A proposito di Ciano

Maria Luisa Faotto Vice Presidente
È doveroso un pensiero per Ciano da parte di tutta l’Associazione che lui ha visto nascere e ha contribuito a far crescere con amore e dedizione. Capo Riparto, Capo Gruppo, Consigliere Nazionale, Commissario Nazionale di Branca Esploratori e Commissario Generale, servizi che ha svolto con passione avendo a cuore la crescita di ogni singolo ragazzo e la formazione di ogni singolo Capo. Gli Scout, le Guide d’Europa e soprattutto noi Capo e Capi sentiamo una profonda gratitudine per chi è stato il vero capo, fratello maggiore e amico, per chi ci ha saputo affiancare e sostenere con semplicità e con fiducia. Sul “Libro di Lezard” si legge: “Un capo è un compagno leale su cui puoi contare. Colui che se ne va solo in cerca della bellezza, che la porta agli altri e che ve li conduce”. Grazie per essere stato il compagno leale che non ha mai pronunciato parola che non fosse di incoraggiamento. Grazie perché ci hai insegnato a fermarci e a stupirci di fronte alla bellezza della natura, alle sue forme e ai suoi colori, segni concreti della presenza di Dio. Grazie Ciano, buona strada!

Don Alberto Bernardi Parroco del S. Cuore a Treviso e Assistente del Treviso 9
Prima di tutto desidero rinnovare le mie più vive condoglianze a Laura, Giuliano, Dario e Valentina e ai rispettivi congiunti. Ce le siamo scambiate in questi giorni, ma oggi queste condoglianze hanno la forza e il sostegno di tante persone, amici, conoscenti che qui si sono strette accanto a Luciano e a voi. Lo faccio a nome mio, ma anche a nome dei sacerdoti presenti e di tutta la comunità parrocchiale che con Luciano aveva maturato un rapporto di famigliarità e di sintonia unico e straordinario. Vi stimiamo ancora di più perché oggi è il compleanno di Laura, Dario e Francesco. La vostra personale festa è passata in secondo piano perché avete scelto di salutare, proprio in questo giorno, il marito, il  padre e il nonno. Nella mia storia di sacerdote mai avevo visto un legame così bello profondo, sereno e di profonda e reciproca stima fra una comunità parrocchiale e un suo membro. Ci siamo riuniti qui oggi sì per salutare nella fede Luciano (per pregare per lui), ma siamo qui anche per chiedere al Signore Risorto di non lasciar perdere in noi la memoria di una persona così bella e significativa. Sentiamo quasi il desiderio di non lasciarlo partire, tanto è l’affetto che a lui ci lega e la stima per chi Luciano è stato. Ma ciò non è possibile, e forse lui stesso, uomo di grande fede, non lo avrebbe voluto. Quando ieri a pranzo ci siamo incontrati per parlare di Luciano con voi, dovevamo scegliere il brano evangelico per il suo funerale. Giuliano ha detto di prendere il Vangelo del giorno perché Luciano diceva che non dobbiamo essere noi a scegliere la Parola di Dio, ma la dobbiamo accogliere come un dono giornaliero. Ecco allora perché abbiamo appena proclamato e accolto la Parola di Gesù di questo giorno ascoltato da tutta la Chiesa. E proprio questa parola (Lc 7, 1-10, Guarigione del servo di un centurione), a ben guardare, parla della vicenda di Luciano. Più e più volte Luciano è andato da Gesù a chiedere aiuto. Penso in particolare ad alcune circostanze della sua vita: quando si è sposato con Laura nel 1964, quando ha iniziato a insegnare (a Castelfranco, Resana, Vedelago, San Biagio di Callalta e qui a Treviso alle scuole Serena), quando ha dovuto rispondere a don Fernando che gli ha chiesto di aprire il Riparto degli Esploratori qui al Sacro Cuore nel 1976 e di iniziare a formare altre coppie al matrimonio. Ma, ne sono sicuro, il riferimento di Luciano al Signore non è mai mancato neppure nell’ultimo tratto della sua strada quando, quasi due anni fa, scoperto il tumore mi ha chiesto di ricevere l’olio dei infermi perché doveva affrontare l’ultimo tratto di salita. E Gesù, alle invocazioni di preghiera di Luciano, ha risposto chiedendogli fiducia ulteriore. Domandandogli ancora molto altro in termini di dono, di affidamento, di consegna. A Luciano poi sono stati affidati ruoli di responsabilità (penso in particolare a quando è stato per tre anni Commissario Nazionale e ha organizzato nel 1994 l’Eurojam a Viterbo). Ma la sua responsabilità l’ha esercitata con uno stile di servizio e di disponibilità, non di padrone e despota. Ha avuto subalterni certo, ma li ha sempre considerati e trattati, alla luce della fede, come fratelli da amare e da servire. Per questo ora il nostro cuore, segnato dal dolore e dal distacco, vive di una certezza: la certezza che la sua grande fede lo ammette alla comunione dei santi assieme alle persone che ha amato e servito. “Dì soltanto una parola e io sarò salvato”. Questo è Luciano, questo è quella persona dalla grande fede che Gesù ha chiamato a sé perché era pronto per godere del suo immenso amore per l’eternità.

Fabio Sommacal Commissario Nazionale Esploratori
Ricordo con affetto Luciano quando da esploratore gli inviavo gli articoli per l’allora “Scout d’Europa”, e lui mi rispondeva sempre con una lettera di ringraziamento e con la tessera di corrispondente… Lo ricordo come mio Capo Campo al 2^ Tempo, per l’esempio che mi ha dato, di capo che porta nel cuore il bene dei ragazzi che il Signore di volta in volta gli ha affidato… Lo ricordo quando un anno fa, all’inizio del mio mandato, gli ho chiesto di essere a disposizione per darmi dei consigli, e lui non ha esitato a dirmi “eccomi”… e, alla mia frase “spero di essere un commissario nazionale come lo hai fatto tu”, mi ha stimolato dicendo: “Fabio, ricordati che se l’allievo non supera il maestro allora il lavoro del maestro non è servito a nulla…” Lo ricordo a dicembre 2012 ad una cena a Treviso –quando avevamo un incontro federale in preparazione all’Eurojam –dove è venuto portando un suo piccolo dono per tutti (per il Natale ormai vicino), oltre che per le sue idee e contributi che in modo fraterno ci ha dato proprio per l’EJ… Ora lo ricordo nelle mie preghiere, unite alle vostre, perché dal Cielo vegli e preghi per noi, per la sua famiglia, per tutta l’Associazione.

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Posted in 2013, 5/2013, Annualità, Compagni di Viaggio