Pensi che la summer school all’estero che hai frequentato quest’anno sia stata un’esperienza straordinaria? Pensi che l’Erasmus a Barcellona faticosamente conquistato per il tuo prossimo semestre universitario sia qualcosa di eccezionale?

Apertamente_2Sicuramente lo è, tanto più che tu sei una Scolta o un Rover abituato a fare lo zaino e partire, senza troppi fronzoli per la testa, ma… facciamo un gioco. Immagina di partire per il tuo prossimo mese di summer school senza aver prenotato l’aereo, perché non esistono aerei low cost per la tratta che desideri. Immagina di partire per il tuo Erasmus senza avere con te la tua carta d’identità, valida per l’espatrio in ogni paese d’Europa.
Immagina che la tua Capo Fuoco o il tuo Capo Clan ti propongano di raggiungere il luogo del prossimo campo mobile non in treno, né in auto, ma a bordo di un “cinquantino”, insomma una piccola motocicletta.
IMPOSSIBILE! .. Impossibile? Beh no, possibilissimo. È quanto accaduto, più o meno, quasi settant’anni fa, ad un gruppo di scout lombardi. L’obiettivo era di raggiungere il World Scout Moot, incontro quadriennale per Rover e Scolte, che nel 1949 si tenne a Skjak, in Norvegia. Sarebbe stato il primo incontro dopo la Guerra Mondiale, in un’Europa ancora devastata dalle bombe e dalla morte.

Apertamente_4Questi 25 ragazzi decisero di attraversare l’Europa, da Milano a Oslo, a bordo dei “guzzini”, piccole motociclette donate dalla Guzzi (azienda di moto, vicino a Lecco). L’impresa fu eclatante: i Rover fiancheggiarono macerie e rovine per 8.600 km, percorrendo strade disastrate ma allo stesso tempo portando un messaggio di speranza e fraternità.
Si fecero ambasciatori dei “mutilatini” e degli orfani di Don Carlo Gnocchi, bambini che pagarono in prima persona le conseguenze della guerra, poiché persero genitori in guerra, mani e gambe raccogliendo e calpestando bombe ancora inesplose.
Con carattere e convinzione, quei Rover, ancora ragazzi, lavoravano per la pace, in una società dove fino a poco tempo prima gli uomini erano abituati a chiamarsi “nemici”, senza aspettare di diventare uomini adulti.
Decisero di mettersi in moto e dimostrare che l’amore vice sull’odio, oltre ogni ostacolo.

Apertamente_5“Mi immagino che esperienza incredibile dev’essere stata poter incontrare i coetanei francesi, tedeschi, norvegesi. In un certo senso sono stati loro la prima generazione Erasmus”
(Federica Mogherini, Vice Presidente della Commissione Europea)

Apertamente_6“A Treviri ho parlato con un giovane del luogo in latino, era l’unica lingua comune”
(dall’intervista ad Alberto Anghinelli, uno dei partecipanti all’impresa)

Apertamente_7“Si assiste a comiche scene di poliziotti che controllano se le targhe sono di tipo regolamentare e altre simili”
(pratiche doganali al confine svedese)

Apertamente_3DATI DEL LIBRO

Autore – Federica Frattini – Clan “Zenit” Busto Arsizio 3
Titolo – La freccia rossa. 1949: diario di un’impresa scout.
Editore –  Tipi edizioni
Anno –  2015
Pagine –  216
Prezzo –  22,00 Euro

a cura di Massimo Pirola