Editoriale

“L’uomo è per natura un animale politico e chi vive fuori dalla comunità civile, per sua natura e non per qualche caso, o è un abietto o è superiore all’uomo […].
Perciò, che l’uomo sia un essere più socievole di qualunque ape e di qualunque animale da gregge è chiaro.
Perché la natura, come diciamo, non fa niente senza ragione e l’uomo è l’unico essere ad avere la parola.
La voce è espressione di dolore e di piacere, perciò la posseggono anche gli altri animali […], invece la parola serve a comunicare ciò che è utile e ciò che è nocivo, e quindi anche ciò che è giusto e ciò che è ingiusto […].
Chi non è in grado di fare parte di una comunità civile o non ha bisogno di nulla perché basta a se stesso non è parte dello stato. Quindi o è una bestia o è un dio.”
Aristotele. La politica [1253a], IV secolo a.C.

Scrivere e leggere di politica in questi tempi non è facile. Ci vuole davvero uno stomaco resistente per sopportare tutto il lerciume che sta inondando i palazzi della nostra Politica. E, come accade a te, non sono poche le volte in cui vorrei mandare tutti a quel paese (tanto per essere eleganti). Ma non è da te, né da me, fare una facile antipolitica di sapore populista; sarebbe davvero semplice eliminare il discorso con un secco: «La politica è una cosa sporca: io non me ne occupo!» Te ne devi occupare, invece, e anche in maniera tempestiva a giudicare dal precipitare della situazione.
Purtroppo, caro fratello Rover, cara sorella Scolta, qui c’è da rimboccarsi le maniche, c’è da costruire una società rinnovata che
deve dare la giusta priorità a valori e fondamenti etici.
La Politica, se ben fatta, non è una cosa sporca, anzi, è lo strumento attraverso cui si anima la convivenza civile, la giustizia, il rispetto degli altri, l’aiuto ai più deboli. E non sono questi elementi fondanti di quello stile di vita che Cristo e lo Scoutismo ti hanno trasmesso?
È un tema complesso, da affrontare con prudenza e tanta (ma tanta) informazione e preparazione, ma è pur sempre un argomento
da affrontare in un Clan e in un Fuoco che meritino questo nome. Probabilmente tra qualche mese sarai chiamato alle urne ad esercitare il tuo diritto/dovere di voto. Vuoi andarci impreparato? O non vuoi partecipare? E tanti saluti al buon cristiano e al buon cittadino che B.P. aveva in mente di formare! Come dice Aristotele, il famoso filosofo greco, l’uomo è zòon politikòn, un animale portato “per natura” a vivere in una comunità civile, in quanto unico, fra tutti gli esseri ad avere la parola e il solo in grado di percepire il bene e il male. Questo dono rappresenta una responsabilità precisa, sia per il cristiano che per il cittadino che sei chiamato ad essere! Quindi masticare di politica non è solo un arricchimento per te, ma è una componente essenziale della tua formazione di uomo e di donna. Parlare di politica in un contesto scout non significa avviare la propaganda per questo o quel partito, o movimento che sia; significa stimolare il desiderio di informarsi, di riflettere, di confrontarsi.
Come certamente saprai, la scelta di appartenere ad un’associazione apartitica impone ai soci della F.S.E. di non prendere parte attiva alla propaganda, anche per il ruolo delicato che si svolge con ragazzi e ragazze in formazione. Ciò però non vuol dire che non si debba parlare di politica, leggere insieme giornali di diverso orientamento o commentare i recenti provvedimenti di legge!
Se poi scopri che occuparti di politica è proprio il servizio a cui sei stato chiamato, che è questa la Strada su cui ti ha posto la Partenza, allora non devi far altro che smettere i panni dello scout (ma solo quelli esteriori, ricordi? Semel scout, semper scout…) e incamminarti con la stessa tenacia, costanza e dignità che ti hanno visto scalare quest’estate le splendide cime friulane durante laRoute/Campo Nazionale. E se lo farai con onestà ed impegno, come è certo che sarà, saremo tutti lì ad augurarti “Buona Strada!”

Tullia Di AddarioCdM_E2012