Padre Pino Puglisi, BEATO!

Era una sera di settembre del 2010, quando Lia, la capo con cui già da un anno avevo iniziato a lavorare per la formazione di un nuovo gruppo, mi domanda: “Massimo, ma se riuscissimo ad aprirlo questo gruppo, hai già in mente un nome?”. Non ci avevo mai pensato, ma anche se la domanda mi aveva spiazzato la risposta mi venne immediata: “Ho
svolto una bella Avventura di Servizio al Centro Padre Nostro di Brancaccio, e lì ho apprezzato la persona di Padre Pino Puglisi… Lia, che ne pensi? Vogliamo proporre Padre Pino Puglisi al primo Consiglio di Gruppo?”. Era una chiacchierata
come tante di quel periodo. Un periodo in cui tutti fantasticavamo su tante cose che dovevano rendere “Gruppo” quei ragazzi che il Signore ci aveva fatto conoscere. Un nome, un numero, un fazzolettone, delle unità in cammino…

Pochi mesi dopo il Consiglio Direttivo autorizzò l’apertura del nuovo gruppo con il nome di Palermo 13 “Padre Pino Puglisi”. Padre Pino, che persona! Era un Palermitano che sapeva il fatto suo, ma che soprattutto (lo voglio sottolineare) era un uomo di Fede, un uomo che credeva! Credeva in Dio e nella Giustizia… era l’esempio del Buon Cristiano e Bravo
Cittadino. La sua Fede in Dio era tanta e nei suoi gesti si poteva intravedere una persona semplice, tanto che per molte abitanti di Brancaccio (quartiere di Palermo ad alto tasso di povertà e criminalità), era considerato un “ingenuo”.
E proprio questo suo essere “ingenuo” fu secondo molti la sua pecca più grande. Questo prete osò richiamare tanti ragazzi dalle strade, strappandoli dalle mani dei mafiosi della zona, con la forza del dialogo e del Vangelo. Apri quel
Centro “Padre Nostro” in un punto dove la mafia regnava sovrana e creando per i ragazzi “ l’alternativa”. Un’alternativa animata dal suo  modo di fare  stimo- lante. Uno dei suo motti era “se ognuno fa qualcosa, allora si può  fare  molto”.

Una volta invitò i suoi ragazzi a fare una  bella scampagnata nel bosco di Ficuzza (proprio dove c’è la nostra base  associativa “Base Lupo”) e lì inizialmente l’allegria fece da padrona tra carne arrosto, salsicce  e bicchieri di vino. Ma sul più bello,  chiamò i ragazzi a se per  fare  due  passi nel  bosco.  Iniziò  a parlare loro  sulla  bellezza del creato e su come tutto questo sia opera di Dio… e loro lo ascoltarono esternando i propri pareri. Tutti volevano bene a 3P (come lo chia- mavano, dalle  iniziali di nome e cognome), il “Parrino” che sorrideva sempre!  E lui  amava tutti… era  un  eccezionale “amante” del  prossimo! Amò  fino  alla  fine. Amò anche il suo  assassino. Eh si, un  uomo così amato e solare, ma soprattutto un prete, cadde  per mano mafiosa proprio il giorno del suo 56° compleanno.

Stava per aprire il portone di casa di ritorno da una  festa di compleanno organizzata per lui dai suoi ragazzi, quando si senti chiamare. Si voltò, riconobbe l’assassino, sorrise ed esclamò: “Me l’aspettavo”, voltandosi nuova- mente, prima di essere ucciso  da un  colpo  a tradimento. Uno sparo che segnava la fine  di un  uomo e e la nascita di un  futuro Beato….

Sulla sua storia, sul processo penale ai suoi assassini, sul processo di beatificazione e su tanto altro se ne potrebbe scrivere pagine in- tere, ma  mi fermo qui  e ritorno ai miei  pen- sieri. Il 25 maggio 2013 ho svolto servizio d’or- dine  al Foro Italico di Palermo con i Capi e Ro- ver del mio Gruppo insieme al nostro Distretto Palermo Ovest e a quello del Palermo Est. Pra- ticamente noi  del  Gruppo “Palermo 13” era- vamo  un  puntino tra tutti gli Scout di varie associazioni, presenti in mezzo ad 80.000 fedeli provenienti da varie  parti d’Italia. L’evento del giorno era “La beatificazione di padre Pino  Puglisi”  e noi  non  potevamo mancare! Non  per  stare nelle prime file in bella mostra, ma per essere lì pronti a far qual- siasi  cosa  ci fosse  stato bisogno di fare:  ”se ognuno fa qualcosa…” è anche il nostro motto e 3P da lassù  si aspettava questo da noi..  La cerimonia è stata emozionante e per niente stancante, ma c’è un momento che ri- corderò per sempre. Quando fu scoperta l’im- magine del Beato Pino mi avvicinai a Lia e le bisbigliai all’orecchio:  “Che emozione! Il nostro caro  3P è Beato! Ma ti ricordi quella sera  di settembre, quando tu mi domandasti…”.

Massimiliano Signorello Palermo 13 “Padre Pino Puglisi”

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