Un amico degli Scouts

di Claudio Favaretto

“Che uccello è la mangusta?” Questa domanda spiritosa e improvvisa ci fu rivolta dal vescovo in visita al campo della Valle solitaria che si stava svolgendo non lontano dal passo della Mauria, nel 1964. L’assistente ed io l’avevamo ricevuto, come si conviene, con il riparto schierato in quadrato. Poi il Vescovo volle visitare il campo. Era stato negli anni giovanili assistente Scout in una parrocchia di Vicenza, per cui sapeva bene come valutare un campo. Allora le squadriglie, dopo il “crack” raggiunsero i propri angoli per accogliere l’illustre ospite. Dapprima si presentarono i Gheppi. Come si sa, il grido di squadriglia è proprio un grido, non una comunicazione, per cui chi lo sente non capisce proprio nulla. Così il vescovo, che mi chiese: “Cosa hanno detto?” Al che risposi. “Gheppi, nel volo sicuri!”. Dopo aver salutato e spronato la squadriglia a ben operare, raggiungemmo l’angolo dei Picchi. Anche qui la presentazione di squadriglia fu indecifrabile, per cui dovetti spiegare che il loro motto era “All’invito del bosco!”. Soddisfatto, il vescovo fu accompagnato all’angolo delle Manguste che si presentarono con un incomprensibile “Siamo sempre ardimentose!”. Allora, rivolto verso di me, chiese delucidazioni, in quanto, rispetto ai primi due animali, la mangusta non era certo un volatile. Ricordo questo episodio per far comprendere quanto il presule fosse cordialmente vicino allo Scautismo, come dimostrò in tante altre occasioni, poiché ci venne a trovare pressoché ogni anno. Qualche anno dopo, al campo dell’”Airone”, quando mi scorse mi disse: ”Ti vedo sempre!” e mi strinse forte la mano. Monsignor Mistrorigo resse la diocesi di Treviso per un lungo periodo, dal 1958 al 1988, nel periodo storico, perciò, del Concilio Vaticano II a cui partecipò come Padre Conciliare. Fu un grande propugnatore delle idee conciliari e un fervente sostenitore della Riforma Liturgica, che anch’egli contribuì a disegnare in qualità di esperto. Ricordava con una certa fierezza che durante il Concilio nei banchi a lui vicini sedevano il vescovo Albino Luciani e il vescovo Karol Wojtyla, che sarebbero diventati da lì a poco pontefici.
Proprio con Giovanni Paolo II intrattenne un bel rapporto, come dimostrano i soggiorni di quest’ultimo nel Castello di Lorenzago, pertinenza della Diocesi trevigiana. La sua cura pastorale fu rivolta soprattutto alle parrocchie, parecchie delle quali furono create proprio da lui, come quella di San Pio X° a Treviso, dove iniziai il mio servizio di capo. Nella sua lunga missione pastorale ha somministrato il sacramento della Cresima a migliaia di ragazzi e ragazze, ha ordinato oltre duecento tra sacerdoti e diaconi. Sensibile ai valori dell’arte, ha istituito il Museo diocesano di Arte sacra; inoltre ha riformato il seminario, ha costruito “Casa Toniolo” come sede delle associazioni cattoliche, ha edificato la “Casa del clero” per accogliere i sacerdoti anziani, ha acquistato la casa di villeggiatura di Lorenzago. Come si capisce, è stato un presule pieno di iniziative. Monsignor Mistrorigo ha avuto un’enorme importanza nella nostra storia associativa. Infatti, il 21 ottobre 1984 emanò il “Decreto di erezione in associazione pubblica della sezione diocesana degli Scouts d’Europa”. Fu, quindi, uno dei primi vescovi a riconoscere canonicamente la nostra associazione, sia pure a livello locale, in quegli anni così difficili. Il 12 giugno 2004, il “Centro studi Don Ugo De Lucchi” volle festeggiare i 50 anni di episcopato del vescovo, invitandolo ad un incontro presso la “Casa Scout Anna e Franco Feder” a Treviso. Il vescovo esordì dicendo: “Sono contentissimo di essere qui, perché sono parente degli Scout: nonno e bisnonno!”. Dopo aver passato in rassegna alcuni dei suoi molti ricordi, Mistrorigo affermò: “Ora siamo in un periodo di magra per quanto riguarda il mondo dell’associazionismo; l’unica associazione che rimane in piedi è lo Scautismo”. Poi il vescovo ha ricordato la figura del nostro indimenticabile don Ugo De Lucchi, di cui espresse le doti, “un misto di zelo e dinamismo” e il dolore per la prematura scomparsa: “Ma dal cielo sono convinto che continui a seguire benevolo i suoi Scout”.
A conclusione dell’incontro, il vescovo ha pronunciato una vivace definizione e un fervido augurio: “Cosa sono gli Scout? Sono giovani in piedi. Questa è la vostra missione di domani: stare in piedi ed aiutare gli altri ad alzarsi. Io vorrei che voi foste all’avanguardia nella vostra diocesi. E ricordate che quando sarò di là, guarderò se gli Scout si comportano bene!”. Rimase operoso anche per i lunghi anni successivi al termine del suo mandato di vescovo titolare, dedicandosi alla stesura e pubblicazione di testi di contenuto biblico e liturgico ed aiutando nell’amministrazione del sacramento della Cresima. Negli ultimi tempi aveva perso l’uso della parola, ma il suo sguardo era ancora vivo e penetrante. È tornato alla casa del Padre sabato 14 gennaio 2012. Pochi giorni dopo, il 26 marzo, avrebbe compiuto 100 anni. Grazie, don Antonio Mistrorigo, ti porteremo con noi: ci hai sempre voluto bene e ci hai aiutato nei momenti difficili e complessi della nostra storia associativa.

“Cosa sono gli Scout?
Sono giovani in piedi. Questa è la vostra missione di domani: stare in piedi ed aiutare gli altri ad alzarsi. Io vorrei che voi foste all’avanguardia nella vostra diocesi. E ricordate che quando sarò di là, guarderò se gli Scout si comportano bene!”

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Posted in 2012, 4/2012, Compagni di Viaggio