Parafrasando questa citazione di Altan mi verrebbe da dire: “L’uomo è un essere straordinario. Mi piacerebbe tanto che fosse normale”.
Perché cerchiamo sempre la straordinarietà anche nella vita di tutti i giorni?
Perché non siamo capaci di essere normali?
Perché vogliamo a tutti i costi emergere, farci notare, lasciare qualcosa per cui essere ricordati?
Abbiamo così bisogno di immortalità?
Non ci basta sentirsi amati e amare a nostra volta per essere felici?
Molte volte sentiamo parlare nelle nostre riunioni e nelle nostre attività di “attenzione alle piccole cose”, altro non è che: guardati intorno e scopri come essere felice con quello che hai.
B.P. parla spesso di come il concetto di felicità si esprima molto di più nella normalità che nella straordinarietà. E di come proprio nella normalità riusciamo a trovare cose straordinarie! Per contro tendiamo sempre, e lo insegniamo anche ai nostri ragazzi, a non accontentarci, a puntare in alto…
Come in tutte le cose ci vuole il giusto equilibrio: è giusto puntare in alto, non accontentarsi, cercare di fare sempre meglio, ma poi è altrettanto importante e giusto godere di quello che si ha, imparare ad apprezzare anche le “piccole cose” (ma siamo sicuri che sono piccole?), non volere essere a tutti i costi a-normali per emergere e farci notare, ma normali nella straordinarietà del nostro essere unico ed irripetibile!! Se cerchiamo nel dizionario la parola NORMALITÀ leggiamo: “Carattere, condizione di ciò che è o si ritiene normale, cioè regolare e consueto” ma non c’è scritto come possa essere qualcosa di straordinario. Essere regolare e consueto al giorno d’oggi può anche essere una cosa straordinaria, una cosa a-normale. Sapere come si comporterà il tuo amico in una particolare situazione, e che lo farà come una cosa normale, consueta, regolare come il suo carattere suggerisce, ti può far sentire sicuro, protetto, proprio perché sai già che farà così, che non ti giocherà brutti scherzi, che non mancherà la parola data, perché per lui sarà “normale” comportarsi così: con normalità. Per contro se cerchiamo ANORMALE leggiamo: “Che non segue la
norma e le leggi naturali, irregolare: una situazione anormale; un essere, una persona anormale, che esce dalla normalità, o da quella che si ritiene normalità, soprattutto nel comportamento.” Tutto sta vedere da quale punto di vista osserviamo la situazione. Impariamo a vedere le cose normali come cose straordinarie: un amico che tiene fede alla parola data è una cosa straordinaria perché mi rende felice e sicuro, ma il fatto che io tengo fede alla parola data deve essere un fatto normale, perché io sono fatto così, e ci tengo ad esserlo, nel pieno di una mia libera scelta di comportamento!
Dovrei poter dire: “Voglio definirmi persona ANORMALE nella società, ma NORMALE nel mio essere Uomo, uomo con la U maiuscola perché creatura di DIO!” Anton Čechov (Quaderni, 1891/1904) scriveva: “Quel che proviamo quando siamo innamorati è forse la nostra condizione normale. L’amore mostra all’uomo quale dovrebbe essere.” Perché solamente attraverso l’Amore l’uomo mostra in tutto il suo splendore il suo essere Uomo, nella sua totale normalità e straordinarietà!
Un’ultima preghiera a Maria, donna “normale” in una straordinaria semplicità:
Guidaci lungo il sentiero della nostra vita e aiutaci, nel momento delle cadute a rialzarci guardando a te che ci mostri la via verso il Padre, con la tua mano, così, con “normalità”!!
Elena Pillepich