Venite et Videte

Pietro e Maria RYS

Riportiamo il testo della lettera inviata dai Commissari Generali in occasione dell’Eurojam 2014 e già pubblicata sui siti associativi.

“Fratelli scout, Vi chiedo di fare una scelta solenne. Esistono tra i vari popoli del mondo differenze di idee e di sentimenti, così come ne esistono nella lingua e nell’aspetto fisico. La guerra ci ha insegnato che se una nazione cerca di imporre la sua egoistica volontà alle altre, è fatale che ne seguano crudeli reazioni. Il Jamboree ci ha insegnato che se facciamo prova di mutua tolleranza e siamo aperti allo scambio reciproco, la simpatia e l’armonia sprizzano naturalmente. Se voi lo volete, partiamo di qui con la ferma decisione di voler sviluppare questa solidarietà in noi stessi e tra i nostri ragazzi, attraverso lo spirito mondiale della fraternità scout, così da poter contribuire allo sviluppo della pace e della felicità nel mondo e della buona volontà tra gli uomini”
(Dal discorso finale di B.-P. al 1° Jamboree di Olympia del 1920).

Cosi B.-P. chiudeva il primo Jamboree della storia dello scoutismo.
Ci auguriamo davvero che questo spirito pervada tutti noi all’alba di questo importante evento.
Il primo agosto circa 4.500 persone tra Esploratori, Guide e Capi arriveremo dopo un lungo e faticoso viaggio in Normandia. Lì incontreremo altri 7.500 scout di altre 18 Nazioni per costruire un campo ed una comunità di 12.000 “figli” di questa meravigliosa avventura che chiamiamo Scoutismo.
Pregheremo insieme, giocheremo insieme, insieme cucineremo e mangeremo, insieme canteremo e vivremo la magia che solo un campo scout può dare.
E’ il risultato di un lungo lavoro di tre anni, su cui crediamo valga la pena collettivamente di riflettere.

12.000 Scout
4 camion di 40 t di materiale
210 Bus attesi in 36 ore
4 km di canalizzazione acqua x 200 metri cubi giorno
300 persone per la sicurezza 24 h/24 h
Equipe Sanitaria presente 24 h/24
315000 pasti per 38t Di cibo per giorno
2 Messe e due cerimonie per 12 000 persone
18000 giorni di Servizio
1589 Squadriglie

Non è stato semplice, per l’intera Federazione, per i nostri fratelli Francesi, per tutta la nostra Associazione, affrontare un sentiero così impegnativo, non è stato semplice per i nostri gruppi, i nostri ragazzi e le famiglie, in un momento così complesso di crisi economica, ma soprattutto in un momento in cui socialmente viene messa in discussione proprio la parola “Europa”, minata da conflitti economici, da situazioni di malessere, da posizioni estreme.

In questa situazione noi ci apprestiamo invece ad affermare con forza questa parola, EUROPA, è il nostro territorio di “caccia”, è la nostra comune terra da “esplorare” da costruire insieme.
L’EUROPA è nelle nostre radici, la scelta dei nostri capi Fondatori di aderire a una federazione Europea fu geniale; leggere e vedere l’Europa intera come territorio del nostro vivere, crescere e educare scout, è davvero una nostra peculiarità. E’ nella natura dello scoutismo, l’internazionalità, è il movimento giovanile più grande al mondo, 40 milioni di scout, e a oggi oltre 800milioni di scout hanno pronunciato la stessa promessa.

Costruire questo progetto, ha voluto dire superare tanti scogli, non ultimo un cambio di luogo a meno di nove mesi dall’evento, abbiamo dovuto cambiare tante volte i nostri piani, tante volte metterci in discussione, ripensare i modi, il costo, il tempo e cosi via, e questo dialogando con i nostri fratelli in una lingua che non è la nostra, in un contesto che non è il nostro.
B.-P. aveva ragione, è indubbio che esistono differenze che spesso sono barriere, diventano muri apparentemente troppo alti, che spingono tutti noi spesso a valutare la rinuncia come la migliore scelta.

Qualcuno diceva che l’egoismo è una casa troppo comoda e accogliente per rinunciarvi. Se avessimo rinunciato a quest’avventura, saremmo caduti davvero nell’egoismo, invece è bello guardare indietro e leggere che siamo riusciti a non cadere in tentazione.

Ci sono stati momenti in cui il carico logistico era davvero difficile e faceva apparire quest’avventura come una splendida utopia, ma le utopie sono realizzabili solo quando tutti ci credono, oggi possiamo dire di averci creduto insieme. E’ realtà poter pensare di far vivere ai nostri ragazzi una esperienza così forte, sicuramente dura, sicuramente diversa, sicuramente UNICA!

Educare all’internazionalità, attraverso il nostro metodo; educare alla valorizzazione di tutto ciò che unisce, e alla conoscenza di ciò che divide, le differenze allora, diventano ricchezza comune, e le cose comuni forza di coesione .

I nostri ragazzi vivranno il campo nelle sue attività insieme con altri ragazzi provenienti dal Canada fino alla Kamchatka e sicuramente affronteranno difficoltà, di relazione, di comunicazione ma anche di costume, di usi e abitudini.

Abbiamo la stessa legge che al 4° punto recita e afferma: “La Guida/Scout è amica/amico di tutti e Sorelle/fratelli di ogni altra Guida/Scout”, abbiamo una stessa Promessa che ci unisce, che ci pone di fronte a Dio con gli stessi obiettivi e questi sono gli elementi che permetteranno di superare ogni difficoltà.

Alle famiglie che così pazientemente ci hanno supportato, in un momento economico in cui sappiamo di aver chiesto tanto, vogliamo dire grazie. Avete comprato le torte fatte dai vostri ragazzi, i lavoretti, e questo per contribuire alle tante forme di autofinanziamento messe in campo dai Riparti, avete sostenuto i gruppi, perché come noi avete creduto che questa esperienza fosse importante per i vostri figli. Certamente torneranno a casa stanchi, ma con una luce negli occhi diversa, una luce che è nata da una grande CONDIVISIONE, che solo l’essere insieme con altri 12000 fratelli può dare.
A tutti i capi delle pattuglie nazionali esploratori e guide, gli RYS, le scolte e i Rover che si sono caricati e si caricheranno sulle spalle uno zaino che a volte è apparso e apparirà assai pesante vogliamo dire ancora Grazie, perché senza di loro, senza il loro spirito di servizio nulla sarebbe stato possibile.

L’ultimo Grazie va a Nostro Signore che ci ha dato la forza di crederci e di continuare a lavorare per realizzare questa meravigliosa avventura; invochiamo la sua protezione e la Custodia dei 12.000 ragazzi che parteciperanno all’Eurojam e siamo pronti a partir!

Andremo e Vedremo ….

Posted in 3/2014, Editoriale