Tra meta e verifica…

Una delle cose in assoluto più apprezzabili ed utili dello Scautismo è il dare la possibilità di fermarsi un attimo a riflettere. Fare il punto della situazione e chiedersi: “Dove sono?” è di una importanza fondamentale per riuscire a vivere bene in tutti gli ambiti (scoutistici, professionali e affettivi). Spesso però non basta semplicemente farsi questa domanda esistenziale, bisogna fissare dei punti, mettere delle bandierine: sono arrivata qui e da qui riparto per andare oltre… È indispensabile avere una memoria del proprio viaggio altrimenti c’è il rischio che di insegnamenti ne restino pochi o che peggio si inizi a camminare in tondo girando su se stessi… chi va per mare sa molto bene l’utilità del diario di bordo e dell’annotare la rotta, i venti, gli eventuali scogli, insomma la strada fatta. Ecco questo è ciò che dovrebbe essere il Carnet di Marcia per una scolta. È un vero e proprio strumento di formazione. E per “formazione” intendo la capacità di crescere e diventare adulta avendo in mano quelle “istruzioni” che consentono di trasformarsi in una donna di carattere, buona cristiana e buona cittadina. Adulto è chi sa compiere delle scelte decisive, quelle scelte che dividono il tempo in un “prima” e un “dopo”. Il Carnet di Marcia aiuta a chiarirsi le idee, a concretizzarle, documenta lo scandire delle tappe, è il testimone della tanto citata progressione personale che inizia con il quaderno di bosco e passa dal quaderno di caccia. Certo, nell’era degli smartphone dove ogni dubbio è chiarito con un clic, può sembrare obsoleto portarsi nello zaino etti di carta in sussidi sulla tecnica di topografia o di primo soccorso, quindi non so se oggi, sia ancora così chiara l’importanza di questo “libro cartaceo”. Ho visto quaderni trasformarsi in PC, confidenze affidate ai blog e ai social network. Credo però fermamente che quello che ogni scolta ha di veramente intimo e privato non viaggi nell’etere… c’è una memoria più memoria di un hard-disk o della rete. È la memoria del cuore che ha bisogno di essere scritta con l’inchiostro e dove non c’è “campo”…

Aline Cantono di Ceva Commissaria Nazionale Scolte

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Posted in 1/2013, 2013, Annualità, Giocare il Gioco