Educare per percorsi

img_6966-copiaAline Cantono di Ceva – Commissaria Nazionale Scolte – scolte@fse.it

Carissima Capo Fuoco,

eccoci qua! Manca poco e si parte per i campi estivi.

Quest’anno le proposte tra le quali avete potuto scegliere, con il vostro Consiglio di Fuoco, erano parecchie:

  • partire per la classica Route Estiva

  • lavorare in un campo di servizio

  • andare a Cracovia con la vostra Diocesi per partecipare alla GMG

  • servire alla GMG collaborando con altri Fuochi e Clan della Uigse

Accipicchia! davvero tante esperienze tutte belle ed arricchenti e optare per una o per l’altra non dev’esser stato facile!

Allora, per goderne appieno ti suggerisco un piccolo test, una sorta di verifica da effettuare prima di partire così da essere consapevoli di ciò che si andrà a vivere:

1) Con quale criterio si è scelto di svolgere la determinata attività estiva:

  1. è l’evento dell’anno

  2. sull’onda dell’emotività

  3. per tradizione

  4. per ecumenismo

  5. per il valore del servizio

  6. è ciò di cui hanno bisogno ora le “mie” Scolte

2) Come ci siamo preparate alla determinata attività estiva:

  1. informandoci

  2. allenandoci

  3. vivendo un percorso preparatorio

  4. quando saremo lì lo capiremo

  5. seguendo pedissequamente le direttive predisposte da altri

  6. come al solito

3) Cosa ci aspettiamo da questa determinata attività estiva:

  1. grandi emozioni

  2. occasioni di crescita

  3. e chi lo sa? Vedremo….

  4. nessun preconcetto: ci piaccion le sorprese

  5. bei ricordi

  6. stravolgimenti

4) Come penso che le Scolte ritorneranno da questa determinata attività estiva:

  1. stanche ma felici

  2. cambiate

  3. più consapevoli di cosa sia il Metodo Scolte (Treppiede)

  4. di più se stesse

  5. stanche e demoralizzate e/o deluse

  6. entusiaste e pronte ad iniziare un nuovo anno scout

5) Cosa penso che rimarrà alle Scolte di questa determinata attività estiva:

  1. un bel ricordo

  2. un punto di svolta

  3. un punto di partenza

  4. un punto di arrivo

  5. una tappa

  6. tra qualche anno non la ricorderanno più

Premesso che tutte le risposte sono possibili e buone (sì, anche quelle negative, perché ci inducono alla riflessione), in realtà la soluzione al test non c’è, e non ci sono neanche le descrizioni dei famigerati profili di chi ha risposto più “a” o più “b” o più “c”….

Il test ci fornisce semplicemente l’occasione per riscoprire un aspetto preziosissimo del nostro Metodo: l’educare per percorsi e non per eventi.

Questo concetto è da tenere bene a mente: non importa se non ci avevi pensato prima, importa invece che tu Capo Fuoco questa idea l’abbia chiara in testa quando quest’estate percorrerai con le tue ragazze le strade di Cracovia o i sentieri di montagna.

L’ “evento” è una bella “botta” emotiva, una specie di palloncino gonfiato all’inverosimile che però quando esplode poi non c’è più, sparisce o tutt’al più resta nella memoria, come un puntino, uno spot, fine a se stesso, con un inizio e una fine.

Il “percorso” invece respira, resta aperto e dilata quel “puntino” collocandolo su di una linea che ha un prima ed un dopo.

Ti faccio un esempio per capire meglio la differenza di potenza tra “percorso” ed “attimi intensi ma fugaci”.

Pensa al racconto della Bibbia: non è narrato il lieto fine, bensì è descritta l’intera storia di un popolo che vince, che perde, che arriva, che riparte…

Sono sì “eventi”, ma mai slegati fra loro, perché cause ed effetti che si muovono nel tempo e nello spazio e che terminano con un verbo al futuro.

E che dire del Vangelo? Vangelo vuol dire “Buona Novella”: semplificando la buona novella consiste nel fatto che Dio ci ama e Gesù ha vinto la morte.

E allora non bastava raccontare solo l’evento della Resurrezione?

Invece gli Evangelisti che fanno? Partono dal “principio” (Gv 1,1) o da Abramo, millenni prima della nascita di Gesù (Mt 1, 1), poi ci descrivono una carrellata di fatti, che servono per preparare il grandioso colpo di scena.

Ma non finisce lì, perché poi ci sono gli Atti degli Apostoli, che altro non sono che la cronaca di quel che successe “dopo” con tutte le Lettere che ne derivano.

Si termina poi con l’Apocalisse, che non è una vera e propria fine, perché non si ferma ma lascia aperta una nuova storia tutta da incominciare: “Gesù dice: Sì, sto per venire” (Ap 22,20), facendo intendere nuovi avvenimenti, nuove cose a succedere.

È esattamente così che dobbiamo pensare qualsiasi attività che decidiamo di far vivere alle nostre ragazze!

Qualsiasi cosa proponiamo loro deve essere inserita nella loro storia considerando da dove vengono e dove vorremmo farle arrivare. La GMG, la Route di strada o di servizio, non possono limitarsi ad essere trattate come il party del sabato sera: “Forte! Io che c’ero…”.

Sono esperienze forti che devono diventare porte aperte che lasciano intravedere una Bellezza a venire.

È questa la famosa continuità del Metodo, o per dirla in altri termini scoutistici la famosa “Progressione Personale”…

Non è semplicemente considerare che la nostra Scolta è stata prima Coccinella e poi Guida e infine è salita al Fuoco, non è solo valutare che prima della Partenza c’è una Firma dell’Impegno ma è un leggere qualsiasi attività DENTRO un percorso che è la sua vita, dove ogni cosa avviene a suo tempo e prepara quella successiva, ogni cosa maturando passa il testimone oltre per far percorrere un altro tratto di strada.

La Route di quest’estate è nata per qualche motivo e deve portare da qualche altra parte!

La GMG di Cracovia è stata scelta valutando un vissuto e deve essere un assist (= nel calcio l’assist è il passaggio che porta alla realizzazione del gol).

Immagina le nostre attività come dei trampolini di lancio, come dei tunnel e non come dei cancelli chiusi. attraverso cui soffia il vento che sa di spazi aperti e libertà.

Tempo fa guardavo un video di testimonianze su Youtube. Mi ha colpito la frase pronunciata da un giovane ragazzo che raccontava la sua esperienza in una certa comunità: “La verità su di me non è mai in una definizione ma è sempre in una storia”.

Guardare il percorso e mai fermarsi a degli aggettivi.

Sai quanto può essere liberante per un adolescente il non sentirsi più giudicato per etichette ma essere considerato per la sua storia???

Tutto ciò che proponiamo alle nostre ragazze dovrebbe contribuire a creare la loro identità e a proiettarle nel futuro…

Occhio, quindi, quando ci si ritroverà a distribuire bottigliette di acqua durante la GMG: per una Scolta non è solo dar da bere agli assetati, ma è farle svolgere un incarico che la stia aiutando a crescere!

Perché sai che anche quel piccolo gesto fa da spartiacque fra un prima e un dopo.

Posted in 3/2016, Giocare il Gioco