Molti di voi, quando abbiamo annunciato che il posto in cui si sarebbe svolto il campo nazionale 2012 era Claut, si saranno chiesti “Ma perché proprio lì”? Qualcuno sarà andato a vedere dove si trovava quel minuscolo paesino, molti avranno guardato il video del campo messo sul sito ed avranno provato ad immagine quel posto in versione estiva…
Ma tutto questo è venuto dopo. Arrivare lì non è stato un caso, anche se dobbiamo dire che un’offerta di collaborazione così generosa da parte dei ‘locali’ non era neanche immaginabile. Intanto non abbiamo scelto solo il luogo del campo fisso, abbiamo scelto un territorio che potesse andare bene per il progetto che avevamo in testa: percorsi con gruppi di clan o fuochi non tanto numerosi, possibilità di incontro lungo il cammino tra scolte e rover per un’attività. Quando devi valutare un posto da campo, hai in genere due alternative: o hai in mente l’attività, e cerchi il posto adatto per quello, oppure, fermo il posto, cerchi di osservarlo bene in modo da poterci fare un’attività adatta (tradotto con un esempio, se penso di fare il gioco alce rossa, non posso giocare in una radura senza alberi e cespugli…). Crescere camminando, con i piedi, con la testa, con le emozioni. Abbiamo fatto un
sopralluogo, come si fa sempre, e Gipo ha detto “Se fossi ancora un rover, e mi chiedessero dove vorrei piantare la tendina, io direi che sì, questo sarebbe il posto che vorrei”. Io giocavo in casa, erano le mie montagne, figuriamoci se mi opponevo. Era gennaio2011, e da lì è partita anche la logistica. Ci siamo dati incarichi, scadenze, tabelle di marcia che sembravano strette all’inizio ma che poi ci hanno permesso di avere sempre un po’ di margine per gli imprevisti. Abbiamo tracciato i percorsi su carta, chiesto il supporto di clan e fuochi che nell’estate facessero del loro
campo mobile/route un momento di servizio raccogliendo informazioni preziose ed alla fine i percorsi tracciati sono stati 42. Per un evento così, però, non finiva lì. Eravamo in un Parco naturale, e quindi abbiamo voluto avviare subito un rapporto di collaborazione con i suoi responsabili , così come è stato fondamentale collaborare con rispetto e puntualità con tutte le amministrazioni (dei comuni, dei Parchi, della Regione, ecc.).
Come in tutte le cose della vita, ascoltare cosa ha da dirti l’altro è fondamentale. L’atteggiamento di ascolto di ciò che il territorio ci chiedeva, in termini di rispetto delle regole, era il primo passo. Ma abbiamo trovato anche tante persone che hanno ascoltato le nostre esigenze, e ci hanno suggerito le soluzioni migliori. E poi c’è stata la chiamata al servizio di diversi RS per la gestione dei servizi comuni, e l’installazione del campo base. Abbiamo diviso le aree di servizio (le comunicazioni, la sanità al campo, i soccorsi, la cambusa, la segreteria, la sicurezza, i trasporti,
le movimentazioni, le strutture idrauliche, le costruzioni da campo, la gestione cerimonie e celebrazioni liturgiche) e attraverso riunioni periodiche abbiamo verificato che tutte le cose procedessero con ordine. In questi casi è anche necessario che qualcuno si assuma la responsabilità di tenere le fila e di ‘battere il tempo’: è un ruolo un po’ scomodo ma necessario. Abbiamo imparato facendo, gli uni dalle altre. Per un evento così non hai sempre un copione da seguire (ed il nostro aveva… 25 anni… e non era nemmeno scritto!) ma il buon senso e la legge scout, che parla di lealtà e di onore nel dare e meritare fiducia, sono stati fondamentali perché tutto questo fosse una ‘cosa ben fatta’… a giudicare dai vostri feedback… E allora tutto è andato bene no? No, diverse cose si possono e si devono migliorare, ripensare. Non credete che anche noi non siamo andati via dicendoci “La prossima volta bisognerebbe…” …pur sapendo che la prossima volta non sarà domani, non sarà uguale a questa, ci saranno obiettivi e situazioni diverse a cui rispondere trovando soluzioni… Rimane la certezza che un campo del genere non si improvvisa ma necessita di una programmazione intensa, anche un po’ severa se vogliamo essere onesti. Rimangono, e queste sì che sono impensabili ed irripetibili, relazioni umane uniche fuori e dentro l’Associazione che sanno dare il senso buono della tanta fatica fatta.

Michela Bertoni

 

Abbiamo fatto i conti…

A mente fresca, smaltita l’adrenalina del campo, era anche giunto il tempo di fare un po’ di conti… e sorpresa!!!???
Non proprio… l’acuta e precisa gestione delle nostre risorse ha fatto sì che anche dal lato economico, dal campo nazionale si sia potuto mettere
qualcosina da parte. E così come avevamo promesso tempo fa, riusciremo ad effettuare un rimborso a coloro che hanno partecipato al campo, ma anche
a coloro che si erano scritti per tempo e non sono potuti venire. Le quote stabilite insieme al Consiglio Direttivo della nostra Associazione sono le seguenti: 20 euro a testa per chi è venuto al campo, 10 euro per i preiscritti (entro le scadenze) che non hanno potuto partecipare. Tutte le informazioni per il rimborso attraverso il vostro Capo Gruppo.

Gipo Montesanto
Commissario Nazionale Rover