C’è ancora un sole…

C’è ancora un sole, scaldava le tue spalle, quando toccai lo zaino che tu portavi per me…

Pietro e Maria RYS

Tre anni sono lunghi, eppure guardandoci indietro occorre ammettere che sono volati, tante esperienze, sorrisi, ansie, paure, fatiche, tante… tante… tanto!

Abbiamo iniziato questo servizio con slancio, venivamo da anni in cui avevamo condiviso seppure in ruoli diversi la vita associativa, venivamo da una esperienza personale che ci aveva fatto condividere tanto per il nostro lungo servizio in branca rossa, ci conoscevamo da “piccoli” e tutto questo ci ha portato a pensare che il passato “Insieme “ ci avrebbe consentito sicuramente un buon viatico per dare continuità e forza al servizio richiesto.

Insomma parafrasando un po’ la mitica Marialuisa Faotto, un triennio tutto in discesa…

Non possiamo raccontarlo così, il Buon Dio ci ha messo quasi subito di fronte una bella salita, un ripido pendio di quelli che bloccano la voce, impongono un abbassamento del ritmo, un controllo della respirazione e di se stessi molto forte.

Inizialmente ci ha quasi frastornati, ci ha sorpreso, con quelle fitte epigastrico duodenali che solo la paura fa nascere.

Passato il primo momento però ci siamo fatti forza, e ci hanno dato forza quanti intorno a noi si sono stretti, togliendoci pesi dallo zaino, portandolo a pezzi per noi, e soprattutto sorridendo, condividendo con emozione vera la strada , la salita, la gioia come il dolore.

A tutti questi va il nostro personale grazie per averci rinnovato il senso della fraternità scout, perché sono riusciti a trasformare la fatica in gioia, gioia che ci permette oggi di affermare con forza che pur non essendo stati tre anni in discesa sono stati tre meravigliosi anni di servizio.

A Lui va il nostro grazie più grande “per la gioia che ci ha fatto trovare nel servizio, soprattutto per i fratelli che ci ha fatto conoscere e servire”.

A chi verrà dopo di noi l’augurio di continuare a vivere con tale spirito questo servizio, che sicuramente non sarà mai semplice ma sarà sempre bello.

Hegel diceva che l’esperienza, la storia, è uno zaino che ci portiamo sulle spalle, dentro il quale c’è di tutto.

Sarebbe un grave errore buttar via quello che oggi ci appare sorpassato o superfluo. Tutto serve a fare peso, peso necessario per incidere meglio il nostro passo sulla sabbia.

Fare il servizio da Commissari Generali nella nostra Associazione vuol dire prendersi sulle spalle questo zaino pesante, capace di rendere il movimento lento: a volte sembra quasi che blocchi ogni azione.

Tante volte viene la pulsione di accelerare e di non aspettare più.

La pazienza forse è la cosa più stressata, però occorre ricordare che in quello zaino c’è la nostra storia e se anche il peso può darci un passo più lento, un vecchio adagio degli alpini, utilizzato nelle branche Rover e Scolte come regola di cammino, recita…

“Si marcia al ritmo del più lento, non del più veloce, unica condizione che permette al battaglione di non spaccarsi in più tronconi precludendosi la possibilità di ogni tempo futuro…”

Abbiamo cercato di conciliare sempre questi due aspetti, il rispetto e la forza della nostra storia con la volontà di progredire, cercando anche di coinvolgere sempre tutte le sensibilità e le ricchezze che la nostra Associazione può dare.

B.-P. amava dire: Guarda più lontano, guarda più in alto, guarda più avanti e vedrai una via… Ma sappi anche voltarti indietro per guardare il cammino percorso da altri che ti hanno preceduto, essi sono in marcia con noi sulla strada..

Non sappiamo se siamo riusciti in questo sforzo, ma è giusto il tempo di passare lo zaino, uno zaino che seppur pesante è ricco di doni, e con tutto il cuore auguriamo a chi lo prenderà, di fare sempre meglio, e di poter contare su di noi – se servirà.

Buona Strada!

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Posted in 2015, 3/2015, Editoriale