Maternità

Barbara Orioni

Il giorno in cui ci hai fatto capire che c’eri non lo scorderò mai: gioia, confusione, aspettative, progetti, domande…

Tante emozioni in poche ore ma una sola certezza, stavi arrivando e il cuore era pieno.

Le settimane successive sono state una continua scoperta, il corpo si stava adattando ma oggi direi meglio, ti stavi facendo il tuo spazio.

Il primo battito del tuo piccolo cuoricino, una scarica di felicità che non si esaurirà mai, i tuoi movimenti, le capriole e i primi singhiozzi hanno dato forma e sostanza al mistero della vita.

Durante la tua attesa ci siamo sentiti fortunati, o meglio nella grazia di Dio perché sapevamo che ci avresti resi ancora più ricchi.

Ero molto incuriosita, cercavo di immaginare il tuo viso, il tuo naso.

Ci chiedevamo a chi saresti assomigliato, quale sarebbe stato il tuo carattere.

Ti facevamo continuamente sentire la nostra voce, ti chiamavamo per nome affinché tu avessi potuto subito sentirti amato.

Finalmente mancava poco, eri già grande e ogni tuo spostamento sembrava un terremoto.

“Ogni momento è buono”, ci dicevano negli ultimi giorni, ma di svelare il tuo visetto proprio non ne volevi sapere.

Ricordo ancora, mentre a Soriano si svolgeva l’Assemblea Regionale, non da candidato ma da CHIAMATO sei arrivato.

Come nel servizio hai risposto eccomi alle voci del mondo e dopo l’ennesima ma ultima capriola in acqua hai fatto sentire finalmente la tua vocina, il tuo papà ti ha preso in braccio ed è stato come se si fosse guardato allo specchio.

Tutti dicono che la maternità, come la paternità, ti cambia la vita, in realtà la arricchisce, come un disegno che prende sfumature nuove.

E’ l’impegno di ogni giorno che dà questi colori, alla volontà e alla responsabilità di portare avanti tutta la quotidianità che abbiamo scelto di vivere, prima in due e ora con te.

“Fare del mio meglio” vale anche oggi.

Il servizio è sempre stato un impegno centrale nel nostro percorso scout.

“Se puoi, devi” è il motto che lascia sempre tutti disarmati di fronte alla gioia di essere chiamati. Non puoi fare altrimenti.

Oggi il nostro servizio è rivolto comunque agli altri, è misurato ancora sulle nostre possibilità, come allora, il nostro meglio di ieri non coincide con quello di oggi ma è pur sempre ciò che possiamo dare.

Vorrei che anche tu un giorno possa essere fiero e onorato di poter condividere il tuo tempo con e per gli altri, vorrei che fossi felice procurando la felicità a coloro che incontrerai.

Che il Signore metta anche sulla Tua Strada un prossimo da poter servire.

Buona vita Francesco!

Posted in 4/2016, Maternità