Re           sol               re sol
Solista: Canta con la voce e con il cuore,
re             sol            re     sol
con la bocca e con la vita,
re                 sol    re    sol
canta senza stonature,
re           sol         re    sol
la verità… del cuore.
Re               sol                 re       sol
canta come cantano i viandanti

Tutti: canta come cantano i viandanti
Solista: non solo per riempire il tempo,
Tutti: non solo per riempire il tempo,
Solista: Ma per sostenere lo sforzo
Tutti: Ma per sostenere lo sforzo
Canta e cammina (2volte)
            la                       si-
Solista: Se poi, credi non possa bastare
            Mi            sol         la
segui il tempo, stai pronto e

       Re         sol      la                       re
Danza la vita, al ritmo dello Spirito.
Si-            sol           la                      re
Danza, danza al ritmo che c’è in te
cuor. Danza assieme a noi

Solista: Cammina sulle orme del Signore,
non solo con i piedi ma usa soprattutto il cuore.
Ama… chi è con te
Cammina con lo zaino sulle spalle

Tutti: Cammina con lo zaino sulle spalle
Solista: la fatica aiuta a crescere
Tutti: la fatica aiuta a crescere
Solista: nella condivisione
Tutti: nella condivisione
Canta e cammina (2volte)

Solista: Se poi, credi non possa bastare
segui il tempo, stai pronto e

Rit.

È la prima volta che scrivo in questa rubrica ed è per me una grande gioia e un onore. Vi confido un piccolo segreto: lo sapevate che lo stonato non esiste? Quando dissi per la prima volta questa cosa in Fuoco, le Scolte si misero a ridere prendendomi per matta e come una un po’ saccente e con il loro fare, risposero: “Se, bella, pe’ te!” (ovviamente detto alla romana).
Invece vi assicuro che racchiude una piccola verità perché la persona che inizialmente stona è colei che ha paura di sbagliare, di far sentire la sua voce,
insomma, che ha poco carattere. Questo canto, nato nella XIX marcia francescana verso Assisi e ispirato alle parole di s. Agostino, sembra fare proprio al caso nostro.

“Canta come cantano i viandanti: non per
cullare l’inerzia, ma per sostenere lo sforzo.
Canta ma cammina!” (Sant’Agostino)

Perchè cantano i viandanti? Per sostenere lo sforzo! Ecco lo stile che contraddistingue un Rover e una Scolta: saper camminare, muoversi verso un qualcosa o un qualcuno, uscire da se stessi, dalle proprie comodità e mettersi in relazione con l’altro. In che modo? Senza cercare scorciatoie, senza lamentarci delle difficoltà e degli imprevisti, come recita anche un articolo della nostra Legge: “Lo Scout sorride e canta anche nelle difficoltà”.
Se sei prossimo alla partenza, fai tuo questo stile e se vuoi fare ancora di più, del tuo meglio, allora “danza la vita al ritmo dello Spirito e al ritmo che c’è in te”, cioè con il tuo carattere, con il tuo passo e il tuo modo di essere.

  • Quando cammini pensi solo a te stesso, al tuo ritmo, o sei capace di ascoltare il passo stanco di chi ti sta vicino? Non usare soltanto i piedi, ma il cuore: ama chi è con te! La fatica aiuta a crescere nella condivisione.
  • Sei cosciente che non cammini mai da solo, ma che il Signore fa strada con te? Se saprai metterti veramente in relazione con Lui, in comunione, avrai una marcia in più per affrontare anche le salite più dure… è questo “il ritmo dello Spirito”!

Allora, fatti coraggio: canta e cammina!

“Cantiamo qui l’alleluia, mentre siamo ancora privi di sicurezza, per poterlo cantare un giorno lassù, ormai sicuri.
O felice quell’alleluia cantato lassù! O alleluia di sicurezza e di pace! Là nessuno ci sarà nemico, là non perderemo mai nessun amico. Ivi risuoneranno le lodi di Dio. Certo risuonano anche ora qui. Qui però nell`ansia, mentre lassù nella tranquillità. Qui cantiamo da morituri, lassù da immortali. Qui nella speranza, lassù nella realtà. Qui da esuli e pellegrini, lassù nella patria. Cantiamo pure ora, non tanto per goderci il riposo, quanto per sollevarci dalla fatica. Cantiamo da viandanti. Canta, ma cammina. Canta per alleviare le asprezze della marcia, ma cantando non indulgere alla pigrizia. Canta e cammina. Che significa camminare? Andare avanti nel bene, progredire nella santità. Vi sono infatti, secondo l`Apostolo, alcuni che progrediscono si, ma nel male. Se progredisci è segno che cammini, ma devi camminare nel bene, devi avanzare nella retta fede, devi progredire nella santità. Canta e cammina.”

(dai «Discorsi» di sant`Agostino, vescovo,
Disc. 256, 1. 2. 3; PL 38, 1191-1193)

“Avanza, cammina sicuro e diritto. Diffida delle attraenti scorciatoie ombrose, pervase dai profumi e dai canti degli uccelli: tu credi che esse abbrevino il tuo viaggio, invece ti allontaneranno dalla meta. Io sarò severa con te, ti avverto, ti obbligherò, di volta in volta, ad arrampicarti ansando, a discendere scivolando. Martizzerò i tuoi piedi sulla punta dei miei sassi! Ti darò come regalo di fidanzamento le bruciature del sole, la tramontana, il vento contrario e la pioggia insistente. Procedi lo stesso, nonostante gli ostacoli e le fatiche.
Sempre dritto. L’essenziale è che tu sia sulla buona strada e le sofferenze non serviranno che a stimolarti a continuare. Ai crocicchi, ti capiterà di esitare tra le varie direzioni. Fai attenzione alle risoluzioni affrettate, pigrizie mascherate. Non farti guidare dal caso e dal capriccio passeggero, ma dalla ragione. Invece di infilare un sentiero, a caso, consulta la carta e la bussola: interroga il Vangelo e la Chiesa. Se, tremando nell’oscurità, non distingui più nulla di preciso, non disperarti, ma canta per farti coraggio.”

(J. Folliet, La spiritualità della strada, pp. 32-33)

Marisa Licursi – Federico de Col