Incontro Nazionale dei Commissari di Distretto – 10 e 11 settembre 2016

Guardate ancora più lontano!

Carla Palermo e Salvo Neri – Distretto Sicilia Orientale

“Guardate lontano, e anche quando credete di star guardando lontano, guardate ancora più lontano!” B.-P.

Per ognuno di noi, l’inizio di un nuovo anno rappresenta il momento in cui svolgere una verifica di quanto fatto per poter individuare gli obiettivi su cui programmare il futuro.

Per questo, ci siamo ritrovati a Soriano insieme a tutti i Commissari ed i Vice Commissari di Distretto dell’Associazione.

Guidati dai Commissari Generali, Marco e Michela, con il sostegno dell’Assistente Generale, don Paolo La Terra, il pomeriggio di sabato è stato dedicato alle numerose tematiche che è stato chiesto di affrontare nelle settimane che hanno preceduto l’incontro.

Argomenti, dunque, non calati dall’alto, ma individuati da noi commissari e vice (ask the boy diceva qualcuno) affinché potessimo confrontarci su quanto emerge dalle realtà locali per cui il Distretto rappresenta la prima “finestra” sull’Associazione.

L’elencazione di tutti i temi affrontati richiederebbe davvero troppe righe e troppo tempo, quindi, nella speranza di non annoiarvi, ci limiteremo a soffermarci su quegli argomenti che possono fornirci un più immediato strumento di supporto per i nostri ragazzi e Capi.

Primo argomento “caldo” riguarda i campi scuola associativi.

Da diversi distretti è stato segnalato che i requisiti richiesti per la partecipazione ai campi scuola (tanto a livello di preparazione tecnica, quanto in relazione ai testi che si chiede siano conosciuti dall’allievo) sono spesso disomogenei tra le diverse branche.

In realtà, il nodo della questione sta tutto nel non dimenticare che, prima di essere capi (o aiuti) nelle unità, dovremmo essere scout, ossia uomini e donne dei boschi capaci di cavarcela da soli e di provvedere a noi stessi con quello che la natura ci mette a disposizione.

La riflessione dovrebbe condurci ad una serena, ma seria, verifica del livello tecnico e metodologico che caratterizza oggi la nostra proposta educativa in tutte le branche. Insomma, non accontentiamoci, ma puntiamo sempre più in alto. Come diceva B.-P. “Guarda lontano, e quando pensi di avere guardato lontano, guarda ancora più lontano!”.

Infine, ancora con riferimento ai campi scuola, è stato richiesto di avere maggiore chiarezza sulla possibilità di consentire la presenza dei ragazzi minorenni alla data di svolgimento del campo.

L’Associazione sta lavorando attentamente su questo tema, anche in considerazione dei risvolti legali legati alla responsabilità dei capi, con un’apposita commissione di studio. I risultati di questo lavoro dovrebbero giungere a breve, in modo da fornire maggiori certezze a noi Capi e, di conseguenza, ai nostri ragazzi quasi maggiorenni che desidererebbero partecipare ai campi.

Altro tema di grande interesse è stato quello relativo all’organizzazione del Campo di Orientamento al Servizio.

Siamo tutti consapevoli dell’importanza formativa di questo momento affidato al Distretto e, proprio per questo, l’Associazione sta raccogliendo le esperienze maturate in questi anni in modo da individuare quanto prima i suggerimenti e le idee che potranno dare vita ad un sussidio che sarà certamente utile a tutti i commissari di Distretto.

Ultimo argomento risultato di grande attualità riguarda il rapporto tra scautismo e catechesi.

Numerosi Distretti hanno evidenziato come sempre più parroci stiano chiedendo ai Gruppi locali di curare la catechesi dei ragazzi che partecipano alle attività scout per sopperire alla mancanza di catechisti nelle parrocchie.

La questione è di non poco conto, dato che investe direttamente il ruolo dei Capi e dell’Associazione nella formazione spirituale del ragazzo, specialmente riguardo la preparazione ai sacramenti.

Come chiarito da Don Paolo, occorre ricordare che il nostro Metodo è caratterizzato da una catechesi “occasionale” e che, per questo, non possiamo sostituire l’attività scout alla catechesi “sistematica”, ossia l’unica che può assicurare la completa formazione del ragazzo per tale aspetto della sua vita.

Infatti, se è vero che la profonda crisi vissuta da alcune realtà parrocchiali può portare a rinvenire nello scoutismo una soluzione alternativa “accettabile”, dobbiamo comunque ricordare che così facendo si rischia di non assicurare ai giovani un’adeguata formazione di catechesi, con il pericolo di una proposta al ribasso di cui l’Associazione non può e non deve rendersi responsabile.

L’attività è poi proseguita la mattina della domenica con un gioco di movimento con presa all’alce rosso lanciato dai Commissari e Vice Commissari Regionali.

Tutto con il gioco, ma nulla per gioco: è stata l’occasione per riflettere sui compiti affidati ai Commissari e Vice Commissari di Distretto, che hanno poi concluso l’attività con un confronto su alcune situazioni che potrebbero dover affrontare i Capi del Distretto, mettendo in comune le soluzioni concrete elaborate e le esperienze vissute da ciascuno.

Insomma, un’occasione per ricordare – qualora fosse necessario – che il gioco e la vita all’aria aperta restano gli strumenti ideali per affrontare ogni questione, anche le più complesse.

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