Cristina Breda – Commissaria Nazionale Coccinelle
In primavera dovrebbero spuntare promesse, mughetti e genziane sulle “ali”delle Coccinelle così da permettere loro di volare più in alto e dedicarsi a nuove specialità.
Spesso quest’ultime sono un po’ trascurate quale strumento per rispondere meglio alle esigenze delle bambine e valorizzarle, e sono invece talvolta relegate ad attività da svolgere al volo estivo oppure da far gestire alla singola Coccinella.
Le specialità, come indicato nelle Norme Direttive di Branca, hanno degli scopi ben precisi: valorizzare le attitudini delle bambine, sviluppare qualità e capacità, rafforzare l’abitudine al Favore, capire quali sono i loro punti deboli e trovare così il modo gioioso di migliorare impegnandosi.
Permettono alla Capo, quindi, in un primo momento di conoscere meglio la Coccinella, scoprendo attitudini, potenzialità da valorizzare e facendo emergere eventuali difficoltà da superare in modo concreto, divertente e appassionante.
Le Specialità sono divise in cinque gruppi, come i punti della Formazione, proprio per poter spaziare nella varietà delle esigenze e delle opportunità da cogliere,
Spetta, pertanto, a noi conoscerle, utilizzarle e metterle al servizio nostro e delle bambine. Di frequente accade che vengono ripescate quando non si sa più cosa fare verso la fine dell’anno oppure vengono proposte al Volo estivo, magari con un’attività speciale di un pomeriggio, lasciando poi la gestione alle Coccinelle senza un nostro vero contributo.
Può capitare che le bambine si appassionino e inizino a svolgere prove senza fine oppure che non si sentano particolarmente coinvolte e lascino cadere la proposta ricevuta, perdendo l’occasione di mettersi in gioco.
Siamo noi Capo a doverle accompagnare anche in questo percorso: innanzitutto presentando le Specialità per tempo: appena vengono consegnati i primi mughetti oppure durante uno dei primi Consigli dell’Arcobaleno (soprattutto se si hanno molte Coccinelle grandi e attive); in secondo luogo vanno poi aiutate nella scelta delle Specialità, nella lettura delle prove.
Capiterà sicuramente che le bambine siano stuzzicate da Specialità che un po’ conoscono o vicine alle loro attitudini (ad esempio per uno sport che praticano, piuttosto che una passione che hanno); ben venga incoraggiarle a iniziare proprio da quelle e valutare assieme se le prove sono adeguate, vedere quanto già sanno e quanto devono impegnarsi per conseguire alcuni traguardi.
Come indicano le Norme, infatti, “le prove di ciascuna Specialità costituiscono il livello minino da graduare per ogni Coccinella”: la Capo deve verificare se sono adeguate o se vanno aggiustate, non cambiando radicalmente la prova ma semplicemente aggiungendo qualcosina oppure semplificando.
La scelta sarà fatta in base alla singola bambina e al meglio che di lei vogliamo tirar fuori. Non dobbiamo però esitare nemmeno a proporre loro anche specialità che istintivamente non sceglierebbero ma che possono aiutarle a superare un loro limite.
Questo non vuol dire, ad esempio, proporre a una Coccinella che ha poca manualità di prendere la specialità di “Ago e Filo”, ma partire dal proporre quella di “Mani abili” che è più generale nella scelta del materiale e nella realizzazione e permette di adattarsi meglio alle capacità.
Non c’è da stupirsi se, poi, proprio affrontando quelle prove e vedendo che è in grado di superarle, prendendo fiducia in sé stessa, sia la bambina stessa a volerne fare altre, anche più complesse, appassionandosi a qualcosa di nuovo che altrimenti non avrebbe mai provato.
Molte volte, poi, le Specialità diventano anche occasione per conoscere meglio la bambina e scoprire delle qualità a noi ignote, come qualche capacità artistica o uno sport insolito che pratica piuttosto che degli interessi particolari.
Se andiamo a vedere la sua collezione a casa o la gara a cui partecipa abbiamo anche un’opportunità in più per relazionarci con i suoi genitori e comprendere meglio quale situazione familiare vive; così facendo sapremo camminare con loro nel modo più opportuno.
Le possibilità non mancano e non dobbiamo dimenticare che in questo percorso possiamo farci aiutare dal sussidio specifico di Branca, proprio intitolato “Il mio quaderno di Specialità”.
Infine è importante ricordare e far comprendere alle Coccinelle che le Specialità sono un modo per mettere al servizio del Cerchio le proprie capacità, uscendo da loro stesse e donandosi al prossimo, come dovrebbe saper fare una Coccinella che ha già terminato il sentiero del bosco. Così facendo, riusciamo a toccare le corde della singola bambina ma anche di tutto il Cerchio.
Il nostro Metodo, ancora una volta, ci mostra di essere ricco di strumenti e opportunità, proprio come il banco di una Gelateria di Roma dai 150 gusti che ho visto recentemente: non esitiamo a scegliere e a provarli tutti!