Quelli (e quelle) che…

Quelli che… arrivano con il loro progetto per costruire l’altare, scoprono che non si può fare perché l’organizzazione ha deciso di montare l’altare su un palco, e allora si inventano… “il trono di spade”!

Quelli che… il giorno prima della cerimonia di apertura, vengono mandati a spostare i bagni chimici a mano, e poi scoprono che – a differenza di quanto era stato detto – gli stessi NON sono stati puliti…

Quelli che… li trovi alle una e mezza di notte nel punto logistico 309, a smistare e impacchettare booklet in  tutte le lingue, e sono un formicaio instancabile nella notte normanna…

Quelli che… arrivano e subito si organizzano autonomamente per svolgere il fondamentale servizio dell’acqua, e poi si trovano alle 6 del mattino a dover discutere con un ottuso incaricato della sicurezza, che non li vuole fare passare per attivare il circuito (e dare acqua ai sottocampi) solo perché la PPS non è stata  avvisata…

Quelli che… li mandi a Saint Gauburge alla cambusa centrale perché ti hanno detto che serve gente, e una volta là gli dicono che non servono, salvo poi il giorno dopo lamentarsi perché non sono state mandate abbastanza persone…

Quelli che… a Saint Gauburge ci vengono mandati per starci la mattinata e invece ritornano alle sette di sera, e ci si preoccupa se li avranno fatti mangiare (in un posto che smista cibo per 12.000 persone!!!)…

Quelli che… si presentano (non per colpa loro) con un quarto d’ora di ritardo al ritrovo della PPS, e gli dicono che i gruppi per il turno di sicurezza sono già stati fatti, e che non c’è bisogno di loro, e allora ritornano mestamente alle loro tende…

Quelli che… finito alle 13.00 il turno di PPS iniziato alle cinque del mattino (con sveglia alle quattro) vanno alla “cantina” per mangiare qualcosa, e scoprono che, da un giorno all’altro, l’organizzazione si è inventata un bollino senza il quale non possono accedere alla mensa…

Quelli (e quelle) che… dopo aver prenotato più volte le navette, rischiano di perdere treni e aerei per il fatto che sulle navette stesse è stata fatta salire gente che invece non aveva prenotato, e devi caricarli in fretta e furia tutti su di un furgone e portarli a L’Aigle perché mezzo Fuoco e mezzo Clan sono partiti con le navette (con gli zaini di tutti) e l’altra metà è rimasta al Campo…

Quelli che… il giorno dopo il loro arrivo li svegli alle 6.15 del mattino per chiedergli di essere pronti in un quarto d’ora per andare a distribuire i booklet in tutti i sottocampi, e senza battere ciglio alle 6.30 sono pronti e operativi…

Quelli che… dopo una giornata di servizio, hanno ancora lo spirito per partecipare al Fuoco di Bivacco internazionale, e metterci tutta la gioia e l’allegria della tradizione italiana di bans e danze… e lasciare il segno…

Quelle che… appena arrivate, vengono mandate a smistare la spazzatura nei sottocampi Guide, e stanno tutto il pomeriggio a spartire monnezza, eppure ritornano con il sorriso sulle labbra…

Quelle che… il primo giorno di servizio al pellegrinaggio, tra ritardi degli autobus e disorganizzazione generale, arrivano alla cattedrale di Lisieux alle 16.20, e alle 16.30 devono ripartire perché gli autobus (adesso) non aspettano più….

Quelli che… sempre il primo giorno di servizio al pellegrinaggio, non si erano portati da mangiare perché era stato detto che sarebbe stato loro dato, e si ritrovano invece a dover andare a prestito dagli Esploratori…

Quelli che… il secondo giorno di servizio al pellegrinaggio, si ritrovano alla mattina presto sotto un diluvio incessante, a caricare gli Esploratori sugli autobus e ad aspettare un autobus per loro che… non arriverà!

Quelli che… gli porti i panini sotto la pioggia, e li trovi al margine del bosco, a trascinare sulle cataste tronchi di legno da 30 kg,recuperati nei più remoti angoli di Squadriglia dei sottocampi…

Quelli che… si fermano un giorno in più per caricare i camion, e invece i camion fanno ritardo, e loro rimangono fino a quando possono, e se ne vanno con il rammarico di non aver potuto aiutare anche in questo, quasi dimenticando tutto quello che invece hanno fatto…

Quelli (e quelle) che… li trovi un pomeriggio di Agosto, sotto la pioggia battente e con 13 gradi di temperatura, a spingere carriole su bancali ricoperti di fango, per trasportare centinaia di casse di 50 chili e di tende da 30, fino a stipare un TIR intero con 10 tonnellate di materiale, scherzando, sorridendo, e alla fine esultando insieme, quando le porte del TIR vengono chiuse, per aver portato a termine quell’incredibile impresa…

Quelli e quelle che… vengono, sotto la pioggia e arrancando in mezzo al fango. a chiedere se ci sia osse bisogno di fare qualcosa, quelli e quelle che vengono a riportare la roba da mangiare, quelli che chiedono a chi devono pagare l’alcool o le bombolette per i fornelletti, quelli e quelle che si cimentano con il montaggio e l’utilizzo della “stufa”…

Quelli e quelle che… non siamo riusciti a salutare e a ringraziare dal profondo del cuore, stringendo loro la mano uno a uno, ma che verrà l’occasione per poterlo fare, e rifare ancora…

Quelli e quelle che… c’erano in tutte quelle volte, in tutti quei momenti che ora non ci vengono in mente, ma che rimangono dentro di noi e dentro di loro, e questa lista potrebbe non finire mai…

Scolte e Rover, Capi e Capo, se c’è qualcosa che può rappresentare il famoso disegno di BP dello scout che da il calcio alle lettere “im” della parola “impossibile”, questo è quello che avete fatto voi!!!

“Grazie” non è solo una parola: è la sintesi di qualcosa che non potremo dimenticare mai.

A presto, per servire ancora (magari stavolta… con meno fango!!!)

Un grande abbraccio e un Buona Strada di cuore

Cristina, Franco, Maurizio, Paolo