L’azione educativa

Nel percorso scelto dalla mia Direzione di Gruppo, verso l’Assemblea Generale del 2012, è stato individuato come tema di maggiore interesse “l’essere fautori del dibattito educativo” e così, da buon Capo Gruppo, mi metto all’opera per prepararmi in modo adeguato. Oltre ai molti spunti già forniti dalla nostra Associazione, ho trovato molto interessanti alcune riflessioni di Mons. Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza- Bobbio, riportate nella nota pastorale Sani e salvi del Vescovo di Belluno-Feltre. Mons. Ambrosio indica alcuni tratti concreti dell’azione educativa, proposti con una precisa successione di aggettivi che delineano modalità importanti. Li riporto perché possano essere condivisi.
“Per monsignor Ambrosio l’azione educativa deve essere:
POSITIVA: per educare è importante dare credito alle persone e alle loro potenzialità con un sano realismo, fiducioso e senza ingenuità. La misura sapiente di rispettare la libertà dei figli, nelle successive fasi della crescita, sta specialmente nell’incoraggiamento positivo, non nel prevalere di correzioni negative.
PROPOSITIVA: occorre avere il coraggio di consegnare alla libertà dell’altro precisi significati su cui basare la costruzione della propria vita. Si è propositivi con lo stile di vita, non bastano parole e incitamenti.
PROGETTUALE: l’educazione deve sapere immaginare un futuro possibile per tutti e delineare passi e gradini reali per realizzare i sogni. Lasciar sognare, ma con volontà di assumere i mezzi possibili.
PROMOZIONALE: c’è bisogno di promuovere la formazione delle persone come soggetti attivi e responsabili. Come è importante cogliere le domande dei bambini con risposte aperte e suggerire ad adolescenti e giovani interrogativi che li fanno pensare!
PAZIENTE: l’azione educativa dà risultati che si vedono nei tempi lunghi, con un affidarsi a tutti gli imprevisti della vita che chiedono di saper ‘patire’ (pazienza), alimentando sempre la speranza.
INTEGRALE: siamo chiamati ad avere a cuore lo sviluppo di tutti gli aspetti che concorrono all’autenticità delle persone.
INTERIORE: l’educazione deve aver cura dell’interiorità della persona. Il cuore è toccato quando si vuol bene. non si fa del bene ai figli se non si vuol bene e si lascia così traccia nella loro interiorità.
FRATERNA: promuovere ciò che accomuna ogni persona nel rispetto della diversità è azione educativa, facilitata quando ci sono più figli.
COLLABORATIVA: favorire ‘nuove’ alleanze educative, nella evoluzioni dell’età, con scelte responsabili che non appoggiano semplicemente le persone.
CORALE: l’azione educativa sostenga in armonia tutti coloro che partecipano al compito educativo, a cominciare dai genitori, per andare poi alla parrocchia, agli insegnanti e a tutte le figure educative. È decisivo per la coralità intrattenere relazioni personali con gli educatori. L’educazione non è opera di ‘agenzie’, ma delle persone che interagiscono con i giovani”.
Nel cercare quindi di analizzare la nostra realtà, il nostro modo di inserirsi nel dibattito educativo della nostra realtà, ecco che da queste parole ne esce per noi una traccia importante, una traccia di verifica dello stato delle cose: davvero la nostra azione educativa è positiva, propositiva, progettuale, promozionale, paziente, integrale, interiore, fraterna, collaborativa e corale?
Mi viene da pensare che, per vedere al meglio la nostra realtà, per noi sia importante partire dall’ultimo punto, dalla coralità della nostra azione educativa, coinvolgendo nell’analisi della nostra realtà amministratori, insegnanti, genitori, associazioni e aggregazioni laicali e poi pian piano affronteremo gli altri punti, con la certezza che il nostro lavoro di riflessione – nonostante i tempi stretti che ora abbiamo – potrà essere continuato anche dopo, perché il nostro fine è migliorare la nostra azione educativa a servizio dei nostri ragazzi e ragazze, non preparare un “semplice documento” da portare agli incontri regionali in vista dell’Assemblea Generale.

PROGETTUALE: l’educazione deve sapere immaginare un futuro possibile per tutti e delineare passi e gradini reali per realizzare i sogni. Lasciar sognare, ma con volontà di assumere i mezzi possibili.

INTERIORE: l’educazione deve aver cura dell’interiorità della persona. Il cuore è toccato quando si vuol bene.
non si fa del bene ai figli se non si vuol bene e si lascia così traccia nella loro interiorità.

Fabio Sommacal

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