“Servire Dio, la Chiesa, la Patria e l’Europa”
Con queste parole, più o meno recentemente, abbiamo tutti promesso di impegnarci
a diventare persone migliori, a fare del nostro meglio per essere buoni cristiani e buoni cittadini.

Ma cosa vuol dire servire la Patria?
SERVIRE è il nostro stile di vita, è aiutare chi si trova in difficoltà e pregare per lui o per lei, è mettere a disposizione degli altri i nostri talenti, è dedicare il proprio tempo a “procurare la felicità di qualcun altro”, è impegnarsi quotidianamente.
Servire LA PATRIA è portare il proprio contributo attivo nella società, quella comunità un po’ allargata che ha bisogno dell’apporto positivo di ognuno, quindi del nostro impegno e del nostro tempo. I nostri doni dovranno servire per lasciare questo mondo migliore di come lo abbiamo trovato. Questo importante aspetto del nostro Metodo educativo è stato sottolineato nell’aula di Montecitorio a Roma in occasione della festa della Repubblica.
Il 2 giugno scorso, una rappresentanza della nostra Associazione era presente sui banchi della Camera dei Deputati per partecipare alla Cerimonia conclusiva di un progetto per scuole superiori dal titolo “Dalle aule parlamentari alle aule di scuola. Lezioni di Costituzione”.

L’entusiasmo con cui abbiamo risposto all’invito della Presidente Laura Boldrini è riassunto nelle parole di Chiara, Scolta del Gruppo Roma 5.

La richiesta ci ha particolarmente emozionato in quanto, come Gruppo scout, abbiamo da sempre seguito i principi dell’Associazione e abituato i ragazzi al civismo e a un impegno attivo sul territorio, al fine di seguire l’esempio di B.P. e “lasciare il mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato”: “Baden Powell, fondatore dello scautismo, lo pensò come strumento educativo per la crescita della persona, protagonista di una cittadinanza attiva e responsabile nella comunità in cui vive. E così è stato per molti italiani, che hanno vissuto l’esperienza scout come luogo di crescita, di libertà, di impegno e di momenti felici”. E’ sempre stato nostro volere educare i ragazzi a una vita responsabile e attiva, in vista del loro futuro come cittadini italiani ed europei.
Come ha detto la Scolta Flavia nel discorso alla Camera, “la nostra presenza qui, oggi 2 giugno 2016, ci è particolarmente gradita perché, nello stesso momento in cui celebriamo il 70esimo anniversario della nascita della Repubblica, ricorrono anche i 40 anni di vita dell’Associazione e i 100 anni di presenza dello scautismo cattolico in Italia”. Tre anniversari diversi ma con un unico obiettivo comune. E ancora: “Noi abbiamo scelto di vivere nello scautismo perché in esso troviamo una strada che ci aiuta a diventare cittadini migliori ed essere, quindi, partecipi della crescita del nostro Paese. Vivere l’avventura nella natura, superare le difficoltà dei rapporti interpersonali, camminare e dormire fianco a fianco: è questa l’esperienza che viviamo nelle nostre Unità con l’aiuto dei Capi; un vissuto quotidiano che ci introduce ad assumere impegni nella vita adulta come membri partecipi della vita sociale, locale e nazionale”. Poche volte ci fermiamo a pensare nel nostro quotidiano a cosa voglia dire far parte di questa grande comunità in cui è nostro dovere impegnarci. Questo incontro ci ha dato la possibilità di farlo. Ecco perché oltre a noi erano presenti i rappresentanti di altre associazioni di giovani che si impegnano sul territorio, che condividono con noi obiettivi e ideali.
E in particolare abbiamo toccato nel nostro discorso i vari significati dell’essere cittadini: “Essere cittadini è per noi prima di tutto essere pronti ad aiutare chi ha bisogno, […] è rispettare le leggi, anche quando costa fatica, […] è vivere con uno stile che non spreca le risorse naturali e ambientali, […] è dare testimonianza di onestà, di rapporti leali con tutti, di rispetto per ogni persona”.
Significativa è stata la conclusione del discorso, un messaggio di impegno e di speranza: “Come le generazioni che ci hanno preceduto, noi giovani Guide e Scout d’Europa italiani vogliamo contribuire affinché il nostro Paese rimanga una repubblica libera, accogliente ed un esempio di civiltà. Come tutti i giovani sogniamo un futuro pieno di felicità e di opportunità: perché questo sia possibile ciascuno deve portare il proprio contributo per il bene comune. Noi scout lo faremo con il sorriso sulle labbra e con la speranza nel cuore”. Siamo tornati da questo incontro più ricchi di esperienza nel nostro zaino e con una voglia nuova di ripartire e di dare il meglio per i nostri ragazzi. La presenza delle Alte Squadriglie è stata importante, ha portato più consapevolezza nei ragazzi, i quali hanno percepito, probabilmente per la prima volta, la gioia dell’essere testimoni di un impegno così grande verso gli altri. Infine, le parole del Presidente del Senato della Repubblica, ci possono solo stimolare a fare sempre meglio, a non rimanere mai nell’ombra, a non essere tiepidi e a saper scegliere:
Sono davvero orgoglioso di voi: nel prendervi cura di chi ha bisogno, realizzate concretamente gli ideali di solidarietà che animano i principi fondamentali della Costituzione. Sarebbe stato comprensibile aspettarsi, in questi anni dominati da paure e incertezze, un atteggiamento di chiusura; la vostra disponibilità verso chi è meno fortunato è invece un’incredibile ricchezza e una grandissima speranza.
Sulle vostre gambe corre e si rafforza la fiducia in un futuro migliore.

Barbara Orioni