L’avrei voluto avere anch’io, in cuoio, il Quaderno di Caccia! Avrei voluto un capo riparto che mi insegnasse a lavoralo il cuoio, un caposquadriglia che mi aiutasse a costruirlo assieme quel Q.d.C., ma così non è stato… Ma, in fin dei conti, non posso lamentarmi; perché? Ma perché il mio Quaderno di Caccia, magari anche se non bellissimo, era sicuramente bello, bello, ma soprattutto utile! Già forse i miei capi mi hanno aiutato a capire più quanto sia utile questo strumento, che a insegnarmi a costruirne uno bello, in vero cuoio, come da piede tenero piaceva a me! Mi hanno fatto capire però come personalizzarlo, come riempirlo di contenuti, come renderlo uno strumento indispensabile per ogni mia attività di squadriglia e di riparto! E volete sapere come hanno fatto? Semplice: usando il loro, dandomi l’esempio, avendolo sempre con sé, in mano o nello zaino, tirandolo fuori all’occorrenza e utilizzandolo a dovere. Così io, con tanta cura, l’ho voluto personalizzare, con quella foto nella prima pagina interna dei fogli ad anelli che mi ritraeva mentre scendevo le scale di casa alla partenza del mio primo campo estivo, con la Legge, il Motto, la Promessa scritti a mano, ma in modo solenne e ordinato, perché li ritrovassi sempre lì nelle prime pagine del Q.d.C. a ricordarmi che sono la base della mia vita scout e della mia vita di ogni giorno, con quelle preghiere, soprattutto quella dell’Esploratore e quella di squadriglia, che recitavamo all’inizio e alla fine delle nostre riunioni, con tutte quelle nozioni tecniche in esso contenute che erano indispensabili per le nostre attività all’aperto: i disegni dei nodi e delle costruzioni e astuzie da campo, l’alfabeto morse e semaforico, la raccolta dei segni di pista, le fasciature di fortuna, vari modi per realizzare una barella, i canti e in bans sempre pronti (alla fine del Q.d.C., nelle ultime pagine per ritrovarli facilmente) per allietare i momenti di difficoltà e farci vivere l’8° articolo delle Legge Scout… e chi più ne ha più ne metta! Da caposquadriglia, ricordo che ci inserii delle pagine colorate ove scrivevo tutto ciò che riguardava la mia squadriglia: i dati dei miei esploratori, il programma dell’anno, il programma deciso col mio vice capo per ogni riunione di squadriglia… e qualche gioco, per averlo sempre pronto in caso di pioggia o di neve, quando non era possibile magari uscire dalla sede perché fuori la temperatura d’inverno era sotto zero! E poi, da capo riparto, inserii altri fogli colorati (cambiando il colore) per raccogliere i dati degli esploratori che il Signore mi aveva affidato, il programma di riparto, il programma delle riunioni di Alta Sq., di riparto, della pattuglia direttiva… insomma, tutto quello che poteva essermi utile e che, mentre io lo utilizzavo, lo diventava anche per gli altri che mi vedevano, perché trasmettevo loro la bellezza e l’utilità di questo strumento. È vero, oggigiorno scriviamo più sul pc che sul notes, me per primo, ci mancherebbe! Ma certo nel bosco non mi porto il computer, lì non vi annoto in modo naturale quello che vivo, magari le mie emozioni e pensieri di una veglia alle stelle, come invece faccio nel mio Quaderno di Caccia! Cari Capi, utilizziamolo, abituiamo i nostri esploratori a farlo, affinché questo strumento sia per loro utile, affinché diventi anche lo specchio della loro persona, che parli di loro, che essi in quel Quaderno vi si possano ritrovare sempre, anche quando, fra qualche anno, magari riguardando come me quella foto sulla prima pagina, sorrideranno pensando a quanti sentieri hanno solcato, a quanta strada hanno fatto, a come lo Scautismo li ha aiutati a crescere, pronti loro, col loro “estote parati” vissuto nel cuore, ad aiutare laddove il Signore ci conduce!
Fabio Sommacal Commissario Nazionale Esploratori