IL PROGRAMMA

“Il programma Scout è una serie di attività da UOMO adattate alla struttura del ragazzo.Il programma Scout non chiede nulla al ragazzo che non sia fatto anche dall’adulto ma passo per passo porta dallo stadio in cui si trova allo stadio in cui si troverà alla fine”.
Queste righe, scritte dal prof. James Russel della Columbia University di New York, furono riportate nel Libro dei Capi da B.-P., a ben descrivere con altre parole il progetto contenuto nel percorso Scout: valori ed ideali elevati, da adulto, trasmessi attraverso attività adatte e comprensibili nelle diverse età. La lealtà e la generosità, tanto per nominarne qualcuno, sono egualmente importanti per la bambina come per l’adulto, ma si percepiscono in modo diverso. Tornando al programma vero e proprio, esso non può diventare il frutto di un’operazione meccanica perché la prima cosa da fare è osservare le ragazze o i ragazzi che abbiamo di fronte e capire di che cosa hanno bisogno, e quale sia il loro punto di partenza: questo vuol dire che mai il programma di un anno sarà uguale all’altro, perché mai un’unità è uguale l’anno successivo: anche fosse composta dalle stesse persone, esse sarebbero cambiate e maturate nel frattempo. Potrà piuttosto capitarci che, dopo un po’ di tempo, venga più facile, di fronte ad una esigenza, pensare velocemente ad uno strumento del metodo da mettere in campo, ad un’attività che per esempio permetta a Chiara di superare la timidezza, ad Alessia di essere più responsabile… cosa ben diversa dal riempire gli spazi di una tabella, standard o meno che sia… “Il programma Scout è una serie di attività da UOMO adattate alla struttura del ragazzo. Il programma Scout non chiede nulla al ragazzo che non sia fatto anche dall’adulto ma passo per passo porta dallo stadio in cui si trova allo stadio in cui si troverà alla fine”. Dedicare i primi pensieri e trascorrere la prima parte della riunione a parlare di Sara, di Camilla, di Viola o di Emma non significa solo fare un buon programma… è il nostro modo di rispettare e voler bene alle nostre ragazze per quello che sono, cioè… un prodigio, come dice il mio vescovo. Se il Lupetto o la Coccinella potranno percepire, a modo loro, di aver acquistato delle abilità, se la Guida e l’Esploratore si sentiranno più sicuri di sé stessi, se il Rover e la Scolta proveranno la gioia di aver servito ed avranno la sensazione di aver fatto qualche cosa di giusto e di generoso… sarà la riprova che il programma era fatto per arrivare a loro! Guardando al nostro programma, possiamo sin dall’inizio verificarne la completezza facendoci queste domande:
• Quali aspetti del carattere punto a migliorare?
• Quali sono le cose che avranno imparato a fare meglio?
• Saranno diventate più forti e più consapevoli della loro fisicità?
• Avranno avuto l’occasione di sperimentare la gioia di fare qualche cosa per gli altri?
• Avranno avuto l’occasione di incontrare Gesù?
Se a tutto questo sapremo dare una risposta significherà che i 4 punti di B.-P. sono diventati anche per noi, un riferimento essenziale nell’applicazione del metodo, al di là della Branca nella quale prestiamo servizio.

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