Guide e Lavoro, Guide e Famiglia, Guide e Missionarietà, Guide e Frontiera, Guide e Educazione… wow, che sfide! E queste sfide vengono poste a delle Capo che hanno a cuore ragazze di un’età particolare come quella delle Guide, un’età dove non sono possibili ragionamenti e riflessioni tali da creare un confronto maturo, e nello stesso tempo non sono possibili attività che non siano ben condite di avventura, di entusiasmo, di progetto. Le Capo che vi hanno partecipato si trovano subito davanti a problematiche piuttosto impegnative, imposte dalla società, dalla cultura, da un’evoluzione veloce di costumi e pensieri. Ma come non tentare di dare risposte? Ciò è stato possibile soltanto dopo un periodo di conoscenza della propria realtà locale, occasione offerta appunto dal tema dell’Assemblea.
Famiglia
Emerge subito la forte necessità di mettersi in relazione con la famiglia, anzi con le situazioni familiari più diversificate. Maggiore comunicazione e maggiore conoscenza dei retro bottega della guida, che sia questo un avvicinarsi di più alla famiglia o è uno sviluppo dell’Ask the Boy voluto da B.-P.? Guidismo per ragazze o Scautismo per famiglie? Questi gli interrogativi che le Capo si sono poste.
Certo, oggi più che mai conoscere la sfera del ragazzo è conoscere anche il suo ambiente e, pur se complesso, implica anche una conoscenza della famiglia, degli amici, quelli in carne ed ossa e quelli virtuali. Coscienti della potenza della rete, dei suoi risvolti che possono togliere relazione autentica, ma anche delle sue potenzialità, le Capo si interrogano sul senso della famiglia, sulla capacità
di trasmettere con la testimonianza e la coerenza il valore di un progetto di famiglia. Il metodo Guida ha in sé tutte le potenzialità
per lavorare in questo senso. Esso fa sperimentare alle ragazze, nella concretezza delle azioni, le attività che richiedono piccoli passi
per poter essere realizzate. Fa sperimentare che anche nelle difficoltà, ed anzi proprio attraverso esse, si può costruire qualcosa di buono e bello. Il potente mezzo della squadriglia – se vissuto nel suo significato pieno – permette di costruire relazioni costruttive
e durature: si costruiscono così valori nel tempo.
Educazione e Missionarietà
Si intravedono alcune povertà, spirituali e materiali, un disagio insieme sociale e culturale. La povertà spirituale permette a ciascuno
di essere cosciente della propria fragilità e della volontà di essere sempre in cammino, prima della Guida ma accanto ad essa. Testimonianza semplice e trasparente, volontà di crescere insieme e di cercare i mezzi che il metodo offre. Tutto ciò che viene proposto nelle realtà locali è essenziale per far percepire alle ragazze l’importanza della dimensione spirituale nella crescita della persona. Suscitare e creare domande, rimanere accanto a ciascuna rispettando i suoi tempi, piuttosto che dare subito risposte. La povertà materiale permette la riscoperta del valore dell’essenzialità, del ritorno alla coscienza di ciò che serve al mio ed altrui benessere. Qui si inserisce l’uso dei mezzi di comunicazione, che sono diventati oggi un bisogno, quasi una necessità sociale ed emotiva della ragazza (ma anche dell’adulto…). Ci si è interrogati sul loro uso, sulla consapevolezza da trasmettere alle ragazze, sull’evitarne una demonizzazione, ma anche sullo spingere verso un utilizzo che valorizzi il bello, il positivo, il costruttivo. I nostri nativi digitali hanno in mano degli strumenti di comunicazione potenti, pubblici, tracciabili: è necessaria quindi una educazione alla loro padronanza. Non sono infrequenti casi di disagio delle ragazze: anche qui il Guidismo ed il suo metodo rispondono in modo eccellente in queste situazioni. Viene evidenziata la difficoltà di gestire casi difficili all’interno della squadriglia, tema che richiede un’accurata analisi, adeguate risposte e a volte un sostegno specialistico; resta fermo però il concetto dell’accoglienza, dalla quale lo Scautismo non può e non deve esimersi. Responsabilità graduale, raggiungimento di obiettivi, avventura, gratuità, durata nel tempo: tutti elementi presenti nelle attività proposte alle ragazze, che devono essere sempre ben conditi di vero Guidismo vissuto pienamente nella squadriglia.
Lavoro
Questa sfida ha permesso alle Capo di mettere in luce tutti i mezzi che possono rendere le ragazze consapevoli del valore globale del
lavoro, inteso come un mezzo per poter avere sussistenza economica, ma anche come possibilità di crescere e di scoprire la propria vocazione di donne. Le specialità, il 1° articolo della legge, lo spirito di squadriglia, la corte d’onore, la vita da campo, la progressione personale… Solo per citare alcuni dei mezzi che il Guidismo offre, per comprendere che il lavoro è vocazione, responsabilità, spirito di sacrificio, capacità di mettersi in gioco, incertezza, flessibilità, passione, ricerca dei propri talenti. Non è poca cosa, come non lo sono lo Scautismo ed il Guidismo. In conclusione, proprio nella necessità di rispondere alle sfide, le Capo hanno percepito l’importanza di mantenere una relazione viva tra le persone. Siamo diverse per carattere, desideri, vissuto, provenienza, ma siamo anche desiderose di vivere come sorelle, accomunate da una “bene-detta” comune origine di sorellanza (Guidismo) e di fraternità (Scautismo).
Loriana Pison