Avete dieci secondi per rispondere:
cos’hanno in comune la Nutella, le crème idratanti, gli arancini e i motori diesel?

Risposta: qualcuno che dovete assolutamente conoscere, e che quindi ho intervistato per voi:

FIGURA 1: Olio di palma, e i frutti da cui proviene (fonte: collage da Google)

FIGURA 1: Olio di palma, e i frutti da
cui proviene (fonte: collage da Google)

Come ti chiami?
Olio di palma, noto anche come “l’ingrediente più diffuso e controverso del momento”

Cosa sei?
L’olio attualmente più diffuso al mondo (60mila tonnellate l’anno!), proveniente dalla polpa dei frutti di palma (NON quella da cocco!).

A che servi?
In maggioranza (80%) per produrre moltissimi alimenti, dalla margarina ai gelati. Sono il primo ingrediente della Nutella dopo lo zucchero. In campo cosmetico, per trattare capelli e pelli secche. C’è anche chi sta provando seriamente a usarmi come biodiesel, cioè carburante rinnovabile.

Perché sei così usato?
Primo, perché costo poco, e a temperatura ambiente sono pure solido, quindi perfetto per creme e simili. Poi, perché a parità di superficie coltivata puoi ottenere fino a dieci volte più olio di palma che di soia, colza o girasole.
Io duro anche molto più a lungo dell’olio d’oliva o di semi se esposto a luce e temperatura ambiente. Senza contare che sono anche molto più stabile di loro ad alte temperature, quindi in forno o friggendo raggiungo più tardi il “punto di fumo”, cioè quello in cui un olio comincia a “produrre” sostanze tossiche.

Ma allora perché non ti si trova o quasi nei supermercati, e quasi nessuno ti usa per cucinare in casa?
Probabilmente è perché non sono poi così buono… Ma a me non importa proprio niente, tanto mi mangi comunque tutti i giorni dentro creme, merendine, e tantissime altre cose.

Ma se non ti ho mai visto sulle etichette!
Questo perché fino a dicembre 2014 non era obbligatorio dichiarare la mia presenza, ma oggi… facci caso, rimarrai sorpreso!

Fai male?
Ohibò, male… Dipende. I fritti, per dire, fanno male qualunque olio tu usi. Poi dipende se sono grezzo o raffinato/bifrazionato. Nel primo grasso ho tanti antiossidanti e zero colesterolo, ma, come qualsiasi altra fonte di grassi saturi meno mi mangi meglio è. Friggitorie e industria alimentare invece mi prendono soprattutto raffinato, quando sono… un po’ meno salutare (vedi link, NdR) ma costo quindici, venti volte di meno. In teoria potrei anche
contenere tracce di pesticidi o insetticidi pesanti, se venissi da piantagioni in paesi con controlli e regolamenti diversi da quelli europei. In ogni caso, sei tu che devi darti una regolata, mica io. Se ne mangi troppa, fa male qualunque cosa, soprattutto se contiene qualsiasi grasso.

Da dove vieni?
All’87%, da Indonesia e Malesia. Purtroppo, le mie palme crescono solo in regioni tropicali umide, come, per esempio, la Costa d’Avorio.

FIGURA 2: Alcuni prodotti e marchi che contengono olio di palma. Quanti ne usate? (fonte: stopodp.earthriot.org)

FIGURA 2: Alcuni prodotti e marchi che
contengono olio di palma. Quanti ne
usate? (fonte: stopodp.earthriot.org)

E che dicono di te, da quelle parti?
A me niente, sono solo un olio. Però il Consiglio Europeo per l’Informazione Alimentare (EUFIC, vedi link, NdR) dice che coltivare le mie palme dà già lavoro a decine di milioni di persone in quei paesi, in alcuni casi con salari di ben 36 Euro al giorno contro i due di altre coltivazioni.
Dice anche che proprio per questo io posso “generare ricavi elevati e stabili, con cui è possibile creare una classe media rurale che duri diverse generazioni”.

Economico, versatile, porti prosperità a chi ti coltiva… insomma, hai solo vantaggi? Davvero?
Uffa, che pignoleria! Certo che no! Secondo te, le mie palme fluttuano in aria? È ovvio che gli serve spazio e lì nei Tropici, questo significa molto spesso una cosa sola: per far posto a me, bisogna eliminare tante foreste fluviali.
I maligni dicono che se costo poco è anche perché nessuno fa pagare ai miei produttori tutti i danni che ne derivano, dall’aumento di emissioni di CO2 alla distruzione di habitat per specie in pericolo come oranghi, rinoceronti e tante altre.

E non è vero?
Bof! Molto spesso è vero, ma lo è tanto per me quanto per tantissimi altri prodotti, dalla soia al legno con cui voialtri vi fate quei bei mobili e parquet. E poi ricordi o no quel che ti ho detto sulla produttività? Per fare le stesse cose con altri oli, nelle stesse quantità, di foresta dovreste distruggerne molta di più.

Come possiamo evitarli questi problemi, o almeno minimizzarli?
In un paio di modi. Il primo è spendere un pochino di più per comprare solo prodotti col marchio di qualità RSPO della “ Tavola Rotonda per l’Olio di Palma Sostenibile”, che certifica che sono stato prodotto minimizzando i danni ambientali e che sono tracciabile dal produttore al consumatore.

E l’altro?
Consumatemi di meno! C’è poco da discutere, più voi mi mangiate o mi mettete in testa, spesso in quantità eccessive, più palme vanno piantate lì ai Tropici.

Spendere di più, mangiare di meno… Ma è complicato…
E a me che me ne importa? I Custodi del Creato siete voi, mica io!

LINK UTILI
EUFIC – Olio di palma, Q&A
www.eufic.org/page/it/page/FAQ/faqid/question-answer-palm-oil/
L’ingrediente misterioso
www.ilfattoalimentare.it/olio-di-palma-ingrediente-nascosto.html
Olio di Palma, cosa c’è da sapere
www.lifegate.it/persone/news/olio-di-palma-salute-e-ambiente
Alternativa naturale all’olio di palma
www.ioacquaesapone.it/articolo.php?id=1881
Olio di palma devasta l’ambiente
http://earthriot.altervista.org/oliodipalma.html
Olio di palma: fa male?  www.benessere360.com/olio-di-palma.html
Olio di palma e salute www.ilfattoalimentare.it/olio-di-palma-e-salute.html
Olio di palma: fa così male? www.fondazioneveronesi.it/articoli/alimentazione/olio-di-palma-fa-davvero-cosi-male-alla-salute

Marco Fioretti