. I militanti si sono fermati, accusando fratello David di essere “una spia al soldo degli americani”. “Anziché entrare nel panico,” dice David “la mia comunità si è recata immediatamente in chiesa per iniziare la liturgia. Ha cominciato a pregare e a celebrare la Messa. Ero nelle mani di Dio e non provavo paura”, ha rivelato il religioso.
Provando una strana pace e perfino gioia, fratello David ha iniziato a cantare della resurrezione di Gesù ai suoi sequestratori, usando la loro lingua.
Sulle prime sono rimasti sorpresi, ma poi il loro cuore si è addolcito. I soldati hanno deciso di rimandare il monaco al suo monastero, ma prima hanno voluto mostrare ai loro amici il “fratello americano che cantava”. “Mi hanno portato a cantare le canzoni della resurrezione di fronte a un gruppo di soldati, e questi hanno applaudito! Pensavo che fosse un sogno.”
David ha trovato nel canto la sua forza per non scoraggiarsi in una situazione difficile. La potremmo noi paragonare ad una lunga salita zaino in spalla?
Un canto dall’anima entusiasta ci potrebbe dare una mano ad andare avanti, a salire una montagna?
Il canto lo puoi ascoltare al seguente link
https://www.youtube.com/watch?v=ziMp2mip_Ck
Marisa Licursi – Federico de Col