Finita l’estate, passati i Campi Estivi ci apprestiamo a riprendere le attività scout, sportive e lo studio. Già, la scuola! Per qualcuno sarà un ritorno sul proprio banco mentre per altri sta iniziando una nuova esperienza oltre i confini.
Da diversi anni, infatti, molti studenti di scuola superiore e universitari scelgono di trascorrere alcuni mesi all’estero seguendo i più svariati programmi scolastici internazionali che hanno l’obiettivo di promuovere il dialogo inter culturale e contribuire alla costruzione di una nuova educazione alla pace.
Altri, invece, colgono un’occasione lavorativa oppure ne cercano una per vivere, comunque, un periodo in una terra straniera.
Lo scoutismo ha l’enorme possibilità di permettere a giovani e meno giovani di vivere esperienze di incontro tra persone che condividono gli stessi valori, lo stesso stile di vita, lo stesso credo… ma gli altri?
Se fraternità è incontrare il mondo ed incontrarsi nel mondo, ogni uomo che vive sulla terra come può fare questo passo avanti?
Per uno Scout e una Guida d’Europa i mesi trascorsi in un paese europeo potrebbero rivelarsi anche una bella opportunità per scoprire e andare ad incontrare altri fratelli e sorelle Scout e, perché no, avventurarsi e dare continuità al proprio servizio di Rover e di Scolta.

Difficile? Non proprio se riflettiamo su alcuni aspetti: come Scout d’Europa ci riconosciamo all’interno di un’Associazione e di una Federazione, godiamo di un’identità come un “cognome di famiglia” che ci rende appartenenti ad una comunità con radici comuni, proprio come in una famiglia dove ci sono personalità, interessi e caratteri diversi ma che si incontrano intorno ad un tavolo e davanti ad un focolare sentendosi fratelli. La UIGSE-FSE, Unione Internazionale Guide e Scouts d’Europa, propone spesso attività di conoscenza, scambio e incontro (es. Servizio alla Giornata Mondiale della Gioventù, Euromoot, Eurojam e altri iniziative anche per i più giovani) ma non fermiamoci qui, possiamo fare molto anche “guidando da soli la propria canoa” quando andiamo a studiare o a lavorare in Europa.

Perché? Per non trascurare zaino e scarponi, per acquisire nuovi strumenti, per tornare nella propria comunità arricchiti e con nuove idee, per vivere pienamente il Grande Gioco dello Scoutismo. Infine, essere accolti è un modo privilegiato di incontrare nuove persone e intessere nuove relazioni, per non perdersi in un paese sconosciuto! “Uniti nella diversità” non è solo il motto della Comunità Europea ma è la marcia in più che deve contraddistinguere uno Scout e una Guida d’Europa.

Come Scout d’Europa possiamo offrire uno stile nel
modo di essere e di fare che permette di costruire relazioni
autentiche, profonde e costruttive con l’altro,
chiunque egli sia, e possiamo offrire la testimonianza
delle nostre comunità, dove il valore del singolo
non degenera nell’individualismo e nel narcisismo
e dove il valore della comunità non degenera nell’anonimato
e nell’omologazione del “gregge” o del
“branco”, ma fiorisce nella realtà mistica di piccola
Chiesa.
L’orizzonte della fede ci permette di intessere giorno
dopo giorno relazioni intrise di gesti di attenzione
e di dedizione che con fantasia e semplicità sanno
fare delle nostre comunità tante piccole famiglie
(l’ambiente di famiglia felice) e sanno vedere nell’istituzione
della famiglia la culla più adeguata per
la crescita della persona e della società tutta.
(Pattuglia Europa 2012-13)

Buona Strada!

http://uigse-fse.org

Barbara Orioni