L’anno si è concluso, il Volo estivo è stato fatto ed il cruccio di ogni Capo Cerchio si profila all’orizzonte: il programma dell’anno! Questo grande rompicapo!
Spesso non lo si vuole fare, altre volte lo si stende in modo sommario, a grandi linee; altre non si sa da che parte iniziare e si fa un pot pourri di tutte le idee originali che vengono in mente pur di riempirlo! Il programma, invece, è un momento importante della vita di cerchio, la cui redazione richiede certamente impegno ma che permette, poi, di lavorare serenamente e in modo costruttivo per tutto l’anno. La fatica iniziale, quindi, viene ricompensata dai risultati e dall’ efficacia del proprio operato. Ecco, dunque, un piccolo vademecum per semplificarne la stesura e rendere il lavoro più facile, utilizzando le 5 W, la regola aurea di ogni articolo inglese.
WHO – Chi stende il programma?
Tutta la Pattuglia di cerchio: la capo, le aiuto e l’assistente.
WHERE – Dove?
Ovviamente non c’è un luogo preferenziale per scrivere il programma, purchè possa accogliere tutte. Visto che il programma dell’anno viene steso partendo dalla verifica del Volo Estivo, non si sa mai che anche la casa del volo non sia il luogo adatto per cominciare a buttare giù qualche idea!
WHEN – Quando?
Viene scritto all’ inizio dell’anno, a settembre, quando si ha il calendario di tutte le date di gruppo, distretto, nazionali e si è fatta una buona verifica dell’anno precedente e del Volo Estivo appena concluso.
WHAT – Che cosa contiene un buon programma?
• Un’analisi del cerchio: bambine, età, sentieri, esigenze specifiche.
• Gli obiettivi generali, ovvero gli obiettivi che vogliamo perseguire durante tutto l’anno (Ad esempio: creare un buon clima di Famiglia Felice, sviluppare l’espressione e la comunicazione, preparare il cuore all’ incontro con Gesù), e gli obiettivi specifici dei tre periodi in cui l’anno viene diviso (settembre/dicembre, gennaio/marzo, aprile/giugno).
• Tra questi obiettivi non vi sono, ovviamente, solo quelli riguardanti prove, tecniche o quant’ altro ma anche quelli che toccano il percorso spirituale delle bambine. Anzi, questa parte deve essere il fondamento per tutto il resto, quindi va meditata, approfondita e pregata.
• Un tema e un motto per l’anno.
• Le date degli appuntamenti fissi di gruppo, parrocchia, distretto, nazionali, ecc…
• I contenuti dei tre periodi, tenendo conto degli obiettivi. Se il mio obiettivo generale è l’espres- sione e nel primo periodo ho inserito una prima attività specifica, non prevederò di far fare su- bito le scenette ma sceglierò un’altra tecnica più specifica, come un mimo o una sciarada, che possa far progredire piano piano le bambine nella gestualità, o nella modulazione della voce, con miglioramenti probabilmente visibili anche a loro e che quindi possano dare loro sicurezza ed entusiasmo.
• Un’uscita al mese: anche le Coccinelle, con buo- no o cattivo tempo, vanno in uscita!
• Il programma del Consiglio dell’Arcobaleno, anch’esso con obiettivi ed attività. Spesso viene trascurato, invece quest’organo è una parte vi- tale del cerchio. Durante il Consiglio dell’Arco- baleno si preparano le Coccinelle al passaggio, ma non solo: se capo e vice capo sestiglia parteciperanno attivamente, tutto il cerchio ne beneficerà e seguirà la vostra proposta.
• Le date delle riunioni con i genitori: i genitori vanno avvisati per tempo in modo che possano parteciparvi; quest’appuntamento, infatti, è un’occasione imperdibile per farsi conoscere e sostenere dai genitori ma anche per coltivare il rapporto con loro.
• Gli obiettivi per le vostre aiuto capo: ricordate che anche voi siete responsabili della loro formazione; quindi, al di là di far conoscere il metodo Coccinelle nel modo più completo possibile potete fissare anche per loro degli obiettivi, concordati con la capo fuoco, così da camminare tutte nella stessa direzione.
WHY – perché?: questa domanda dovrebbe accompagnare la scelta di ogni obiettivo e di attività per evitare di mancare il bersaglio o perdere la stra- da maestra. Perché faccio quest’attività? Per stupire e fare qualcosa ad effetto o per educare (= tirare fuori il meglio da questa bambina)? Perché scelgo questo materiale piuttosto che un altro? Propongo questo gioco perché risponde ad un’esigenza, ad un obiettivo o perché non so cos’altro fare?
HOW – come? Quest’ultima domanda non fa parte delle 5 W ma può essere utile aggiungerla!
Non c’è un formato preferibile per fare il programma; c’è chi usa una griglia con tutte le domeniche e la riempie, chi utilizza un formato più discorsivo e scrive tutto, chi le mappe concettuali. La forma è personale, l’importante è che ci sia il programma, che sia chiaro e ab- bastanza ricco e che venga aggiornato, cambia- to, se necessario, o adattato. Una volta scritto, non va considerato immodificabile e da lasciare così per sempre! È utile, infatti, che alla fine di ogni periodo la capo cerchio, con il suo staff, faccia una verifica e modifichi quanto stabilito all’inizio dell’anno. Il programma, poi, non va custodito in un luogo segreto e non mostrato a nessuno, ma deve essere condiviso; con chi? Con l’incaricata di Distretto e con il Capo Gruppo: di certo non solo per senso della correttezza ma per avere un confronto, un consiglio e poter fare ancora meglio. Specialmente se non si sa da dove iniziare o si ha ancora poca esperienza, perché ad esempio si è al primo anno di servizio da Capo Cerchio, è importante (e aggiungerei fortemente auspicabile) chiedere aiuto alla Capo Cerchio uscente, all’incaricata di Distretto e/o al Capo Gruppo. Sono certa che tutti loro sa- ranno ben disposti a dare qualche consiglio!
Il programma è uno strumento che aiuta a semplificare il nostro servizio, non a complicarlo; per questo motivo deve essere considerato qualcosa di “vivo”, da tenere sempre dentro il proprio carnet, così da poterlo guardare, aggiornare, cambiare e migliorare per far sì che le destinatarie finali, le nostre Coccinelle, siano bambine felici!
Cristina Breda Commissaria Nazionale
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