Il Challenge di Distretto prima e il Challenge di Regione dopo. In questo caso il Challenge di Regione Est. L’esperienza vissuta dai rover è stata scandita in due anni: il primo anno nel proprio distretto per poi affrontare il Challenge di Regione Est il 31 maggio e 1° giugno in quel di Roccamorice, che si erge sul versante settentrionale della Majella. Noi rover preghiamo San Paolo chiedendo di “Insegnarci la strada”, per cui ogni esperienza di Roverismo insegna e come tale ” lascia il segno”, un ricordo indelebile nei ragazzi che Dio ci ha affidato. Il termine “Challenge” significa sfida e quale miglior sfida per i nostri ragazzi un percorso sui cinque scogli di BP disseminati su due sentieri?
Oserei dire che il Challenge di distretto è stato propedeutico, ma la vera sfida è stata il Challenge di Regione, in cui il gareggiare di 28 clan, che vanno dalla Puglia alla Romagna, è stato un momento di crescita personale e non solo scoutistica. La voglia di mettersi in gioco, di creare legami fraterni grazie alla condivisione di un semplice “Piatto tipico” hanno trovato il loro emblema in quella stretta di mano del “Canto dell’addio” che molti hanno condiviso su facebook al ritorno a casa. Lo scoutismo aiuta a crescere e il Roverismo forma buoni cristiani e buoni cittadini, occasioni che il Challenge di Regione come evento nazionale e in contemporanea ha offerto ai nostri ragazzi.
ViatadaRover_4Il rover è sicuramente tornato a casa carico della nuova esperienza, svuotando lo zaino dell’equipaggiamento e riempiendo lo zaino dell’anima. La condivisione dell’abito culinario di ognuno, la fatica del sentiero e la gioia nell’affrontare le prove durante il percorso hanno reso consapevole il Rover delle possibilità e delle modalità che una persona ha di affrontare la vita di tutti i giorni.
Gianluca, Rover del Distretto Puglia, racconta la sua esperienza: “Ho affrontato il Challenge con la voglia di conoscere nuove persone, confrontarmi con loro, ma anche con me stesso, imparare o insegnare se necessario e divertirmi naturalmente.
Quest’esperienza mi ha lasciato innanzitutto gioia, ma anche nuovi legami di fratellanza. Mi ha fatto capire quanto si possa migliorare sia personalmente sia come Clan per raggiungere risultati migliori. Mi ha stimolato sotto vari punti di vista: curare lo stile (non solo nell’uniforme), competizione, fatica, maggiore conoscenza dei membri della pattuglia, formazione. Porto a casa con me lo zaino sulle spalle carico di un ottimo ricordo e di una bellissima esperienza.”
La bellezza e la gioia sono facce della stessa medaglia dello stato d’animo dei capi clan, che hanno costruito un’esperienza formativa così forte, affascinante e carica di sensazioni per i loro ragazzi.
Durante il lavoro preparatorio si è instaurato un clima di collaborazione e fraternità, sin dal giorno del sopralluogo, che abbiamo vissuto come una vera e propria uscita scout, spirito che si è riflettuto positivamente sui ragazzi impegnati in questa avventura. Il coinvolgere più di duecentocinquanta ragazzi provenienti da diverse città è stato un
compito impegnativo a livello organizzativo e non solo. Quindi una “sfida” anche per noi capi clan, un Challenge nel Challenge. E se Challenge dev’essere, che sia Challenge anche per i capi Clan. Il bello delle sfide della vita.

Nicola D’Andrea, CC Cerignola 1

http://scout.fse.it/challengenazionalerover/classifica-nazionale-clan/

a cura di Giacomo Giovanelli