La preparazione dei passaggi

Intereducazione al campo estivo

Paolo Cantore – cantorep@gmail.com

Le giornate si sono allungate, la temperatura è salita, sono passate le grandi avventure del San Giorgio, della Caccia e del Volo di Primavera.

Adesso il prossimo obiettivo è lì, in mezzo all’estate, è il campo estivo.

E fin qui non ci sarebbe nulla di nuovo direte voi.

Infatti quello di cui andremo a scrivere oggi è qualcosa di ormai consolidato nei nostri metodi, ma è anche qualcosa di molto difficile da realizzare.

La preparazione dei passaggi tra le unità. In particolare quel momento fondamentale che è il campo estivo delle varie unità.

Se prendiamo le Norme Direttive di Branca Esploratori (solo perché erano le più vicine sulla scrivania, ma il discorso è comune a tutte le branche), troviamo un ampio spazio dedicato ai passaggi tra le unità.

Come sempre, però, la parte più complessa è la messa in atto di quanto indicato nelle varie norme.

E qui vorremmo provare a dare qualche suggerimento operativo utile.

Il passaggio non sarà un evento immediato e temporaneo, ma sarà qualcosa che è venuto da lontano…

Sicuramente il Capo dell’Unità ricevente avrà approfondito, nel corso dell’anno, con il capo dell’unità passante, le caratteristiche dei singoli ragazzi/e.

A tal fine potrebbe essere una buona prassi (magari da iniziare già il prossimo anno) preparare delle piccole schede su ogni ragazzo/a da consegnare al capo che li andrà a ricevere, contenenti tutte le caratteristiche personali, il percorso svolto in unità ecc.

Questo perché la redazione di una piccola scheda può aiutare a fissare alcuni passaggi fondamentali di un ragazzo e perché può essere un utile strumento di riflessione del Capo che le andrà ad utilizzare magari per comporre le Squadriglie o per preparare il programma annuale.

Nell’ottica di questo passaggio, poi, le unità avranno cura di trovare un momento per far incontrare i ragazzi con il nuovo capo unità o con l’unità stessa.

E qui si rende necessaria una preparazione un po’ più ampia.

Prima di tutto dobbiamo considerare che, se vogliamo realizzare concretamente questo evento, dovremmo evitare di ridurlo ad un momento di pochi minuti all’interno di una riunione, poche settimane prima dell’uscita dei passaggi.

Purtroppo spesso e volentieri si finisce così.

Si può pensare, invece, di organizzare il campo di prima e seconda branca ad una ragionevole distanza l’uno dall’altro, così da consentire alla prima branca di andare a fare una uscita, nel corso del campo, nelle vicinanze del campo di seconda branca.

In questo momento si potrà magari organizzare insieme la celebrazione (se avessimo la fortuna di avere l’Assistente al campo) e, mentre una parte dei ragazzi/e sarà impegnata in giochi e attività – magari sotto la direzione di un aiuto Capo – i passanti saranno ospiti delle Squadriglie (che non dovranno essere necessariamente quelle di futura destinazione), per un pranzo o per una visita agli angoli ed alle costruzioni.

Discorso diverso – per ovvi motivi – dovrà avvenire per la terza branca.

Qui sarà quasi impossibile che i futuri Novizi Rover e Scolte Semplici possano andare ad incontrare l’unità in cui saliranno, vuoi perché i campi non devono coincidere, a livello di date, vuoi perché un campo mobile non può facilmente accogliere degli “ospiti”.

A questo punto sarà il Capo di Terza Branca che andrà a trovare i ragazzi al campo di Riparto.

Potrebbe essere una buona occasione per il Capo per passare qualche giorno in cambusa, senza essere coinvolto direttamente nelle attività, facendosi vedere ed osservando i passanti all’opera.

O addirittura, ancora più favorevole, potrebbe essere la presenza del Capo al campetto o all’Uscita di Alta Squadriglia realizzati a ridosso del Campo Estivo, con un ruolo di supporto (meglio se per non tutta la durata dell’attività), così da conoscere – concretamente – e sul campo i ragazzi che gli saranno affidati.

L’organizzazione di questo momento di incontro, come detto, deve partire da lontano.

Il campo estivo, tra i suoi elementi, deve necessariamente prevedere la possibilità di questo primo “assaggio” di passaggio.

Quando andiamo a vedere un posto per il campo, oltre a preoccuparci di trovare il sole, gli alberi, l’acqua ecc., dobbiamo anche pensare alla concreta fattibilità di un momento di incontro con le altre unità interessate ai nostri ragazzi.

La scelta di un “surrogato” quale possa essere una veloce riunione in sede a settembre, non può garantire un risultato idoneo, anche se tante volte è capitato di dovervi ricorrere.

Un’altra tendenza che dovremmo evitare, per quanto possibile, è la “toccata e fuga” di un capo al campo, che passa a salutare i futuri passanti, fa con loro una veloce chiacchierata e ci si trattiene, magari un’oretta.

Anche qui il risultato non sarà molto dissimile dal “surrogato” precedente…

Una grossa mano in questa organizzazione ce la potrà dare anche il Capo Gruppo (che sempre vigila attentamente sui passaggi), che sicuramente ci potrà aiutare a coordinare tutti questi momenti di incontro.

Sicuramente una corretta progettazione (ed esecuzione) di questo momento non porterà ad una sicura riuscita o ad un sicuro fallimento di tutte le attività future, tuttavia, come si dice di solito, “chi ben comincia…”

Ora, ai temerari che sono arrivati a leggere fino a questo punto, chiederei di inviarmi, via mail, le vostre esperienze di attività e di organizzazione dei passaggi tra le unità al Campo Estivo ed oltre.

Chissà che non possano diventare anche una buona traccia per altri Capi!

Posted in 2/2017, Nello Zaino