Il 10 maggio 2012, il Santo Padre Benedetto XVI ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto riguardante le virtù eroiche del Servo di Dio Jacques Sevin.
È stata la prima tappa verso la beatificazione di uno dei fondatori dello scautismo cattolico, che ora può essere invocato come “Venerabile”.
Gli studi e la vocazione sacerdotale
Dobbiamo a questo gesuita francese se il nostro scautismo è fedele sia alle intuizioni di Baden-Powell che alla spiritualità cattolica. Nato a Lille nel 1882, Jacques Sevin sentì la vocazione religiosa all’età di 13 anni e a 18 anni, a settembre 1900, entrò nella Compagnia di Gesù. Ma nel 1901 la legge di soppressione delle congregazioni religiose in Francia lo costrinse ad emigrare in Belgio. Nel 1903 ottenne il diploma di inglese, che poi perfezionò con ripetuti soggiorni estivi in Inghilterra. “Senza saperlo, mi stavo preparando allo scautismo”, scrisse anni dopo. Quando nel 1913 la rivista dei Gesuiti, Études, pubblicò due articoli del padre Caye, molto critici verso lo scautismo, chiese e ottenne di andare in Inghilterra per verificare personalmente la situazione. A Londra incontrò il cardinale Bourne, Primate di Inghilterra, e il 20 settembre ebbe un incontro personale con Baden-Powell.
Lo Scautismo
Il 2 agosto 1914 Sevin fu ordinato sacerdote, ma lo scoppio della Prima Guerra Mondiale lo bloccò nel Belgio occupato dai tedeschi. Nel 1916 fu incaricato dell’insegnamento al liceo di Mouscron, dove fondò un Riparto Scout clandestino, intitolandolo a Santa Teresa del Bambin Gesù alla quale era molto devoto. Quando i tedeschi chiusero la scuola, Sevin si dedicò a riordinare i suoi numerosi appunti sullo Scautismo. Prese corpo così il libro Le Scoutisme, étude documentaire et applications, che vide la luce nel 1922 e che è rimasto un testo fondamentale per lo scautismo cattolico.
Il 25 luglio 1920, insieme ad alcuni promotori di gruppi di Scouts cattolici, fra cui l’abate Cornette e Édouard de Macédo, Sevin fondò la Fédération Catholique des Scouts de France” e ne divenne Commissario Generale. Il distintivo fu una croce di Gerusalemme, simbolo dell’universalità della Redenzione, caricata da un trifoglio, in quanto all’epoca in rancia il giglio rappresentava un simbolo politico. Pochi giorni dopo Sevin si recò al primo Jamboree Mondiale a Londra, dove ebbe l’occasione di incontrare il conte Mario di Carpegna, fondatore dell’A.S.C.I., e Jean Corbisier, fondatore degli Scouts cattolici in Belgio. Insieme costituirono l’”Office International des Scouts Catholiques”.
L’opera del padre Sevin
Nel 1922 Sevin frequentò un corso a Gilwell Park, al termine del quale Baden-Powell gli concesse il brevetto di Deputy Camp Chief (4 tizzoni) per la Branca Esploratori. L’anno successivo ottenne quello di Akela Leader (4 tizzoni) per la Branca Lupetti. Già dal 1921 il padre Sevin aveva aperto un campo scuola fisso a Chamarande, dove rilasciava dei brevetti con la stessa validità di quelli di Gilwell.
Nel 1924 Sevin lasciò l’incarico di Commissario Generale per occuparsi della formazione dei Capi. Grazie alla sua opera infaticabile, Chamarande fu il vero fulcro dello scautismo cattolico in Francia. Però nel 1933 la direzione nazionale dell’associazione lo invitò a ritirarsi dall’incarico di Commissario alla Formazione Capi. Il commento di Sevin fu: “Dopo avere vissuto la mistica dello Scautismo, siamo entrati nella politica dello Scautismo”. Sevin si ritirò ma, sollecitato da una Capo, Jacqueline Brière, maturò il progetto di una congregazione religiosa con una spiritualità ispirata a Sant’Ignazio, a Santa Teresa d’Avila, a Santa Teresa del Bambin Gesù. Nel 1944 nacque così l’”Institut de la Sainte Croix de Jérusalem”, congregazione femminile contemplativa e missionaria per l’educazione e l’evangelizzazione dei giovani.
Nella notte tra il 19 e il 20 luglio 1951 il padre Sevin tornò alla Casa del Padre. Il suo corpo riposa a Boran-sur-Oise, poco distante da Parigi.
L’interpretazione cattolica dello Scautismo
Il padre Sevin interpretò cattolicamente il pensiero di Baden-Powell, ripensando i valori e i simboli del metodo Scout, con l’intenzione di immettere lo scautismo nella vita della Chiesa come strumento di apostolato e come mezzo per meglio servire Dio, la Chiesa, il prossimo.
Sevin adottò interamente lo scautismo di Baden-Powell fino nei più piccoli dettagli, senza modificare nulla, ma sapendo dare un significato squisitamente cristiano a tutto il metodo Scout. Con il padre Sevin, ad esempio, la Squadriglia diventa una comunità di fratelli Scouts il cui significato è dato da Cristo, la Buona Azione viene sviluppata in senso cristiano, il servizio non è più filantropico ma diviene il dono di sé a immagine di Cristo servitore.
Il padre Sevin ideò un cerimoniale per i momenti importanti della vita Scout, rivide la Legge Scout interpretandola cattolicamente e radicandola nel Vangelo, analogamente fece con la Promessa, compose i tre Principi a completamento della Legge, ideo la Preghiera Scout (che per noi e la Preghiera della Guida), la Preghiera del Capo e numerosi canti Scout (Canto della Promessa, Signor fra le tende schierati, O Vergine di Luce, La leggenda del fuoco, …). In questo modo il padre Sevin diede allo scautismo una dimensione eminentemente cristiana. Lo scautismo cattolico che viviamo nella nostra Associazione è quello definito dal padre Sevin. Baden-Powell apprezzo molto l’opera del padre Sevin, tanto che affermo: ”La migliore realizzazione del mio pensiero è ciò che ha realizzato questo religioso francese”. Anche se il padre Sevin dovette affrontare molte difficolta per far accettare le sue idee, la sua opera è poi stata pienamente apprezzata dalla Chiesa, tanto che nel 1998 Giovanni Paolo II ebbe a dire: “L’incontro fra il metodo Scout e le intuizioni del padre Sevin ha consentito di elaborare una pedagogia basata sui valori evangelici, in cui ogni giovane è condotto a coltivare e sviluppare la propria personalità, mettendo a frutto i talenti che porta in sé”.
Attilio Grieco