Quando fate Strada, quanto spesso prestate davvero attenzione a quello che calpestate con gli scarponi? Là sotto, anche quando in mezzo c’è cemento, legno o asfalto, prima o poi c’è sempre terra, suolo, terreno: tutti termini con cui indichiamo sia l’intera superficie del pianeta su cui ci muoviamo, sia la sostanza che ne compone lo strato più superficiale. Tutta roba da custodire con estrema cura perché…

Terra, terriccio, terreno, suolo… ma che cos’è esattamente?

La sostanza che chiamiamo terra, terriccio o suolo è composta da sostanze solide (alcune organiche, altre roccia più o meno frantumata), liquide e gassose.
Sotto ci sono soprattutto rocce e minerali, più o meno sbriciolati dal tempo e dagli agenti atmosferici.
Sopra, quelle sostanze organiche senza le quali non possiamo parlare di suolo, che è cosa viva e fonte di vita. Sono infatti il sole e quelle sostanze, costituite in massima parte da resti o “sottoprodotti” di animali e piante in vari stadi di decomposizione, a dar vita alle piante e quindi a tutti noi. Insomma, se sparisce il suolo esposto al sole, sparisce la vita. Non è fantascienza, è già accaduto e ancora accade in tante parti del mondo.

Che fine può fare il suolo? La storia della Conca di Polvere.

Americani e Canadesi chiamano Dust Bowl (“conca di polvere”, appunto) sia le grandi tempeste di sabbia che colpirono buona parte delle loro Grandi Pianure negli anni 30 del secolo scorso, sia le corrispondenti aree geografiche. Quelle erano e sono zone fertili ma fragilissime: da quelle parti il suolo è molto sottile, e rimane vivo a tempo indefinito, se non si usano quantità enormi di acqua (che lì scarseggia) e fertilizzanti solo se allo stato naturale, cioè coperto d’erba.
Cent’anni fa quel suolo venne arato tanto e tanto spesso da disidratarlo, trasformandolo in polvere, col risultato che vedete nelle foto 1: tutto soffiato via dal vento, in nubi colossali che si persero nell’Atlantico, e oltre mezzo milione di americani, senza più case né lavoro, costretti a emigrare.

“Dust Bowl in Texas, 1935 (fonte: Wikipedia)

1- “Dust Bowl in Texas, 1935 (fonte: Wikipedia)

 

Potrebbe succedere in Italia? No, perché… non ce ne è bisogno.

2 - Alluvione Sarno e Quindici (SA), 1998 (fonte: Meteoweb)

2 – Alluvione Sarno e Quindici (SA), 1998 (fonte: Meteoweb)

In Italia, credo, manchino le condizioni geografiche e meteo per una Dust Bowl vera e propria. Ma non ha importanza, perché noi di suolo insostituibile in mare riusciamo comunque a farne finire tantissimo sotto forma di fango.
Industrializzazione e globalizzazione, cioè l’abbandono dell’agricoltura e del legno come combustibile o materia prima, hanno fatto sì che oggi in Italia ci siano più boschi di 30 o 40 anni fa, ma c’è comunque poco da stare allegri. Avete presente la grandezza di una tenda di Squadriglia da 8 persone?
Beh, quella (circa 8 mq) è più o meno la quantità di suolo italiano che viene coperta da asfalto o cemento ogni SECONDO, tant’è che oggi il suolo italiano edificato è il doppio rispetto a venti anni fa.
Nelle foto 2, 3 e 4 vedete i risultati diretti e inevitabili, in tutta Italia, di questo aver costruito troppo vicino, o proprio sopra, alvei di fiumi e altre aree a rischio: prima o poi frane, piogge o alluvioni portano via tutto il suolo e tutto quello che c’era sopra.
Di cause ce ne sono tante, dall’abusivismo che negli anni 80 arrivò in certi momenti a quasi il 30% del costruito, ai permessi ancora concessi in base a bisogni ormai spariti. Secondo il censimento ISTAT del 2011, oggi un alloggio italiano su quattro è inutilizzato o, se preferite, in Italia ci sono 20 milioni di stanze vuote..

Il suolo non sparisce soltanto, può anche morire.

3 - Alluvione a Giampilieri (ME), 2009 (fonte: Meteoweb)

3 – Alluvione a Giampilieri (ME), 2009 (fonte: Meteoweb)

Per passare dalle rocce nude lasciate da un ghiacciaio che si è ritirato o da un’eruzione vulcanica a suolo, cioè a qualcosa che può sostenere la vita, possono volerci dei millenni. Però, proprio perché è una cosa viva, se viene sfruttato troppo o inquinato, il suolo può anche morire, e molto più in fretta. Il suolo in certi punti della Valle del Sacco, nel Lazio, è pieno di sostanze cancerogene, o come minimo pericolosissime per il bestiame. Molti rifiuti industriali tossici, sia nazionali che di vari paesi europei, oggi vengono sotterrati di nascosto in varie parti della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, poiché per mille motivi portarli fino alla cosiddetta Terra dei Fuochi in Campania non conviene più come una volta. E questi sono solo gli ultimi due casi che avevo letto prima di cominciare a scrivere, non certo gli unici.
Custodire il suolo, in marcia e nella vita. Il suolo in buona salute, almeno nell’Italia di oggi, è in moltissime parti d’Italia una specie in via di estinzione. E si merita, sia per principio sia perché non possiamo farne a meno, una Custodia adeguata.
Come scolte e rover dobbiamo farlo in almeno due modi, cioè studiandolo e proteggendo il suolo.
Nella prima categoria rientrano attività come terrari e piccoli carotaggi (semplicissimi da fare) intorno alla sede e durante qualunque Uscita, per scoprire le differenze fra i vari suoli e le loro origini. Proteggere il suolo in montagna significa innanzitutto NON camminare fuori dal sentiero, perché può accelerare moltissimo l’erosione di terra che potrebbe ospitare specie molto rare, e comunque trattiene acqua che altrimenti provocherebbe alluvioni.

4 - Frana ad Andora (SV), 2014 (fonte: Meteoweb)

4 – Frana ad Andora (SV), 2014 (fonte: Meteoweb)

Proteggerlo a casa significa, come minimo, leggere e discutere in Clan e Fuoco i link proposti a fondo pagina, o altri dello stesso tipo; e informarsi su piani regolatori, percentuali di seconde case o case sfitte e programmi di sviluppo nel proprio Comune, per decidere ed eventualmente votare con cognizione di causa. Ultimo ma non ultimo: segnalate le discariche abusive, ovunque le incontriate!

Custodi_6

Link

Condoni: 30 anni di malaffare e distruzione ambientale. E si continua a cementificare
www.valigiablu.it/condoni-30-anni-di-malaffare-e-distruzione-ambientale-e-si-continua-a-cementificare/

Rapporto ISPRA 2014 sul consumo di suolo in Italia
www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/il-consumo-di-suolo-in-italia/view

Case che stanno affondando l’Italia
www.repubblica.it/ambiente/2014/10/27/news/italia_sepolta_dal_cemento_ecco_come_le_case_stanno_affondando_il_nostro_paese-99115205/

Tumori nella terra dei veleni
www.giuliotarro.it/wordpress/incidenza-aumentata-dei-tumori-nella-terra-dei-veleni/

Marco Fioretti