Una Pista per la vita buona Hillo! illo! illo!

Su, su! Su, su! Hillo! Illo! Illo! Guarda in su Baloo del Branco dei Lupi di Seeonee… Sono le parole di Chil che, su richiesta di Mowgli, segnala a Baloo la traccia del Bandar-log. La salvezza di Mowgli viene dall’alto: da chi sa guardare lontano e lo fa senza risparmio di energie. La fantasia dei Lupetti, e soprattutto dei Cuccioli che ascoltano per la prima volta il racconto della caccia di Kaa, è sollecitata nell’immaginare Chil che tiene d’occhio la Giungla  sottostante. Aiutiamo i bambini a conoscere le Storie di Mowgli realizzandone i protagonisti.
Guarda e realizza
Il lavoretto che vedete è semplice: osservate il disegno, metteteci pazienza e precisione marcando bene le pieghe col dorso dell’unghia. Non aggiungetevi né disegni, né colore: i profili precisi, le pieghe scattanti stimolano ricordi ed emozioni personali. Per realizzarlo in Branco conviene ingrandire l’apertura alare fino a 15 cm. Il corpo si farà con 5 pieghe, gli intagli delle penne sono diritti: fare attenzione ed usare vere forbici. Il capo è simile al noto aeroplano a freccia e va fissato con una goccia di colla, ripiegando la parte inferiore del collo sotto il bordo dell’ala. Per le piccole dimensioni occorre più calma: il collo e becco si fanno su spessore maggiore. Per portare Chil a casa tenetelo protetto tra le pagine di un libro. Si potranno presentare anche Akela, Baloo, Bagheera e Kaa. Con una quinta ed un fondo si monteranno in un diorama, da incorniciare, per la Tana e per la camera dei Lupetti. Tutte le istruzioni si potranno trovare sul prossimo Sotto l’Albero del Dhâk.
Consiglio di Branco, Consiglio d’Akela, Branco: un lavoretto a catena.
Il materiale necessario è molto semplice, come anche i gesti. È richiesta solo la precisione delle forme, delle proporzioni e delle piegature. Per facilitare l’esecuzione da parte del Branco converrà far trovare pronta la forma base, e questo è uno di quei lavoretti che il Consiglio d’Akela potrà predisporre al meglio in precedenza.
Carta, consolle e buone abitudini…
Immaginate il Cucciolo che torna a casa con il suo bel Chil di carta. Lo potrà appendere, ma di sicuro prima ci giocherà sognando ad occhi aperti la scena raccontata da Akela. Pensate: all’epoca di video giochi e di consolle è probabile che un pezzo di carta piegata per un po’ di tempo potrà avere il  vantaggio  sui  video.  Vorremmo che il Cucciolo porti a casa anche qualche “buon seme”, come l’interesse, l’attenzione, l’applicazione, la perseveranza, la precisione, l’aver fatto qualcosa insieme ad altri. Un semplice lavoro fatto insieme permette ad ogni Lupetto di giungere a possedere delle buone abitudini, capaci di preparare una grande personalità. Questo è il sogno che ogni capo educatore deve nutrire nel suo cuore per ciascuno dei Lupetti del suo Branco.
Osserva la mia traccia!
Mowgli chiede a Chil di seguire la sua Pista dall’alto e di far sentire, a chi gli sta a cuore, che è ancora vivo su una Pista che solo Chil, dall’alto, può vedere. Anche noi VV.LL. siamo chiamati a fare come Chil: guardare lontano e vedere quella pista che Dio ha disegnato per ciascuno dei nostri Lupetti e che noi, come educatori, siamo chiamati a scorgere e a indicare ad ogni Giocare il gioco nostro Lupetto affinché un giorno possa essere felice della sua vita. Cosa vuol dire “guardare lontano”? Immaginare il Lupetto ormai in età della Partenza Rover. Così lontano? Sì: almeno a questa distanza, perché abbiamo messo nel cuore dei lupetti quelle buone abitudini che ne faranno l’uomo di domani. Non un semplice uomo: ma un uomo felice. Non è solo il segreto educativo di ogni buon capo, ma anche il segreto stesso di ogni paternità: desiderare ciò che Dio, fonte di ogni paternità, sogna per ciascuno dei suoi figli.
Un buon lavoro è alla base della felicità
Ne La strada verso il successo, B.-P. ci offre una tabella che ha per titolo: “come guadagnarsi da vivere” e “come vivere la felicità”. Cerca quegli schemi e pensa al nostro Cucciolo con in mano il foglio di carta che sta ritagliando il suo Chil. Nell’attività di abilità manuale fatta bene ci sono i prerequisiti per imparare a lavorare bene e ad essere felici. C’è di più: quel cucciolo forse è entrato in Branco perché ha visto in te un fratello maggiore capace di tante belle cose e di tante buone qualità. Tra queste c’è l’abilità manuale grazie alla quale tu, Vecchio Lupo, sai realizzare sempre nuove avventure.
Dieci dita e Creazione
L’abilità manuale è uno dei 4 punti di B.-P. da realizzare nel programma annuale. Ai lupetti chiederemo di saper ben usare le dieci dita: sarà il modo per scoprire che il lavoro ben fatto realizza la nostra umanità. B.-P. diceva “Quale differenza c’è quando si lavora per amore di ciò che si fa!”. Con le piccole attività proposte in branco riusciremo a trasmettere che il senso ultimo di ciò che si fa è di farlo per amore. Amore verso chi?

  • Verso Dio perché impareremo che fare le piccole cose come si deve è rispondere alla chiamata di Dio che ci vuole compartecipi dell’opera della creazione. Perché non dirlo ai nostri Lupetti con i mezzi che abbiamo?
  • Verso noi stessiperché “corrisponde alle intenzioni di Dio” su di noi che con il nostro lavoro miglioriamo le nostre condizioni di vita [G.S. 34].
  • Verso il nostro prossimo perché con un buon lavoro e un buon carattere assicureremo la felicità anche a coloro che quei lupetti ancora non conoscono: la loro (o nostra) futura moglie e i loro (o nostri) futuri figli, oppure la loro futura comunità se chiamati a speciali vocazioni. Ricordiamoci però: “futuri” per loro e per noi, ma ben “presenti” già ora nel cuore di Dio.

Così, per tutto questo, alla fine della Riunione avrà senso, nella Preghiera conclusiva, ringraziare il Signore per averci fatto usare bene le dieci dita che ci ha donato… ma nel loro cuore i VV.LL. sapranno che c’è ben altro!
Si ringrazia Stefano Longhi per il Chil di carta: ideazione, realizzazione, immagini.

Giuliano Furlanetto Akela d’Italia

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