I tuoi cieli sembran prati, e le stelle tanti fior

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«I tuoi cieli sembran prati, e le stelle tanti fior
Son bivacchi dei beati, stretti in cerchio al lor Signor
Quante stelle, quante stelle, dimmi Tu la mia qual è?
Non ambisco alla più bella, basta sia vicino a Te».

Con questi versi del canto “Al cader della giornata” “Preghiera della sera”, scritto da don Tarcisio Beltrame Quattrocchi per il San Giorgio del 1946, è facile immergersi nel clima stupendo e unico dei Campi estivi a conclusione del fuoco serale e le emozioni si fanno forti.

È proprio grazie alle stelle che la notte non fa più paura e il cuore di ogni Guida e Scout si fa pieno di stupore e di meraviglia.

Le stelle sono state sempre importanti per orientarsi e seguire la strada giusta, proprio come ha saputo fare il nostro Patrono San Giorgio nel seguire i valori cavallereschi.

Anche il cielo della Bibbia è pieno di stelle e osservandole arriviamo a scoprire, avanzando nella fede, il vero senso del nostro cammino.

Vogliamo, allora, ricercarle e seguirle nel corso delle pagine bibliche, in un viaggio ricco di sorprese e incontri.

Le stelle sono sin da subito, tra le prime a esserci nei giorni della creazione:

«[Il Signore] Ha creato i cieli con sapienza, …
Ha fatto le grandi luci, …
Il sole, per governare il giorno, …
La luna e le stelle, per governare la notte,
perché il suo amore è per sempre» (Sal 136, 5.7-9).

Brillano nel cielo a miriadi, ma ognuna è unica e insieme formano meravigliosi disegni. Di fronte a tale spettacolo, il Salmo 8 dà voce al nostro stupore e porta alla luce le domande più profonde del cuore:

«O Signore, …
Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?» (Sal 8,2.4-5).

Eppure il Signore si prende cura di noi e ci conosce uno a uno così come conosce le stelle del cielo:

«Egli conta il numero delle stelle
e chiama ciascuna per nome» (Sal 147, 1.4).

Anche Giobbe, provato duramente, ritrova la via della pace quando Dio lo invita a osservare il creato riconoscendosi piccolo di fronte all’immensità del cielo:

«Puoi tu annodare i legami delle Plèiadi
o sciogliere i vincoli di Orione?
Puoi tu far spuntare a suo tempo le costellazioni
o guidare l’Orsa insieme con i suoi figli?» (Gb 38, 31-32).

Mostrandogli le stelle, il Signore invita Abramo ad alzare lo sguardo; lo incoraggia così a uscire dai suoi piccoli orizzonti e a incamminarsi verso la terra promessa:

«Poi lo condusse fuori e gli disse: “Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle” e soggiunse: “Tale sarà la tua discendenza”» (Gen 15,5).

Nella notte del mondo, è una stella a indicare ai profeti la nascita del Messia:

«Oracolo di Balaam, …
una stella spunta da Giacobbe
e uno scettro sorge da Israele» (Nm 24, 15.17).

Le stelle sono anche capaci di rispondere al Creatore brillando di gioia:

«Le stelle hanno brillato nei loro posti di guardia
e hanno gioito; egli le ha chiamate ed hanno risposto: “Eccoci!”,
e hanno brillato di gioia per colui che le ha create» (Bar 3, 34-35).

Dall’Oriente, guidati da una stella più luminosa delle altre, i Magi giungono vicino a Betlemme:

«Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: “Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo”» (Mt 2, 1-2).

“Per un’altra via” prosegue quindi il cammino, per diffondere ovunque la luce del Vangelo e, nell’invito rivolto dall’Apostolo Paolo, le stelle sono il modello di luce per cristiani di tutti i tempi:

«per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti … In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo» (Fil 2, 15).

Sono ancora le stelle a stringersi attorno alla Chiesa, all’umanità nuova, a Maria, donna vestita di sole, per farle da corona:

«Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle» (Ap 12, 1).

Nel nostro cammino però non possiamo fermarci alle stelle: per quanto alte esse brillino nel cielo, sono sempre creature che ci invitano ad andare oltre, sempre oltre. Maria è allora la “Stella” per eccellenza perché ci indica sempre Gesù e a lui ci guida:

«Quando alzi gli occhi al cielo e vedi il sole, la luna, le stelle e tutto l’esercito del cielo, tu non lasciarti indurre a prostrarti davanti a quelle cose e a servirle» (Dt 4, 19).

Ma è alla loro presenza che noi cristiani, Guide e Scout, preghiamo per affrettare la venuta del Signore Gesù, la “Stella radiosa del mattino”:

«Io, Gesù, ho mandato il mio angelo per testimoniare a voi queste cose riguardo alle Chiese. Io sono la radice e la stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino» (Ap 22, 16).

don Marco
Scoiattolo furbetto

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Posted on

05/04/2020