FIGURA 1

FIGURA 1

Voglio presentarvi qualcuno che potrebbe aiutarci tutti a capire meglio come stiamo vivendo, e forse anche a organizzarci meglio.
Conoscete già Santosh Chowdhury?
È il signore della Figura 1, che è finito su Internet perché è la PRIMA persona di tutto il suo villaggio, a 15 chilometri da Calcutta, a essersi comprato un frigorifero: quello che vedete, consegnato da corriere espresso risciò, nella stessa foto. Eccovi un riassunto di questo evento epocale, che merita (dico sul serio!) di essere conosciuto.

“Erano DIECI anni che sognavo
di avere un frigo”

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FIGURA 2

Il signor Chowdhury è un sarto. Vive e lavora in quei pochi metri quadri di capanna in fango, bambù e plastica, in cui dovrà far entrare anche il frigo, di Figura 2. Guadagna fra i tre e i quattro dollari al giorno. Perché si è comprato un frigo, che per lui è più di un mese di guadagni?
Il motivo principale, dice, è rendere la vita più facile a sua moglie. Come vedete in Figura 3, per la signora Sushoma cucinare ogni giorno china per terra, respirando fumo, non è mica un occasionale, piacevole diversivo da “fighetti” in Route. Lei DEVE fare sempre così perché, se mai avessero avanzi, in quel clima non durerebbero mezza giornata.
Grazie al frigo invece, la signora Sushoma potrà finalmente respirare meno fumo, evitare di far la spesa al mercato ogni mattina e anche (testuale) “bere acqua fresca d’estate, non vedo l’ora!”.
Il frigo è tanto importante da essere stato benedetto con una apposita cerimonia appena scartato. Ma ora i Chowdhury un po’ sanno, un po’ sperano chanche il loro status sociale e le loro opportunità professionali cambieranno, perché:

  • l’intero villaggio ha assistito alla consegna: “alcuni vicini ci hanno già chiesto se possono mettere il loro cibo nel nostro frigo”.
  • “ora io posso concentrarmi sul trovare più lavoro e forse anche mia moglie, avendo più tempo libero, potrà aiutarmi” (NdR: non è da escludere che per i Chowdhury “andare al mercato” implichi ogni volta qualche ora di marcia).

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    FIGURA 3

E noi?
Come lo viviamo il frigorifero?

I signori Chowdhury potrebbero essere due qualsiasi dei vostri nonni. Anzi, di sicuro sono anche vostri nonni, nel senso che le loro esperienze, ragionamenti e speranze sono esattamente quelli dell’Italia del boom economico, solo pochi decenni fa.
In ogni caso, il frigo di casa Chowdhury è un ottimo spunto per ragionare sulle nostre vite. B-P suggeriva di giocare a dedurre che vita fanno i compagni di treno o autobus, osservandone soltanto scarpe e mani. Io mi diverto a fare lo stesso, in fila al supermercato, guardando soltanto cosa gli altri hanno preso per il loro frigo, ma si può fare anche in Clan e Fuoco. Scattate, ognuno di voi, una foto del proprio frigo e poi, insieme davanti a tutte quelle foto, provate a rispondere a domande come:

  • (per ogni foto dei VOSTRI frigoriferi): Che vita fa la famiglia proprietaria di questo frigo? Ce l’hanno il tempo di cucinare roba fresca e mangiarsela tutti insieme, o devono andare avanti a surgelati, ognuno per conto proprio?
  • Quanto del contenuto di questo frigo non è necessario ma è SPRECO, o comunque consumo superfluo?
    Dalle bibite gassate a cibi comprati precotti solo perché fanno gola? Solo per risparmiare pochi minuti in cucina? Il 10%? Il 30%?
  • Ci sono avanzi in questo frigo? Se sì, sono di quelli buoni (=cibo effettivamente avanzato o cucinato in anticipo, che sarà sicuramente consumato a breve, oppure di quelli cattivi (=cucino troppo e il frigo è solo l’anticamera della pattumiera?)
  • Quanto in questo frigo è rifiuti, cioè imballaggi magari non riciclabili, anziché cibo?
  • (in generale) Che succederà ai signori Chowdhury, ora che non devono più fare la spesa ogni giorno?
    Potranno godersi tutto quel tempo extra, come facciamo tutti noi che il frigo l’abbiamo da decenni… o saranno costretti a passarlo lavorando, proprio per pagare le rate del frigo ed eventuali bibite o ghiottonerie surgelate che prima non avrebbero potuto comprarsi?
  • Un frigorifero è una gran cosa, meno male che possiamo permettercelo, ma ha un costo ambientale non indifferente fra materie prime, consumi
    elettrici e costi di riciclaggio. Ce l’avete il frigo più piccolo che potete permettervi? Oppure avete pagato e state inquinando più del dovuto, per tenere freschi anche avanzi inutili e mangiare troppo?

Riassumendo: dal vostro frigo si vede che siete Custodi, oppure no?

Marco Fioretti