Arriva un momento, nella tua vita scout, in cui il tuo Capo Clan accoglie la tua richiesta di lasciare la comunità e camminare da solo. È la tua Partenza, un punto di non-ritorno, in cui accetti di essere sempre al Servizio e di non aver paura della solitudine.
Questo momento per me è arrivato nell’Agosto del 2011, mentre quasi tutti i Clan e Fuochi del Distretto Puglia FSE si trovavano a condividere gli ultimi 112 Km del Cammino di Santiago (via Francese).
Dopo una piccola marcia notturna, il mio Clan “San Francesco” si ferma per accendere un piccolo fuoco e preparare la cerimonia.
Omerali, spilla e accetta. Il “Richiamo della Strada” che piano svanisce sotto il ritmo dei tuoi passi.
L’onore di arrivare a Santiago prima di tutti per poi concludere insieme il pellegrinaggio.
Emozioni fortissime, che mi hanno portato sulla tomba di S. Giacomo Apostolo a ripromettermi di rifare tutto il Cammino non appena finita l’università.
Laureatomi a Marzo, il primo Aprile ho deciso di fare uno scherzone a tutti e sono partito verso la Francia, precisamente verso Saint Jean Pied de Port, tradizionale punto d’inizio del Cammino Francese.
Ho affrontato il Cammino da solo, da R-S. Maglia blu e pantaloncino per camminare e poi sempre in uniforme dopo la consueta doccia (non sempre calda) a fine tappa.Vita Rover_3
L’entusiasmo non si è mai spento anche quando, in Navarra, ha nevicato intensamente e non ho potuto indossare un pantalone lungo… perché non ne avevo portati!
Il Cammino ti insegna a vivere solo di ciò che è indispensabile. Il “necessario” è superfluo. Lasci volentieri alcune cose che hai nello zaino giorno dopo giorno, fino a che non rimani davvero solo con tutto ciò che ti permette di vivere, e nient’altro.
La vita del Pellegrino è una vita semplice. Si vive della meta e delle persone che incontri lungo la Strada. Ho stretto amicizia con gente da tutto il mondo e un Rover sa bene quanto la Strada riesca a cementificare in poco tempo dei legami che, non ho dubbi, rimarranno saldi per anni.
Giorno dopo giorno si attraversano regioni diverse. Si inizia nella parte meridionale della Euskal Herria (la terra dei baschi), per poi entrare ne La Rioja, minuscola regione attraversata in soli due giorni ma dal vino superbo. Si arriva poi nella lunghissima Castilla y León, dove si affrontano “le mesetas”: altopiano piatto e assolato, a tratti semi-desertico.
L’ultima regione è la mia preferita, la Galizia. Terra dall’antica tradizione celtica, più portoghese che spagnola, dove riposano le spoglie mortali dell’apostolo Giacomo, il prediletto di Gesù.
Arrivati a Santiago, è impossibile trattenere la commozione e le lacrime.
Freccia dopo freccia, l’esperienza del Cammino ti travolge come un’onda anomala, soprattutto se affrontata in solitudine. Sono stati ottocento chilometri e, per me, ventisei giorni di marcia.Vita Rover_2
Gustati uno dopo l’altro. Con una particolare consapevolezza: ho vissuto un mese nello stesso modo in cui vorrei vivere tutta la mia vita. Sono riuscito anche a ritagliarmi un giorno per andare a Capo Finisterre, quella che gli antichi consideravano “la fine del mondo”, di fronte al fiero Oceano Atlantico. Ho onorato l’antica tradizione dei pellegrini di bruciare gli indumenti usati durante il Cammino, prima di raccogliere dalla spiaggia la mia personale concha, la conchiglia, simbolo del pellegrino.
Ho infine scritto alcune memorie sul mio blog, che potrete trovare all’indirizzo: http://chiquadroblog.it/cammino/ se può interessare un resoconto giornaliero e più dettagliato della mia (dis)avventura.
E una volta tornato in Italia? Non è facile ritrovare la serenità e rientrare nella vita di tutti i giorni: ecco perché sto già progettando il prossimo Cammino…
Finché nel cuor c’è gioventù, non si resiste più!

Camino de Santiago 2013_Alessio Romito RyS – Foggia 1 “Antares”

a cura di Giacomo Giovanelli